Anche la Russia ha fatto una serie su Chernobyl

Che a differenza di quella di HBO racconterà di un presunto sabotaggio della CIA che causò l'incidente del 1986

La miniserie Chernobyl arriverà in Italia il 1o giugno, su Sky Atlantic, ma altrove è già andata tutta in onda ed è stata molto commentata. È piaciuta tanto: molti ne hanno parlato come della miglior serie dell’anno ed è addirittura diventata quella con il miglior voto di sempre sull’importante sito IMDb (9,7 su 10, in base a oltre 150mila voti). La serie è co-prodotta da HBO e Sky UK e parla del prima e del dopo il famosissimo incidente nucleare del 26 aprile 1986: lo fa mostrando le vite e le azioni di persone normali ma anche dei pezzi grossi dell’Unione Sovietica di allora. Se è piaciuta molto negli Stati Uniti e in giro per l’Europa, molti giornali e canali russi filo-governativi ne hanno scritto recensioni molto critiche e di recente si è saputo che la tv russa manderà in onda una sua versione della storia: una versione in cui si racconta che il disastro fu la conseguenza del sabotaggio da parte di un agente della CIA.


Come raccontano nel dettaglio i siti di Medusa e del Moscow Times, qualche giornalista russo ha apprezzato la serie e ne ha parlato bene. Ma ci sono anche diversi altri giornalisti russi, in particolare quelli che lavorano per giornali considerati vicini al governo, che ne hanno parlato in modo profondamente negativo. A parte qualche apprezzamento sulla qualità delle immagini e della recitazione, le recensioni negative parlano di un’immagine caricaturale e piena di luoghi comuni dell’Unione Sovietica (qualcuno ha scritto che «mancano solo gli orsi e le fisarmoniche»).


Qualcuno ha parlato della serie come di un falso storico (enfatizzando molto alcune libertà narrative che la serie si è presa, come capita sempre in questi casi), ma ci sono state anche critiche più pesanti: la Ekspress Gazeta ha parlato di una miniserie fatta per «riprogrammare le menti dei giovani spettatori», mentre il Komsomolskaya Pravda ha scritto che la serie è un’opera di propaganda anti-russa e che ha lo scopo principale di rovinare l’immagine da potenza nucleare della Russia di oggi. Sempre la Ekspress Gazeta ha scritto: «Gli americani non sarebbero americani se non riempissero la serie con un pacchetto completo dei loro temi preferiti per la russofobia».

Tutti questi giornali filo-governativi parleranno molto probabilmente in altri termini della serie russa Chernobyl, che in base a quanto si sa è già stata interamente girata in Bielorussia ed è al momento in post-produzione. Non si sa quando, ma la Chernobyl russa sarà trasmessa dal canale NTV, che è controllato dalla Gazprom, la grande e potente compagnia energetica controllata dal governo russo. L’Hollywood Reporter ha scritto che oltre che da Gazprom, società statale, la serie è stata anche finanziata dal ministero della Cultura russo.

Sulla serie si sanno poche cose, ma si sa che parlerà di alcuni agenti del KGB che indagano su un agente della CIA sotto copertura e sulle sue attività dalle parti della centrale di Chernobyl. Alexei Muradov, regista della serie russa, ha detto che la trama si basa su una teoria, «non negata da diversi storici», secondo la quale «il giorno dell’esplosione un agente dell’intelligence nemica era presente nella centrale». Muradov ha anche detto che «la serie dirà agli spettatori cosa successe davvero».

Come ricorda il Washington Post, gli esperti internazionali concordano sul fatto che probabilmente l’esplosione fu causata da un errore di progettazione di uno dei reattori e da una serie di errori umani. In Russia Chernobyl (quella americana) è stata trasmessa da Amediateka e su KinoPoisk, il corrispettivo locale di IMDb, e ha un voto medio di 9,1.