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  • Martedì 23 ottobre 2018

La Commissione Europea ha respinto la manovra del governo italiano

Non era mai successo che venisse respinta senza trattative: ora il governo ha tre settimane per fare delle modifiche

(Il Post)
(Il Post)

La Commissione Europea ha comunicato all’Italia di aver bocciato la manovra economica che il governo italiano vuole approvare. Come scrive la Stampa, «è la prima volta che la Commissione decide la bocciatura immediata, applicando così il secondo comma dell’articolo 7 del regolamento 473 del 2013, quello che le consente di respingere una manovra nei primi 15 giorni».

La decisione della Commissione, formulata durante la riunione del collegio dei commissari riunito alla plenaria del Parlamento Europeo, è arrivata un giorno dopo la lettera con cui il ministro italiano dell’Economia italiano aveva provato a rispondere alle critiche della Commissione stessa sulla legge di bilancio e scritto che la decisione di aumentare il deficit era stata «difficile ma necessaria».

Dopo la decisione del collegio, i due commissari che si occupano di temi economici, Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, si sono presentati nella sala stampa del Parlamento per spiegare la decisione della Commissione. Dombrovskis si è detto dispiaciuto di aver preso una decisione del genere, ma ha aggiunto che le spiegazioni di Tria non sono state convincenti e che «infrangere le regole può essere allettante, e anche risolvere il debito facendo ancora più debito: ma a un certo punto il debito complessivo diventa troppo pesante».

Dombrovskis ha sottolineato che la preoccupazione principale della Commissione riguarda il deficit strutturale, che mesi fa il governo si era impegnato a ridurre dello 0,6 per cento nel corso del 2019. Secondo i calcoli della Commissione, però, la nuova manovra lo aumenterà dello 0,8 per cento. Nel testo della decisione presa dal collegio, la Commissione lascia intendere inoltre che i soldi che il governo vuole chiedere in prestito per finanziare i provvedimenti promessi in campagna elettorale – quindi il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni, fra le altre cose – non saranno usati per stimolare la crescita economica.

Per promuovere la crescita potenziale e affrontare la persistente stagnazione della produttività occorre una strategia organica di riforma. Le misure contenute nel documento programmatico di bilancio 2019 indicano invece un chiaro rischio di retromarcia su riforme che l’Italia aveva adottato

Il governo italiano ha ora tre settimane di tempo per presentare una nuova bozza del Documento Programmatico di Bilancio, che anticipa le linee guida generali della manovra. Se non lo farà, come sembra probabile, potrebbe essere aperta nei confronti dell’Italia una procedura d’infrazione (che però non dovrebbe portare a sanzioni, mai emesse nella storia di questi procedimenti).