Il comune di Milano ha revocato l’autorizzazione al servizio di bike sharing Ofo, che entro oggi deve rimuovere le sue bici dalla città

Una bicicletta del servizio di bike sharing Ofo a Milano, a gennaio 2018 (ANSA/© Mairo Cinquetti/Pacific Press via ZUMA Wire)
Una bicicletta del servizio di bike sharing Ofo a Milano, a gennaio 2018 (ANSA/© Mairo Cinquetti/Pacific Press via ZUMA Wire)

Il 22 marzo il comune di Milano ha revocato l’autorizzazione concessa al servizio di bike sharing cinese Ofo – quello delle bici gialle, free floating – e ha chiesto alla società di rimuovere tutte le sue biciclette sparse in giro per la città entro il primo aprile. Da tempo infatti Ofo non rispettava i termini del contratto con il comune: ad esempio perché non aveva provveduto a installare su tutte le bici alcuni accessori richiesti dal comune, come il freno e la luce posteriori, il cavalletto e il cestino. A gennaio poi Ofo non aveva pagato il canone di concessione per il 2019.

Ofo fornisce il più importante servizio di bike sharing al mondo, con più di 10 milioni di bici in duecento città, ma nell’ultimo anno ha avuto vari problemi: tra le altre cose in molte grandi città sono state emesse ordinanze per limitare la presenza delle biciclette inutilizzate che intasavano strade e marciapiedi; a Milano capita spesso che vengano gettate nei navigli. A settembre poi un produttore di biciclette di Shanghai aveva fatto causa a Ofo accusandola di non avere pagato conti per circa 10 milioni di dollari.