Il programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee 2019

Tutte le proposte e le promesse del partito in vista delle elezioni europee del 26 maggio

Un uomo pulisce un pannello, prima dell'arrivo del vicepremier Luigi Di Maio per la presentazione del programma del Movimento 5 stelle per le elezioni europee 2019. 
(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
Un uomo pulisce un pannello, prima dell'arrivo del vicepremier Luigi Di Maio per la presentazione del programma del Movimento 5 stelle per le elezioni europee 2019. (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Per le elezioni europee di maggio il Movimento 5 stelle ha presentato una lista di 24 punti su cui ha articolato il suo programma elettorale: tra questi i principali riguardano l’abolizione del “Patto del Nazareno Europeo”, quello tra il Partito Popolare Europeo e l’Alleanza dei socialisti e dei democratici, cioè i partiti europei di Forza Italia e Partito Democratico, il salario minimo europeo, il taglio degli stipendi dei commissari europei e una ridistribuzione dei migranti all’interno dei Paesi dell’Unione.

Il programma del Movimento 5 Stelle, rinominato europrogramma, è stato votato e approvato dagli iscritti della piattaforma Rousseau.

Nuova Europa: più democrazia diretta e stop privilegi

  • Un referendum europeo per mettere i cittadini al centro dell’Europa
    Con un referendum europeo diamo un’anima a questa Europa fiaccata da divisioni ed egoismi. Solo con la democrazia diretta può arrivare la spinta al cambiamento che serve per rendere l’Europa più democratica, giusta e rispettosa dei cittadini.
  • Più poteri ai rappresentanti dei cittadini, meno ai burocrati
    Riavviciniamo le Istituzioni europee ai cittadini. Gli europarlamentari devono avere il potere di iniziativa legislativa. Riformiamo le Istituzioni con un sistema bicamerale che metta Parlamento e Consiglio sullo stesso piano. Mozione di censura per i Commissari che sbagliano.
  • Chiudiamo la sede del Parlamento europeo di Strasburgo
    Il Parlamento europeo è l’unica Istituzione al mondo che ha due sedi fotocopia. Cambiamo i Trattati e chiudiamo la sede di Strasburgo. Diamo al Parlamento europeo una sola sede. I cittadini risparmieranno 200 milioni l’anno.
  • Tagliamo gli assurdi stipendi dell’eurocasta
    Privilegi e stipendi da nababbo per i politici, austerity per i cittadini. Tagliamo stipendi di Commissari europei e deputati. Azzeriamo i fondi a partiti e fondazioni e accorpiamo le agenzie europee inutili.Con noi l’Europa cambia.
  • Il riconoscimento dell’identità digitale
    Il web ha cambiato la nostra società. L’Europa riconosca il diritto all’identità digitale quale diritto fondamentale della persona. La protezione dei dati, il diritto all’oblio, all’accesso ad Internet e alla riservatezza vanno riconosciuti.

Stop austerity: piena occupazione e sviluppo sostenibile

  • Più lavoro e meno vincoli di bilancio, cambiamo il mandato della BCE
    L’austerity ci ha reso tutti più poveri. Cambiamo il mandato della BCE e inseriamo la crescita economica e la piena occupazione tra i suoi obiettivi. La BCE deve diventare una banca per i cittadini e non più per le banche.
  • Sosteniamo le imprese che investono nella green economy
    Anche la finanza deve essere green: inseriamo un “fattore sociale” nella normativa dei requisiti di capitale e diamo incentivi alle imprese che non inquinano. Più lavoro con l’economia circolare.
  • Più investimenti in ricerca e tecnologie emergenti
    L’Europa guardi al futuro: creiamo un’infrastruttura Blockchain sperimentale europea per la fornitura di servizi pubblici comuni. Potenziamo i fondi europei per ricerca e innovazione a sostegno delle nostre imprese.
  • Investimenti pubblici fuori dai vincoli di bilancio
    Servono politiche europee espansive. Escludiamo dal calcolo del deficit gli investimenti pubblici produttivi e d’impatto sociale in istruzione, ricerca, sanità, sicurezza, infrastrutture.

Tutela delle persone, della salute, dell’ambiente

  • Salario minimo europeo, parità retributiva e sostegno alle famiglie
    Con il salario minimo europeo tuteliamo i giovani e aiutiamo le nostre imprese a competere in maniera equa nel mercato europeo. Un aiuto concreto alle famiglie: approviamo subito la direttiva europea che prevede 20 settimane di congedo di maternità.
  • Pieno riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità
    Alle persone con disabilità deve essere garantita piena accessibilità in tutti i luoghi pubblici europei. Diamo piena attuazione alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
  • Erasmus per tutti, più fondi per gli studenti
    Erasmus+ è il volto buono di questa Europa. Triplichiamo il budget messo a disposizione per far vivere l’Erasmus anche alle fasce più svantaggiate e agli adulti iscritti ai percorsi di istruzione.
  • Risparmiatori al sicuro, un sistema di garanzia comune dei depositi
    Le attuali regole europee non tutelano il risparmio e i risparmiatori. Escludiamo dal Bail-in tutti gli importi dei conti correnti dei risparmiatori. I risparmi dei cittadini sono sacri. Blocchiamo la speculazione con la separazione bancaria.
  • Salute dei cittadini al primo posto con le energie rinnovabili
    Il futuro è rinnovabile: stop a fonti fossili, trivelle e inceneritori, Noi siamo per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, per la mobilità sostenibile, per il trasporto merci su ferro, per il trasporto pubblico alimentato da fonti sostenibili.
  • Divieto di OGM e pesticidi nocivi per salute umana e ambiente
    Sicurezza alimentare significa vietare OGM e pesticidi che sono ritenuti dannosi per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Sicurezza alimentare significa favorire il consumo delle produzioni tipiche. Il principio di precauzione deve essere applicato senza se e senza ma.

In Europa per il made in Italy

  • Tutela delle nostre eccellenze agroalimentari
    Gli accordi commerciali devono sostenere l’export delle nostre imprese e non ammazzare le produzioni locali. Stop ad arance sudafricane, olio tunisino e riso asiatico che hanno messo in ginocchio i nostri produttori.
  • Più risorse per gli agricoltori e i pescatori danneggiati dalla globalizzazione
    Gli agricoltori e i pescatori italiani chiedono meno burocrazia, più rispetto per il loro lavoro e chiarezza sull’uso e sulle opportunità rappresentate dalle risorse europee. Diciamo no ai tagli alla Pac e sosteniamo la pesca artigianale.
  • Startup e PMI al centro dell’Europa che cambia
    Competitività e innovazione sono le parole chiave dell’Europa del futuro. La BEI finanzi PMI, startup, ricerca, innovazione, economia digitale ed efficienza energetica che sono essenziali per la ripresa economica.
  • Tutela del Made in Italy, lotta alla contraffazione e alle delocalizzazioni
    Difendiamo il Made in Italy con l’obbligo di riportare in etichetta l’origine dei prodotti non agricoli. Il Made in tutela imprese, lavoratori e consumatori. Norme uniche per combattere le dogane colabrodo che danneggiano le eccellenze italiane.

Politica migratoria comune per la redistribuzione europea

  • Redistribuzione obbligatoria dei migranti
    Basta belle parole e pacche sulle spalle. Contano i fatti. La gestione dei flussi, l’accoglienza, le responsabilità e gli oneri dell’immigrazione devono essere condivisi equamente tra tutti gli Stati Membri. La ricollocazione dei migranti deve essere obbligatoria.
  • Cooperazione internazionale e accordi per i rimpatri
    Promuoviamo i rimpatri volontari e incentiviamoli grazie ai fondi europei. La cooperazione internazionale e la politica di sviluppo rimuovano le cause profonde che portano un migrante a lasciare la propria terra.

Lotta alla grande evasione, alla corruzione e alla criminalità

  • Un fisco equo dicendo stop ai paradisi fiscali
    Se oggi il fisco è nemico di milioni di cittadini è anche perché è amico di pochissimi privilegiati.Le multinazionali che lavorano in Italia devono pagare le tasse in Italia, così facendo riduciamo le troppe disuguaglianze di questa Europa.
  • Eurodaspo per i condannati e Parlamento pulito
    Il malaffare non si ferma davanti ai confini nazionali. Vogliamo lo Spazzacorrotti europeo e il daspo per i condannati per reati gravi come criminalità organizzata, riciclaggio e corruzione. Se un cittadino è condannato per reati gravi in un Paese membro non deve fare affari in un altro Paese vicino.
  • Direttiva antimafia sul modello italiano
    Combattiamo la criminalità organizzata in tutta Europa con una direttiva antimafia che preveda l’introduzione di una definizione comune di reato di criminalità organizzata.