• Sport
  • Domenica 4 novembre 2018

FIFA e UEFA litigano sul Mondiale per club

La FIFA vorrebbe ampliarlo e organizzare anche un'altra competizione per nazionali, ma la UEFA e i più importanti club e campionati europei non sono d'accordo

(OLI SCARFF/AFP/Getty Images)
(OLI SCARFF/AFP/Getty Images)

La sera del 2 novembre sono uscite diverse notevoli rivelazioni dell’indagine “Football Leaks” che parla di calcio e soldi. Alcuni documenti mostrano l’interesse da parte di diverse grandi squadre europee di creare una Superlega alternativa alla Champions League. Ma già prima FIFA e UEFA – le due organizzazioni che governano rispettivamente il calcio mondiale ed europeo – avevano mostrato di avere opinioni diverse su possibili cambiamenti ad altre competizioni, che già esistono.

La FIFA vorrebbe cambiare il Mondiale per Club e creare una Nations League globale, simile cioè alla Nations League organizzata dall’UEFA. Ma la UEFA è contraria: sostiene per esempio che un nuovo e più grande Mondiale per Club farebbe concorrenza alla Champions League e renderebbe ancora più fitto di partite un calendario che lo è già molto.

Le tensioni maggiori tra UEFA e FIFA si sono viste il 26 ottobre a Kigali, in Ruanda, quando si è riunito il Consiglio della FIFA, il più importante organo decisionale dell’organizzazione, composto anche da membri che rappresentano la UEFA. Gianni Infantino – attuale presidente FIFA ed ex presidente UEFA – sperava di far approvare le proposte per le due nuove competizioni. I membri che rappresentano la UEFA però si sono opposti e, dopo aver minacciato di abbandonare la riunione, sono riusciti a posticipare il voto. Il nuovo voto sarà a marzo, in una riunione del Consiglio della FIFA che si terrà a Miami, ma intanto l’UEFA si sta muovendo per non far passare le proposte di Infantino o comunque per depotenziarne gli effetti.

Nel tentativo di trovare una mediazione, la FIFA ha proposto l’istituzione di una “task force” guidata da Infantino e composta anche da esponenti dell’UEFA, per analizzare la situazione in vista del Consiglio di Miami. Il Financial Times ha scritto che Aleksander Čeferin, il presidente della UEFA, sembra intenzionato a proporre per la task force due pezzi da novanta: Andrea Agnelli (presidente della Juventus e della European Club Association, che riunisce le più importanti squadre europee) e Richard Scudamore (direttore esecutivo della Premier League, il più ricco campionato nazionale al mondo, e presidente della World Leagues Forum, l’associazione mondiale dei più importanti campionati, tra cui la Serie A italiana).

Infantino ha detto di aver parlato con un gruppo di investitori, guidato dalla società giapponese SoftBank, intenzionati a investire fino a 25 miliardi di dollari per espandere l’attuale Mondiale per club e occuparsi di una sua nuova più ampia versione. La FIFA ha messo sul tavolo due proposte:

  • La prima prevede un torneo per club da giocarsi ogni quattro anni nel mese di giugno: negli anni attualmente usati per la Confederations Cup, quindi l’anno prima dei Mondiali. Questa competizione durerebbe al massimo 18 giorni: all’inizio la FIFA voleva farci partecipare 24 squadre, ma sembra ora essere disponibile a cambiare questo aspetto.
  • La seconda prevede una competizione da giocarsi ogni anno, tra luglio e agosto. Prenderebbe il posto delle importanti amichevoli della International Champions Cup (ICC), che già ora le più grandi squadre europee giocano in quel periodo. La competizione si terrebbe quindi all’inizio della stagione: con squadre nuove, poco rodate e probabilmente poco interessate a dannarsi l’anima per una vittoria.

Queste però sono per l’appunto proposte: e proposte su cui, almeno fino a un certo punto, la FIFA si è detta disposta a trattare. Anche se approvate, non entrerebbero comunque in vigore prima del 2021.

L’altra idea della FIFA riguarda la Nations League globale. L’attuale Nations League (quella solo europea, in cui l’Italia è nel girone con Polonia e Portogallo) esiste perché la volle proprio Infantino quando era presidente UEFA: ora Infantino vorrebbe ampliarla a tutte e sei le confederazioni continentali della FIFA, con una fase finale aperta a otto nazionali (ora invece è a quattro, tutte europee) che sia una sorta di mini-Mondiale.

Negli ultimi mesi, la FIFA ha provato a guadagnarsi i consensi di Barcellona e Real Madrid rispetto alla proposta del Mondiale per club, ma non sembra esserci riuscita: le due squadre sono infatti tra le 15 che hanno scritto una lettera a Čeferin per dirsi contrarie alle modifiche proposte dalla FIFA. Si è opposto alla decisione anche il World Leagues Forum, l’associazione dei campionati nazionali. Ognuno ha i suoi motivi, ma alla fine hanno sempre a che fare con il fatto che ogni nuova competizione toglie spazio e guadagni potenziali a quelle che già esistono. Qualcuno si è opposto dicendo che troppe partite sarebbero un problema per i giocatori, qualcuno ha detto anche che non è chiaro chi siano questi finanziatori che supporterebbero i nuovi progetti della FIFA. La FIFA ha detto però che sono finanziatori privati e non fondi statali, lasciando intendere che a finanziare il progetto non sarebbero soldi provenienti dall’Arabia Saudita.

In più, giusto per complicare ancora le cose, i documenti di “Football Leaks” pubblicati il 2 novembre dicono che nel 2016 i dirigenti di alcune squadre europee, tra cui la Juventus e il Milan, si riunirono per parlare di una possibile Superlega alternativa alla Champions League. Questa nuova Lega – di cui finora UEFA e FIFA non si sono occupate – dovrebbe funzionare in modo simile alla NBA: senza necessità di qualificarsi o rischio di retrocessione, e con possibilità per le squadre di negoziare liberamente i contratti di sponsorizzazione della lega. Andrea Agnelli, presidente della Juventus e presidente dell’associazione dei principali club europei, sembra essere tra le persone che più si sono interessate a una possibile Superlega. UEFA e FIFA non se ne sono occupate anche perché se già litigano su come cambiare competizioni che già esistono, figuratevi cosa possano pensare di una competizione nuova, che farebbe grande concorrenza (o ipoteticamente potrebbe sostituire) quelle che già esistono.

Intanto il Financial Times ha scritto che Relevent Sports – una società statunitense collegata a Stephen Ross, il miliardario proprietario della squadra di football americano dei Miami Dolphins – avrebbe parlato con la UEFA della creazione di una nuova competizione ancora, di cui non si sa però molto altro. Relevent è la società che già organizza la International Champions Cup (ICC), il torneo estivo a cui partecipano spesso anche le migliori squadre italiane incassando ricchi premi in denaro grazie agli sponsor. Sempre il Financial Times dice che Relevant Sports potrebbe passare dalla parte della FIFA, se quest’ultima dovesse permettere maggior margini di guadagno.