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  • Domenica 17 giugno 2018

Newark ha messo online le sue telecamere di sorveglianza

Chiunque, anche dall'Italia, può guardare in diretta le riprese della "ronda cittadina virtuale": la polizia ne è molto contenta, altri sono preoccupati

Da aprile chiunque può andare su un sito e, dopo una rapida registrazione, vedere una le riprese fatte dalle 62 telecamere di sorveglianza in giro per Newark, nel New Jersey. Le telecamere a circuito chiuso riprendono incroci, piazze e vetrine: la polizia di Newark ha detto che nei prossimi mesi intende aggiungerne almeno altre 100 e che presto sarà disponibile anche un’app. Il sistema di telecamere e riprese – che chiunque, anche dall’Italia, può vedere online – si chiama Citizen Virtual Patrol, “la ronda cittadina virtuale”. Il sindaco, la polizia e alcuni cittadini di Newark dicono che sarà utile per prevenire certi crimini e arrestare certi criminali; altri cittadini, professori, esperti e gruppi a favore della privacy dicono che il Citizen Virtual Patrol è poco utile e soprattutto invasivo e pericoloso.

Newark ha circa 300mila abitanti ed è a mezz’ora di macchina da Manhattan, quando non c’è traffico. È nota come la “città del mattone” e Rick Rojas ha scritto sul New York Times che «il suo degrado e la sua povertà si vedono nelle strade piene di buche, nelle vetrine le cui serrande sono tirate giù prima del tramonto e nei quartieri pieni di edifici fatiscenti», ma che allo stesso tempo ci sono segni di ripresa. Newark è conosciuta come una città violenta, tra quelle con il maggior tasso di omicidi in base al numero di abitanti. A Newark ci sono molti neri e latini e un paio di anni fa si parlò di come la polizia fermasse con particolare frequenza, in molti casi senza ragione, alcune persone, solo perché nere o latine. Insomma: Newark non è una città ricca e tranquilla, e in passato ci sono stati problemi tra polizia e cittadini.

La particolarità dell’iniziativa di Newark non sta nel numero o nella diffusione di telecamere: succede in moltissime città che la polizia abbia accesso a riprese fatte dalle telecamere di sorveglianza. La cosa strana e nuova è che chiunque possa mettersi a guardare quelle riprese. La polizia dice di averlo fatto per far sì che chiunque possa monitorare quello che succede e, nel caso dovesse notare qualcosa di strano o sospetto, fare una segnalazione. Secondo Anthony F. Ambrose, responsabile della polizia di Newark, il Citizen Virtual Patrol «è fatto per creare fiducia»; qualche giorno fa (prima che ne parlasse un articolo del New York Times) ha detto che si erano registrate al sito più di 1.600 persone. «È solo per dare una mano ai poliziotti, è un altro gruppo di occhi che ci aiutano». Ras J. Baraka, sindaco di Newark, ha detto: «È un modo per dare alla comunità la possibilità di interagire con il lavoro della polizia, così da creare un miglior rapporto tra la polizia e la comunità».

La polizia ha detto che le telecamere, realizzate da Panasonic, non hanno strumenti per il riconoscimento facciale e non sono “intelligenti”: non sono cioè parte di un sistema che, in autonomia, può individuare e seguire una persona o un veicolo. Alcune sono fisse, altre girano, inquadrando diverse aree. Alcune telecamere hanno una definizione ottima: il New York Times ha intervistato una donna che ha detto di poter quasi capire quali monete aveva in mano il compagno, dopo che in una delle telecamere lei lo aveva visto uscire da un parrucchiere.

I critici del Citizen Virtual Patrol sostengono che abbia diversi problemi: toglie privacy e permette a un ladro o uno stalker di sapere chi sta andando dove. Ma, soprattutto, affida a persone non esperte il giudizio su cosa è pericoloso e cosa no. Eric L. Piza, analista criminale e docente di diritto penale, ha detto: «Non solo il programma non ridurrà i reati, ma aumenterà i casi in cui la polizia interviene in situazioni in cui non dovrebbe». La polizia di Newark ha in effetti detto che, per il momento, ha ricevuto molte chiamate da residenti che stavano usando Citizen Virtual Patrol, ma che nessuna ha portato a un arresto. Per sapere se le telecamere funzionano come deterrente, prevenendo quindi crimini che altrimenti sarebbero commessi, bisognerà aspettare mesi e anni, e guardare i dati.