Ofo è stata accusata da un fornitore di non avere pagato conti per 10 milioni di dollari

Biciclette abbandonate in un parcheggio della città di Nanning, nella regione autonoma di Guangxi Zhuang, l'1 aprile 2018 (Imaginechina via AP Images)
Biciclette abbandonate in un parcheggio della città di Nanning, nella regione autonoma di Guangxi Zhuang, l'1 aprile 2018 (Imaginechina via AP Images)

Un produttore di biciclette di Shanghai ha fatto causa all’azienda di bike sharing Ofo, accusandola di non avere pagato conti per circa 10 milioni di dollari. La denuncia è stata presentata da Shanghai Phoenix Bicycles, una delle aziende di biciclette più famose in Cina e la vicenda ricorda un precedente per Ofo, quando un produttore di lucchetti automatici denunciò di non avere ricevuto pagamenti minacciando di bloccare 3 milioni di biciclette. Alibaba, la grande azienda di e-commerce cinese, è tra i principali finanziatori di Ofo, che con le sue biciclette gialle ha attivato i servizi di bike-sharing in molte aree del mondo, Italia compresa. Le società del settore si fanno una fortissima concorrenza, con prezzi al ribasso che lasciano margini di guadagno molto bassi. Shanghai Phoenix aveva stretto un accordo con Ofo nel 2017 per la fornitura di almeno 5 milioni di biciclette in un anno. Le cose sono però andate diversamente, con ordini per 1,9 milioni di bici. Dopo i successi iniziali, in Cina il settore del bike sharing sta rallentando la propria crescita, anche in seguito ad alcune ordinanze nelle grandi città per limitare la presenza delle biciclette inutilizzate che intasavano strade e marciapiedi.

La bolla del bike sharing