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  • Martedì 23 ottobre 2018

Trump vuole complicare la vita delle persone transgender

Vuole cambiare la definizione legale di "sesso", in modo che le persone transgender non godano più di alcune importanti protezioni

Un manifesto di protesta contro Trump, Washington, 21 ottobre 2018 (Yana Paskova/Getty Images)
Un manifesto di protesta contro Trump, Washington, 21 ottobre 2018 (Yana Paskova/Getty Images)

L’amministrazione di Donald Trump sta pensando di restringere il riconoscimento, i diritti e le tutele delle persone transgender: sta cercando cioè di cambiare la definizione del concetto di “genere” in modo da farla coincidere con quella del concetto di “sesso” e di ridurre il “genere” a una pura condizione biologica, immutabile e determinata dai soli organi genitali visibili alla nascita. Lo ha scritto il New York Times sulla base di un memorandum del Dipartimento della Sanità che ha potuto vedere, aggiungendo anche che si tratterebbe della mossa più drastica finora realizzata dal governo contro le persone transgender e i loro diritti civili.

Qualche precisazione. Sesso, identità di genere e orientamento sessuale sono i tre criteri usati dalla maggior parte degli psichiatri, degli psicologi e dei sessuologi, ma anche dei sistemi giuridici di tutto il mondo, per definire e classificare le identità sessuali. Semplificando: con la parola “sesso” ci si riferisce esclusivamente all’anatomia di una persona, ma ci sono molte sfumature diverse dell’essere maschi o femmine dal punto di vista biologico (c’entrano i cromosomi sessuali, che non sono sempre e solo XX o XY, gli ormoni, la presenza e la forma dei genitali esterni e interni: anche biologicamente, insomma, non è possibile attenersi a un rigido binarismo). Con “genere” si indica invece sia la percezione che ciascuno ha di sé in quanto maschio o femmina (cioè l’identità di genere), ma anche il sistema socialmente costruito intorno a quelle stesse identità (cioè il ruolo di genere). Molte persone nascono e crescono in una condizione di discontinuità tra sesso e identità di genere. L’orientamento sessuale dipende infine dal tipo di persone da cui una certa persona è sessualmente attratta. Le persone transgender sono quelle che si riconoscono nel genere opposto al loro sesso biologico, oppure (sempre semplificando) in un genere intermedio tra il maschile e il femminile; a volte le persone transgender sono anche transessuali, cioè si stanno sottoponendo, o lo hanno fatto in passato, a un’operazione di transizione da un sesso all’altro. E alcune di loro non si definiscono transgender ma semplicemente uomini o donne.

Sotto la presidenza di Barack Obama le persone transgender avevano acquisito una serie di tutele e diritti. L’acquisizione era stata resa possibile dal superamento del concetto di sesso biologico e dal riconoscimento del concetto di identità di genere. Nel 2017 Trump aveva però cominciato ad intervenire su queste questioni cancellando una direttiva di Obama che chiedeva alle scuole di tutto il paese di lasciar decidere agli studenti transgender quali bagni usare. Poi lo scorso marzo Trump aveva approvato una nuova misura in base alla quale le persone transgender che avevano chiesto o avevano fatto una transizione di genere non avrebbero più avuto il diritto di far parte delle forze armate o avrebbero potuto continuare a servire in base al loro genere alla nascita.

Ora, secondo le informazioni del New York Times, il Dipartimento per la Sanità sta cercando di modificare la definizione legale di sesso intervenendo sul Titolo IX, cioè la legge federale sui diritti civili che vieta le discriminazioni di genere nei programmi che ricevono assistenza finanziaria dal governo. Il Dipartimento dice che il termine “sesso” non è mai stato usato per includere l’identità di genere e che questa mancanza di chiarezza ha permesso all’amministrazione Obama di estendere in modo indebito le protezioni dei diritti civili anche a chi non avrebbe dovuto averle. Dice anche che le principali agenzie governative hanno bisogno di adottare una definizione esplicita e uniforme e soprattutto determinata «su una base biologica chiara, fondata sulla scienza e oggettiva». La definizione proposta nel memorandum visto dal New York Times definirà dunque il sesso unicamente come maschile o femminile, immutabile e determinato dai genitali con cui una persona è nata:

«Il sesso indica lo status di una persona come maschio o femmina sulla base di tratti biologici immutabili e identificabili prima o dopo la nascita. Il sesso indicato sul certificato di nascita di una persona, come originariamente rilasciato, costituirà una prova definitiva del genere di una persona a meno che non venga confutato da prove genetiche affidabili».

La nuova definizione eliminerebbe sostanzialmente il riconoscimento federale garantito a circa 1,4 milioni di cittadini e cittadine che hanno scelto di riconoscersi – con un intervento chirurgico o in un altro modo – in un genere diverso da quello biologico. Dopo la pubblicazione dell’articolo del New York Times sono state organizzate proteste e campagne social in cui le persone transgender hanno pubblicato le loro foto accompagnate dall’hashtag #WontBeErased.

Il Dipartimento della Sanità ha invitato i dipartimenti che applicano il Titolo IX (Istruzione, Giustizia, Salute e Lavoro) ad adottare la nuova definizione proposta dall’amministrazione Trump che riguarderebbe, in particolare, due nuovi regolamenti attualmente in fase di revisione alla Casa Bianca: il primo, del Dipartimento dell’Istruzione, riguarda la discriminazione sessuale nelle scuole e nelle università che ricevono assistenza finanziaria federale; l’altro, dei servizi sanitari e umani, ha a che fare con i programmi e le attività sanitarie che ricevono fondi o sussidi federali.

Nelle ultime settimane, gruppi di attivisti e attiviste per i diritti civili si sono già incontrati con i funzionari federali per discutere della nuova definizione, sperando di riuscire a limitare almeno le parti più estreme, come quelle che hanno a che fare con la richiesta di test genetici per determinare il sesso. La nuova definizione verrà comunque presentata al Dipartimento di Giustizia prima della fine dell’anno e se il Dipartimento di Giustizia deciderà che il cambiamento è legale, la nuova definizione potrà essere approvata e applicata al Titolo IX e dalle agenzie governative che lo prevedono.