• Mercoledì 6 febbraio 2019

La volta che il cantante dei Negrita picchiò Andrea Scanzi

Avvenne nel 2000, probabilmente a causa di una recensione molto negativa di un disco dei Negrita uscito tre anni prima

Pau dei Negrita in concerto a Napoli nel 2016 (Emanuele Sessa/Pacific Press via ZUMA Wire/ANSA)
Pau dei Negrita in concerto a Napoli nel 2016 (Emanuele Sessa/Pacific Press via ZUMA Wire/ANSA)

I Negrita sono un gruppo musicale in attività dal 1991 e in questi giorni sono in gara a Sanremo 2019, con la canzone “I ragazzi stanno bene”. Parteciparono al Festival anche nel 2003, classificandosi diciottesimi, ma erano già diventati discretamente famosi con una canzone uscita qualche anno prima – “Mama Maè”, del 1999 – finita anche nella colonna sonora di un popolare film di Aldo Giovanni e Giacomo, curata dagli stessi Negrita. Una storia di quel periodo legata alla band non ha tuttavia a che fare con la musica, non direttamente almeno, ma con un episodio controverso che coinvolse il membro più noto dei Negrita, il cantante Paolo Bruni detto “Pau” e il giornalista Andrea Scanzi, che allora lavorava per la rivisita di musica Il Mucchio Selvaggio e che come Bruni è originario di Arezzo. La sintesi, per come viene raccontata solitamente la storia, è che Bruni aggredì Scanzi.

La lite tra i due, che avvenne nel 2000, è stata raccontata successivamente da alcuni giornali e ne ha parlato in più occasioni anche lo stesso Scanzi: sembra che a causarla fosse stata una critica particolarmente negativa che Scanzi fece a un disco dei Negrita, XXX, uscito nel 1997. A parlarne per prima fu Il Mucchio Selvaggio: scrisse che la lite era avvenuta nella discoteca “Baby O” di Talzano, in provincia di Arezzo, e spiegò che Bruni prima aveva aggredito Scanzi verbalmente e poi lo aveva colpito «con due schiaffi» prendendolo per i capelli, sputandogli sul volto e mettendogli due dita negli occhi. Secondo la versione del Mucchio Selvaggio, Scanzi non aveva reagito e aveva riportato una «“emorragia sottocongiuntivale con area di sofferenza corneale nell’occhio destro” per una prognosi di almeno 7 giorni».

Scanzi scrisse dell’episodio nel 2013: a quel tempo Matteo Renzi citò in un’occasione ufficiale una canzone dei Negrita e Scanzi ironizzò sulla scelta: «I Negrita come emblema di ribellione: attendo un endorsement renziano alla Binetti come simbolo di erotismo». Dopo l’articolo in cui Scanzi parlava dei Negrita riemerse l’episodio, raccontato tra gli altri da Giornalettismo in un articolo condiviso proprio da Scanzi sulla sua pagina Facebook:

Lo scorso anno, Scanzi è tornato sull’argomento in un’intervista a Rolling Stone. Nell’intervista disse che il disco dei Negrita gli «faceva schifo», ma che oggi non avrebe scritto di nuovo quella stroncatura di XXX «perché qualche bel disco i Negrita sono tornati a farlo».

Nel 2009 Bruni è stato condannato in sede civile a pagare danni morali e patrimoniali a Scanzi, oltre alle spese processuali. Scanzi ha raccontato che Bruni ammise l’aggressione e propose una cifra di risarcimento a Scanzi, che la rifiutò, ma che poi chiese ventimila euro di danni a Scanzi affermando che la sua non era stata un’aggressione ma che lo aveva urtato accidentalmente. In altre rare occasioni, Bruni ha invece detto che la lite del 2000 non iniziò per via della recensione scritta da Scanzi.

Il Festival di Sanremo è iniziato ieri con le esibizioni di tutti e 24 i cantanti in gara. Stasera si esibiranno di nuovo 12 di loro (e gli altri 12 domani). Nell’attesa di stasera, potete rivedere la classifica e le foto, riascoltare le canzoni, oppure andare a scoprire qualcosa in più sui cantanti in gara. O magari volete togliervi qualche dubbio sui meccanismi di voto. Il Festival si può vedere su Rai Uno e ascoltare su Radio Due, oppure seguire in streaming su RaiPlay.