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  • Sabato 21 luglio 2018

Un’altra giornata di quasi-guerra a Gaza

Ieri un cecchino palestinese ha ucciso un soldato israeliano, Israele ha reagito con pesanti bombardamenti che hanno causato la morte di 4 palestinesi

(BASHAR TALEB/AFP/Getty Images)
(BASHAR TALEB/AFP/Getty Images)

Venerdì è stata un’altra giornata di scontri e bombardamenti nella Striscia di Gaza, un territorio palestinese controllato dal gruppo politico-terrorista di Hamas dove nelle ultime settimane la tensione con Israele è tornata molto alta.

Le ostilità sono iniziate quando un cecchino palestinese ha ucciso un soldato israeliano nei pressi del confine. Un portavoce dell’esercito israeliano ha spiegato a Reuters che era dalla guerra combattuta a Gaza nel 2014 che un soldato non veniva ucciso in combattimento nei pressi della Striscia. Israele ha reagito con pesanti bombardamenti nella Striscia. A fine giornata l’esercito ha detto di aver colpito 68 obiettivi di Hamas e di avere eliminato circa 60 edifici e strutture riconducibili al gruppo.

La Striscia di Gaza è assai sovrappopolata – ci vivono circa un milione di persone – e le basi di Hamas vengono costruite in mezzo alle strutture civili, anche per evitare che siano distrutte da bombardamenti indiscriminati. Quelli di ieri hanno ucciso quattro palestinesi, di cui tre facevano parte di un gruppo armato militante, e ne hanno feriti altri 120. A fine giornata Hamas ha comunicato di aver raggiunto un accordo per un cessate il fuoco con l’esercito israeliano, ma in pochi ritengono che sarà duraturo: un accordo del genere era già stato raggiunto una settimana fa dopo una giornata simile a quella di ieri.

Gli scontri di queste settimane sono arrivati dopo mesi di tensioni e proteste palestinesi, causate soprattutto dalle condizioni precarie e a tratti disumane in cui vivono gli abitanti della Striscia. Da quando le proteste palestinesi sono cominciate, alla fine dello scorso marzo, più di 140 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano.