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  • Venerdì 4 gennaio 2019

La storia degli eredi di J.D. Salinger contro il Saggiatore

La casa editrice italiana ha perso una causa per aver pubblicato una raccolta di racconti senza averne i diritti: come è potuto succedere?

di Ludovica Lugli

Copie delle edizioni americane dei libri di J.D. Salinger (MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)
Copie delle edizioni americane dei libri di J.D. Salinger (MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)

Il 23 dicembre sul Corriere della Sera e su Repubblica, tra gli avvisi giudiziari, è stata pubblicata una sentenza emessa dal tribunale di Milano su un caso di violazione del diritto d’autore che ha coinvolto gli eredi dello scrittore americano J.D. Salinger, l’autore di Il giovane Holden, e la casa editrice italiana il Saggiatore. La sentenza riguarda la pubblicazione di I giovani, una raccolta di tre racconti giovanili di Salinger fino al 2015 inediti in Italia. Il Saggiatore aveva pubblicato i racconti senza il permesso di Colleen O’Neill e Matthew Salinger, vedova e figlio dello scrittore, che quindi hanno fatto causa alla casa editrice e l’hanno vinta. Per questo è stato ordinato il ritiro e la distruzione di tutte le copie di I giovani ancora in commercio.

Per una complicata vicenda editoriale, infatti, il Saggiatore aveva acquistato i diritti per la traduzione italiana di I giovani non dagli eredi di Salinger ma da una piccola casa editrice americana, la Devault-Graves Agency, che li aveva “riscoperti” e pubblicati nel 2014. La Devault-Graves Agency non aveva avuto a che fare con O’Neill e Matthew Salinger per la pubblicazione, dato che nel 2014, negli Stati Uniti, i tre racconti erano già di pubblico dominio, cioè non più coperti dal diritto d’autore. Solo negli Stati Uniti, però: non in Italia.

Da dove arrivava I giovani
I giovani era – al passato, dato che ora non si può più né distribuire né vendere  – la traduzione italiana di un’antologia di tre racconti di Salinger messi insieme dagli editori della Devault-Graves Agency, che è specializzata nella pubblicazione di opere minori di scrittori famosi finite di pubblico dominio. La raccolta si intitola Three Early Stories e i racconti che contiene sono “The Young Folks”, “Go See Eddie” e “Once A Week Won’t Kill You”. Sono i primi tre racconti che Salinger pubblicò.

I primi due racconti furono pubblicati nel 1940, prima che Salinger partecipasse alla Seconda guerra mondiale: “The Young Folks”, che ha per protagonisti due ragazzi dell’alta società newyorkese, fu pubblicato sulla rivista letteraria Story; “Go See Eddie”, in cui un personaggio maschile sgradevole cerca di spingere una giovane donna ad andare a trovare un uomo di nome Eddie, uscì sulla rivista universitaria The University of Kansas City Review. “Once A Week Won’t Kill You” uscì a sua volta su Story, nel 1944, quando ormai Salinger stava per finire il suo percorso nell’esercito; parla di un giovane uomo che annuncia alla propria zia di stare per andare in guerra.

Salinger continuò a scrivere e negli anni pubblicò altri racconti su diverse riviste, ma solo nel 1948 ottenne un vero successo: quello di “Un giorno ideale per i pescibanana”, pubblicato sul New Yorker e poi incluso nella raccolta Nove racconti. Nei diciassette anni successivi uscirono tutti gli altri racconti di Salinger che si conoscono e il suo unico romanzo, Il giovane Holden. Poi, Salinger non pubblicò più nulla sebbene nel 1974, un’intervista con il New York Times, disse che stava ancora scrivendo e che aveva sempre continuato a farlo.

Nel 2013 Darrin Devault e Tom Graves, i fondatori della Devault-Graves, si misero a cercare opere di Salinger che per qualche ragione fossero finite nel pubblico dominio. L’idea gli venne dopo aver visto Salinger. Il mistero del Giovane Holden, un documentario sulla vita dello scrittore, non autorizzato da Colleen O’Neill e Matthew Salinger. Di questo documentario si parlò tantissimo perché, tra le altre cose, i suoi autori, David Shields e Shane Salerno, sostenevano di aver saputo da due diverse fonti anonime che Salinger avrebbe lasciato ai propri eredi istruzioni dettagliate su come pubblicare cinque sue opere inedite, tra il 2015 e il 2020.

Devault e Graves scoprirono che Salinger non aveva mai rinnovato il diritto d’autore sui due racconti del 1940 e quello del 1944. Per le complicate leggi americane sul copyright, infatti, le opere letterarie pubblicate tra il 1924 e il 1977 possono essere di pubblico dominio (come quelle pubblicate in precedenza) se nel 27esimo anno dalla loro pubblicazione non ne era stato prolungato il copyright. Nel caso dei racconti di Three Early Stories era andata così, e quindi la Devault-Graves aveva il diritto di pubblicarli senza dare conto agli eredi di Salinger: dopo un’iniziale contestazione sull’uscita del libro, Colleen O’Neill e Matthew Salinger avevano riconosciuto la correttezza di Devault-Graves e avevano rinunciato a far causa.

La copertina di Three Early Stories

La casa editrice e gli eredi tuttavia si sono comunque scontrati in tribunale quando la Devault-Graves si è messa a vendere i diritti per la pubblicazione dei racconti all’estero. Per la precisione hanno registrato un copyright sull’antologia da loro creata mettendo insieme i tre racconti, dopodiché hanno venduto a una serie di case editrici straniere i diritti per questa raccolta. Tra queste c’era anche Il Saggiatore.

A loro dire, Devault e Graves pensavano di poter vendere i diritti per via della cosiddetta “regola della durata più breve” contenuta nella Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche, un accordo internazionale per il riconoscimento del diritto d’autore tra paesi diversi: il problema è che l’avevano palesemente interpretata male. Secondo Devault e Graves, se un’opera americana era di pubblico dominio negli Stati Uniti lo era automaticamente anche nei paesi che avevano sottoscritto la Convenzione di Berna, tra cui l’Italia, ma le cose non stanno così (è una questione complicata: se volete approfondire potete cominciare da qui).

I giovani fu quindi pubblicato in Italia nel marzo 2015, nella traduzione di Delfina Vezzoli; è peraltro l’ultimo libro tradotto da Vezzoli, traduttrice italiana di autori come Kurt Vonnegut, Don DeLillo, Joan Didion e Marilynne Robinson, morta nel 2017. Alla fine dello stesso mese un tribunale tedesco stabilì che la casa editrice Piper Verlag aveva pubblicato i racconti in Germania illegalmente, dato che non aveva avuto il permesso di Colleen O’Neill e Matthew Salinger. Il Tribunale di Milano ha stabilito la stessa cosa nel caso del Saggiatore. Nella maggior parte dei paesi stranieri in cui era stata pubblicata ora l’antologia non si trova più: fa eccezione l’Australia.

La condanna del Saggiatore
Il presidente del Saggiatore Luca Formenton ha detto al Post che all’inizio della controversia con gli eredi di Salinger il Saggiatore aveva proposto di pagare a loro le royalties delle copie vendute, ma O’Neill e Salinger hanno rifiutato: l’unica cosa che volevano era che il libro non fosse più in circolazione. Lo stesso Salinger si era opposto alla pubblicazione dei suoi racconti giovanili nel 1974.

Formenton ha spiegato che dopo la decisione del tribunale tedesco sulla questione dei diritti in Germania, al Saggiatore si aspettavano che ci sarebbe stata «un’opposizione» da parte di O’Neill e Salinger anche alla pubblicazione in Italia, ma «il desiderio di mettere a disposizione dei lettori italiani racconti inediti e letterariamente eccellenti (soprattutto l’ultimo) aveva prevalso». Il libro, peraltro, era già in vendita da qualche settimana. La casa editrice italiana è stata condannata a pagare agli eredi di Salinger 5.612 euro come danno emergente e 30mila euro come risarcimento generale; inoltre ha dovuto risarcire le spese legali sostenute da O’Neill e Salinger e pagare le spese di pubblicazione dell’annuncio della sentenza sul Corriere della Sera e Repubblica. Quello è stato «il vero salasso», ha detto Formenton. Il Saggiatore potrebbe fare causa alla Devault-Graves, ma per ora non è una cosa in programma.

Salinger è morto nel 2010 e secondo la legge italiana bisognerà aspettare il 70esimo anniversario della sua morte per diffondere liberamente le sue opere pubblicate: solo nel 2080 entreranno nel pubblico dominio. Le copie di I giovani tuttora in vendita nelle librerie dovranno essere ritirate e distrutte: il Saggiatore non sa ancora quante ce ne siano in giro (la complessa catena della distribuzione di libri complica le cose), ma sono già state tolte dagli scaffali, quindi non si possono più acquistare. E se possedete una copia di I giovani, non potete nemmeno venderla a una libreria dell’usato.

La copertina di I giovani, la raccolta di racconti di J.D. Salinger pubblicata dal Saggiatore nel 2015

In tutto questo, che fine hanno fatto i romanzi inediti di Salinger?
Negli Stati Uniti la vicenda editoriale e giudiziaria che ha coinvolto la Devault-Graves Agency aveva risvegliato l’attenzione sui presunti romanzi che Salinger scrisse e non pubblicò mai. Prima che il documentario di Shields e Salerno dicesse che sarebbero stati pubblicati entro il 2020, altre persone ne avevano sostenuto l’esistenza: un vicino di casa dello scrittore ad esempio aveva raccontato di avergli sentito dire di aver scritto 15 romanzi. Margaret Salinger, figlia dello scrittore da cui però si era allontanata, aveva parlato di opere inedite nel proprio libro autobiografico pubblicato nel 2000. In particolare, aveva descritto le istruzioni date dal padre ai familiari per le future pubblicazioni di materiali inediti: i manoscritti segnati con un segno rosso sarebbero stati da pubblicare senza editing, quelli con un segno blu da pubblicare dopo una revisione.

Colleen O’Neill e Matthew Salinger tuttavia non hanno mai confermato l’esistenza di manoscritti inediti né fatto annunci sulla loro possibile pubblicazione. Il 2015 era tre anni fa, il 2020 è l’anno prossimo e nessuna casa editrice per ora ha detto che pubblicherà prossimamente nuovi romanzi di Salinger.