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  • Venerdì 26 ottobre 2018

Un’altra preoccupante elezione regionale per il governo tedesco

Domenica si vota nella ricca regione dell'Assia, cioè quella di Francoforte: per i partiti di governo si preannuncia un'altra batosta

La cancelliera tedesca Angela Merkel con il governatore dell'Assia Volker Bouffier a Fulda durante la campagna elettorale. (Silas Stein/dpa/AP)
La cancelliera tedesca Angela Merkel con il governatore dell'Assia Volker Bouffier a Fulda durante la campagna elettorale. (Silas Stein/dpa/AP)

Dopo le elezioni regionali che si sono tenute in Baviera due settimane fa, che hanno sostanzialmente indebolito la coalizione che governa in Germania, domenica si vota per rinnovare governo e parlamento anche in Assia, lo stato federale tedesco dove si trova Francoforte. Gli osservatori internazionali pensano che un nuovo cattivo risultato dei partiti della maggioranza, la CDU della cancelliera Angela Merkel e il Partito Socialdemocratico, potrebbe creare ulteriori problemi alla stabilità del governo: e i sondaggi sembrano andare proprio in quella direzione.

Francoforte è considerata la capitale finanziaria della Germania: oltre alla Borsa nazionale, in città ha la sede anche la Banca Centrale Europea, la più importante istituzione finanziaria dell’Unione Europea. Anche grazie al polo finanziario di Francoforte, l’Assia è uno degli stati più prosperosi della Germania: il tasso di disoccupazione è al 4,4 per cento, sotto la media nazionale. Ma Francoforte è anche la città in cui nel 2013 è nato il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), che a questo giro per la prima volta potrebbe entrare nel parlamento statale.

La CDU, che si può definire di centrodestra, governa l’Assia dal 1999. In seguito alle ultime elezioni del 2013 il governatore Volker Bouffier, considerato molto vicino a Merkel, aveva stretto un’alleanza con i Verdi per formare una maggioranza. Dopo cinque anni, però, sembra che questa insolita coalizione abbia portato più benefici all’alleato di minoranza, di centrosinistra, che non alla CDU. Il partito di Merkel è dato nei sondaggi al 28 per cento, 10 punti percentuali in meno rispetto al 2013. Da tempo i partiti tradizionali sono in difficoltà un po’ ovunque in Germania e anche i socialdemocratici – che ormai da diversi anni sono alleati della CDU al governo nazionale – perderanno probabilmente parecchi voti.

Un cattivo risultato per la SPD in Assia aumenterebbe le pressioni interne al partito per uscire dalla coalizione con Merkel a Berlino: l’ala più a sinistra del partito sostiene che a forza di compromessi con i conservatori i socialdemocratici stiano perdendo la propria identità. Dall’altra parte un eventuale crollo della CDU farebbe sorgere gli stessi dubbi ai sostenitori del partito di Merkel.

Dai sondaggi si può ipotizzare che i voti che in passato appartenevano ai partiti di governo verranno spartiti tra i Verdi e l’AfD. Dopo il risultato di due settimane fa in Baviera dove hanno preso il 17,5 per cento dei voti, i Verdi si preparano a ripetere il successo anche in Assia: dopo cinque anni al governo con la CDU – Tarek Al-Wazir, il candidato principale del partito, è vice governatore – sono riusciti a raddoppiare i loro consensi e secondo i sondaggi prenderanno il 20 per cento, alla pari con i socialdemocratici.

Per molti elettori progressisti i Verdi rappresentano una valida alternativa ai socialdemocratici e secondo i leader del partito gli elettori e le elettrici hanno premiato la posizione chiara su questioni come l’immigrazione, i cambiamenti climatici e l’integrazione europea. Come ha scritto Politico, il partito è sulla buona strada per diventare quello che i tedeschi chiamano un Volkspartei, cioè un partito popolare che si rivolge a ampie fasce della società. Ci sono anche buone probabilità che i Verdi superino la SPD anche a livello nazionale (dove i sondaggi stimano i Verdi tra il 15 e 17 per cento) diventando un possibile alleato dei conservatori anche al governo.

Quasi sicuramente, il partito di estrema destra tedesco AfD entrerà per la prima volta nel parlamento dell’Assia, che oggi è l’unico dei sedici stati federali in cui non è ancora riuscito ancora a far eleggere dei deputati: in Germania a livello statale la soglia di sbarramento per i partiti è del 5 per cento e nel 2013 Alternative für Deutschland aveva preso soltanto il 4 per cento dei voti.

Le elezioni in Assia potrebbero risentire di un clima particolare a livello nazionale. La grande coalizione di Berlino non è mai stata cosi impopolare tra gli elettori. Questo calo nei consensi per CDU e SPD è il risultato di mesi di lotte intestine e tensioni che hanno portato tra le altre cose al licenziamento del capo dei servizi di sicurezza della Germania, Hans-Georg Maassen (Maassen era accusato di essere vicino all’estrema destra, ma dopo il licenziamento è finito a lavorare per il ministro dell’Interno Horst Seehofer, leader della CSU e alleato bavarese della CDU). Anche le politiche migratorie del governo Merkel sono state al centro del dibattito elettorale e hanno contribuito a polarizzarlo, sia verso destra sia verso sinistra.

I sondaggi realizzati in Assia lasciano pensare che non ci siano grandi possibilità per una coalizione bipartitica di formare un governo maggioritario: Bouffier dovrà chiedere a qualcun altro oltre ai Verdi di formare un governo, probabilmente ai liberaldemocratici del FDP. Un’altra possibilità potrebbe essere un governo di sinistra tra i Verdi, i socialdemocratici e il partito di sinistra Die Linke, sebbene la maggior parte degli osservatori lo ritengono poco probabile.

Domenica gli abitanti dell’Assia voteranno anche per cambiare la costituzione dello stato tedesco: sono stati presentati 15 emendamenti tra cui uno per togliere definitivamente la pena di morte dal testo. In Germania la pena di morte è stata abolita nel 1949 a livello federale, ma la costituzione dell’Assia è del 1946 e da allora non era ancora stata cambiata. La pena di morte non era comunque ammessa. Un altro emendamento intende rafforzare la posizione europeista dello stato: la nuova costituzione, se approvata, definirà l’Assia come stato membro della Repubblica federale tedesca ma anche dell’Unione Europea.

Domenica i seggi elettorali sono aperti dalle 8 alle 18 e, tenendo conto delle tempistiche del 2013, i primi risultati ufficiali dovrebbero uscire verso sera.