Dove andranno i 450 migranti che il governo non vuole

Francia, Malta, Germania, Spagna e Portogallo hanno accettato la richiesta di Giuseppe Conte di accoglierne un po' ciascuno

Il Monte Sperone, il pattugliatore della Guardia di Finanza su cui si trovano più di 260 migranti, durante un'operazione di soccorso il 27 maggio 2016 (ANSA/Guardia di Finanza)
Il Monte Sperone, il pattugliatore della Guardia di Finanza su cui si trovano più di 260 migranti, durante un'operazione di soccorso il 27 maggio 2016 (ANSA/Guardia di Finanza)

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato su Facebook che Francia, Malta, Germania, Spagna e Portogallo accoglieranno ciascuno una parte dei migranti che da sabato mattina sono a bordo di due navi militari – una italiana, una a servizio dell’agenzia europea Frontex – dopo essere stati soccorsi al largo dell’isola siciliana di Linosa. Conte aveva chiesto a tutti i capi di stato e di governo dei paesi dell’Unione Europea di prendere in carico parte dei migranti sulle navi, ottenendo la disponibilità di alcuni paesi e il rifiuto di altri: come la Repubblica Ceca, il cui primo ministro Andrej Babiš ha detto che i migranti dovrebbero essere respinti.

Francia, Malta e Germania accoglieranno 50 migranti ciascuna, mentre non si sa ancora quanti andranno in Spagna e in Portogallo. Per ora comunque dal governo non sono arrivate istruzioni su dove e quando fare sbarcare i migranti.

Entrambe le navi su cui si trovano i migranti sono nella rada di Pozzallo, in provincia di Ragusa: sul Protector dell’agenzia europea Frontex ci sono 173 migranti, mentre sul Monte Sperone della Guardia di Finanza ce ne sono 261, di cui un ventina minorenni. Alcune delle persone che ieri si trovavano sulle due navi sono state portate all’ospedale di Modica: dal Monte Sperone una donna eritrea che pesa solo 40 chili insieme ai due figli, uno di tre anni e un neonato, e una donna incinta col marito; dal Protector due uomini sudanesi e una donna nigeriana incinta. Dei 450 migranti arrivati al largo di Linosa a bordo di un peschereccio libico e poi trasbordati sulle due navi militari, già otto erano stati portati in Sicilia per motivi sanitari. Dal centro di identificazione di Pozzallo sono stati consegnati alla nave i pasti necessari per due giorni.

Nel pomeriggio il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto che a tutte le donne e a tutti i bambini a bordo delle navi sarà consentito di sbarcare.

Ci sono stati degli sviluppi anche sulla storia dei migranti soccorsi dalla Vos Thalassa e poi arrivati a Trapani sulla nave Diciotti della Guardia Costiera. La procura di Trapani ha ordinato l’arresto dei due migranti che si sarebbero ribellati all’equipaggio della Vos Thalassa, la nave che li aveva soccorsi e poi aveva chiesto l’intervento della Guardia Costiera, dopo aver scoperto che si stava dirigendo verso la Libia. Uno dei due uomini è sudanese, l’altro è ghanese.

L’accusa nei confronti dei due però è cambiata: inizialmente erano indagati per violenza privata in concorso continuata e aggravata, mentre ora sono indagati per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per aver favorito l’immigrazione degli altri migranti che erano con loro. Secondo la ricostruzione della procura riportata dal Corriere della sera, i due uomini «accerchiavano, spintonavano e minacciavano ripetutamente di morte (mimando al contempo il gesto di tagliargli la gola e di gettarlo in mare) il marinaio di guardia Lucivero Pantaleo» e «costringevano il comandante Dobrescu a invertire la rotta».

La lettera che Conte aveva scritto ai capi di stato e di governo degli altri paesi dell’Unione Europea: