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  • Sabato 29 settembre 2018

L’FBI indagherà sul giudice Kavanaugh

Ma solo per una settimana, durante la quale la sua conferma alla Corte Suprema sarà sospesa: lo ha chiesto un senatore Repubblicano dopo molte pressioni

La commissione Giustizia del Senato. (Chip Somodevilla/Getty Images)
La commissione Giustizia del Senato. (Chip Somodevilla/Getty Images)

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato che il processo di conferma di Brett Kavanaugh come giudice della Corte Suprema sia sospeso per una settimana, per permettere all’FBI di riaprire un’indagine per investigare sulle accuse di molestie sessuali mosse nei suoi confronti. È stato l’ultimo, inatteso sviluppo di un caso politico che ha diviso e aizzato il dibattito pubblico statunitense negli ultimi giorni, e la decisione è stata presa da Trump dopo una richiesta dei Repubblicani al Senato, a loro volta costretti da una crisi interna.

Venerdì sera il senatore Jeff Flake, infatti, aveva annunciato a sorpresa di ritenere necessaria l’indagine dell’FBI. È stato un radicale cambiamento di linea, visto che soltanto poche ore prima aveva detto di aver deciso di sostenere Kavanaugh, la cui conferma era sembrata a quel punto vicina. Flake, che è un conservatore ma è un attivo critico di Trump, è determinante al Senato, dove i Repubblicani da giorni temono di non avere i voti necessari per confermare Kavanaugh.

Venerdì la commissione Giustizia del Senato sembrava sul punto di approvare la nomina di Kavanaugh con 11 voti a favore e 10 contrari, consegnando la pratica al Senato. Il giorno precedente, la commissione aveva ascoltato la testimonianza della dottoressa Christine Blasey Ford, che accusa Kavanaugh di aver tentato di violentarla nel 1982, e la difesa del giudice, che era stato interrogato per ore in un’udienza commentata e seguita come poche altre nella storia recente degli Stati Uniti. Nonostante la potenza della testimonianza di Ford sia stata riconosciuta da tutti – perfino da Trump – secondo gli esperti e i commentatori la difesa di Kavanaugh era stata efficace nel contesto della commissione, e aveva dato la spinta decisiva alla sua conferma.

Venerdì mattina Flake aveva infatti detto che avrebbe votato in favore di Kavanaugh al Senato, avvicinando i Repubblicani al loro obiettivo. Poco dopo, però, era circolato moltissimo online un video di CNN che mostrava una donna bloccarlo in ascensore e raccontargli di essere stata a sua volta una vittima di violenze sessuali, criticando molto duramente la sua decisione. Nel video, Flake non risponde e sembra visibilmente turbato.

Come ha raccontato il New York Times, l’episodio è stato determinante per fare cambiare idea a Flake. Nonostante le insistenze dei suoi colleghi Repubblicani, che hanno provato a convincerlo a sostenere Kavanaugh con delle accese e caotiche discussioni, Flake ha voluto contattare il dipartimento di Giustizia per sapere cosa avrebbe potuto risolvere un’indagine dell’FBI. È riuscito a parlare con Rod J. Rosenstein, vice procuratore generale, che gli ha detto che un’indagine di una settimana sarebbe stata possibile, anche se difficilmente avrebbe scoperto cose diverse da quelle già note.

Nel pomeriggio, dopo una lunga discussione con i suoi colleghi Repubblicani, Flake ha annunciato in commissione di aver cambiato idea, e di ritenere necessaria l’indagine dell’FBI, che era stata richiesta dai Democratici in commissione. «Dobbiamo fare tutto il possibile per essere sicuri di compiere il nostro dovere con una nomina così importante. Il paese si sta dividendo». Con i senatori Repubblicani in completo subbuglio, per Trump è stato inevitabile cedere alla richiesta. Ha ordinato un’indagine supplementare che sia «limitata nello scopo e conclusa nel giro di una settimana». In precedenza aveva detto di aver trovato la testimonianza di Ford credibile e «molto convincente», aggiungendo che i senatori avrebbero dovuto «fare quello che ritengono giusto».

Non si sa ancora con precisione in cosa consisterà l’indagine dell’FBI, che ha già condotto dei controlli preliminari su Kavanaugh senza però verificare le accuse mosse nelle ultime settimane. Secondo una fonte del New York Times, oltre all’accusa di Ford sarà presa in considerazione anche quella di Deborah Ramirez, ex compagna a Yale di Kavanaugh, che lo aveva accusato per un episodio avvenuto alcuni anni dopo.

Intanto, si attende la testimonianza di una nuova donna che dice di aver subito le molestie sessuali di Kavanaugh. Dovrebbe arrivare nel weekend, ha annunciato il noto avvocato americano Michael Avenatty: la donna si chiama Julie Swetnick e parlerà pubblicamente, perché non le è stato concesso di testimoniare davanti alla commissione di Giustizia del Senato. Swetnick è la terza donna ad essersi fatta avanti per denunciare Kavanaugh.

Flake non è il solo voto incerto al Senato. Susan Collins del Maine e Lisa Murkowski dell’Alaska sono le due senatrici che non hanno ancora detto come voteranno, così come il Democratico Joe Donnelly dell’Indiana, che tra poco più di un mese affronterà una difficile rielezione in un’area molto Repubblicana. Con una maggioranza di 51 voti contro 49, i diversi senatori incerti hanno reso tutto meno che scontata la conferma di Kavanaugh, con i Repubblicani che hanno passato gli ultimi giorni a tentare, inutilmente, di assicurarsi almeno 50 voti: in quel caso, sarebbe il voto del vicepresidente Mike Pence – ovviamente a favore di Kavanaugh – che confermerebbe la nomina.