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  • Martedì 7 agosto 2018

I grossi problemi con l’inizio di Serie B e Serie C

Penalizzazioni, esclusioni, ripescaggi e poi i ricorsi hanno bloccato mezzo calcio italiano: i campionati potrebbero cominciare in ritardo

Piero Braglia, allenatore del Cosenza, nella finale dei playoff di Serie C vinta contro il Siena (Francesco Arena/LaPresse)
Piero Braglia, allenatore del Cosenza, nella finale dei playoff di Serie C vinta contro il Siena (Francesco Arena/LaPresse)

«La Serie C sarà composta da 56 squadre, ma ad oggi non ho la minima idea di quali siano, e nemmeno quali saranno i gironi da comporre». In un’intervista al Corriere dello Sport, il presidente della Serie C Gabriele Gravina ha parlato così della situazione in cui si trova la terza lega del campionato di calcio italiano. I campionati dovrebbero iniziare fra una decina giorni, ma per una lunga serie di esclusioni, fallimenti, ripescaggi e ricorsi che riguardano anche la Serie B, non è ancora stato possibile fare il calendario della stagione. In attesa di sapere quali saranno le squadre che parteciperanno al torneo, è probabile che la prima giornata di campionato verrà rimandata e lo stesso potrebbe accadere alla seconda.

L’incertezza sull’inizio della stagione di Serie C dipende in gran parte da un’analoga situazione di incertezza intorno al prossimo campionato di Serie B ed è la conseguenza della fragilità economica di molti club delle due leghe minori. Ogni estate, per fallimenti e irregolarità di qualunque tipo, le squadre di Serie B e Serie C  ricevono penalizzazioni, retrocessioni ed esclusioni che modificano la composizione dei campionati. Quest’anno, per una serie di coincidenze, la situazione è più aggrovigliata del solito. Per rimpiazzare i club esclusi ne sono stati ripescati altri, ma i primi hanno presentato ricorsi e appelli per essere reintegrati, bloccando di fatto il campionato. In attesa delle sentenze definitive attese nei prossimi dieci giorni, la composizione dei campionati e dei calendari risulta completamente bloccata.

La situazione in Serie B

Cominciamo dalla Serie B. A luglio Bari, Cesena e Avellino sono state escluse dal prossimo campionato. Le prime due sono state escluse perché in precarie situazioni economiche, e sono poi fallite: non hanno presentato nessun ricorso e ripartiranno dalla Serie D come previsto dai regolamenti. Al loro posto sono state ripescate il Novara, terzultima classificata nell’ultima Serie B, e il Catania, che l’anno scorso ha disputato la Serie C. I ripescaggi sono stati fatti in base a delle graduatorie che tengono conto di molti parametri diversi – sportivi ed economici – ma non hanno convinto tutti. Pro Vercelli, Ternana e Siena hanno presentato ricorso sostenendo di avere più credenziali per essere ripescate rispetto a Novara e Catania.

L’Avellino invece è stato escluso per aver presentato in ritardo la fideiussione per l’iscrizione al campionato, pur avendo i requisiti perché questa risultasse regolare. Il primo ricorso al CONI contro l’esclusione è stato respinto per essere stato presentato oltre i tempi stabiliti. La società ha quindi fatto ricorso al TAR, chiedendo la sospensione del provvedimento, ma anche questo ricorso è stato respinto: l’Avellino può dirsi quindi ufficialmente escluso dal calcio professionistico e dovrà essere rimpiazzata.

C’è poi il discorso che riguarda la Virtus Entella, arrivata quartultima in Serie B nel campionato finito a giugno e sconfitta nei playout per la retrocessione dall’Ascoli, che in campionato era arrivato al quintultimo posto. L’Entella – che in base alla sconfitta ai playout avrebbe dovuto essere retrocessa in Serie C — ha però presentato un ricorso che potrebbe cambiare le cose. Il ricorso riguarda la penalizzazione di 15 punti ricevuta dal Cesena per il caso delle plusvalenze fittizie con il Chievo Verona. La penalizzazione verrà applicata al prossimo campionato, ma visto che il Cesena è fallito e ripartirà dalla Serie D, l’Entella chiede che venga applicata retroattivamente alla classifica dell’ultima Serie B. In questo modo l’Entella guadagnerebbe abbastanza posizioni da risultare matematicamente qualificata anche per il prossimo campionato, pur avendo perso i playout. La complessità della situazione ha portato la Serie B a rinviare i calendari, previsti per il 6 agosto, a data da destinarsi.

Il Palermo, infine, ha presentato un secondo ricorso alla Corte di Garanzia del CONI contro il Frosinone, contro cui ha perso la finale dei playoff per la promozione, per irregolarità durante la finale di ritorno. Ha presentato ricorso anche contro il Parma, altra squadra promossa in Serie A. In questo caso il Palermo chiede che venga spiegata l’esclusione dal processo per illecito sportivo di un giocatore del Parma ritenuto coinvolto nel caso degli sms scambiati con i giocatori dello Spezia prima dell’ultima decisiva partita di Serie B, giocatore che a differenza di Emanuele Calaiò non ha subito squalifiche.

La situazione in Serie C

Esclusioni, ripescaggi e ricorsi in Serie B riguardano inevitabilmente anche la Serie C, che ha già rimpiazzato le squadre escluse dai suoi gironi per motivi economici con i ripescaggi di Cavese e Imolese e l’ammissione nei suoi campionati della squadre riserve della Juventus (la prima squadra riserve italiana a partecipare a un campionato professionistico). Ma nonostante ciò la Serie C non ha ancora una composizione definitiva e dovrà aspettare le sentenze sui ricorsi che riguardano la Serie B. Per questi motivi i dirigenti del campionato hanno fatto slittare il sorteggio dei calendari dal 7 al 22 agosto e ora la Lega chiede che la FIGC comunichi ufficialmente il rinvio del campionato. A complicare ulteriormente il quadro, nello stesso giorno le dirigenze dei club di Serie C hanno convocato un’assemblea per discutere se iniziare o meno la stagione, in assenza di garanzie economiche richieste per i costi di gestioni, ritenuti troppo alti, e in aperto contrasto con il commissariamento della FIGC.