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  • Domenica 10 giugno 2018

Kim Jong-un e Donald Trump sono arrivati a Singapore

E quindi sono per la prima volta a pochi chilometri di distanza, in attesa dello storico incontro di martedì

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump al suo arrivo a Singapore, il 10 giugno 2018 (Win McNamee/Getty Images)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump al suo arrivo a Singapore, il 10 giugno 2018 (Win McNamee/Getty Images)

Sia il dittatore nordcoreano Kim Jong-un sia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sono arrivati a Singapore in vista del loro primo e storico incontro, in programma per martedì 12 giugno. Kim è arrivato con un volo di Air China all’aeroporto internazionale Changi di Singapore questa mattina, e ha già incontrato il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong. L’Air Force One di Trump invece è atterrato quando in Italia era il primo pomeriggio alla base aerea di Paya Lebar; insieme a Trump ci sono il segretario di stato Mike Pompeo, il consigliere per la sicurezza John Bolton, il capo dello staff della Casa Bianca John Kelly e la portavoce Sarah Sanders. Trump incontrerà a sua volta Lee prima di martedì.

L’incontro tra Kim e Trump si svolgerà in un hotel a cinque stelle a Sentosa, un’isola grande cinque chilometri quadrati quasi interamente occupata da alberghi e attrazioni turistiche, separata dalla principale delle isole che formano Singapore da uno stretto tratto di mare. L’hotel in questione si chiama Capella. Né Trump né Kim vi alloggiano: Kim sta al St. Regis, dove in passato ha dormito il presidente cinese Xi Jinping, mentre Trump starà allo Shangri-La, secondo quanto comunicato dalla Casa Bianca. L’intera isola di Sentosa, così come le zone attorno ai due hotel dove Trump e Kim dormiranno, è stata attrezzata con dissuasori e barriere per ragioni di sicurezza e moltissimi agenti di polizia sono stati dispiegati per la città.

Per questioni di sicurezza ovviamente sia con Trump che con Kim ci sono squadre di personale specializzato dei rispettivi paesi; tra gli altri si sono già fatte notare le guardie del corpo di Kim che come già visto in passato hanno corso a fianco dell’automobile su cui si trovava il dittatore.

Per gli Stati Uniti gli obiettivi finali dell’incontro dovrebbero essere ottenere la consegna da parte di Kim Jong-un di tutto l’arsenale nucleare e dei missili della Corea del Nord e la possibilità di verificare il disarmo, mentre ciò che interessa a Kim è una riduzione delle sanzioni economiche imposte al suo paese. Verosimilmente però né Trump né Kim si aspettano di ottenere questi risultati solo attraverso l’incontro a Singapore: il presidente americano lo ha definito un “colloquio conoscitivo” e ha detto che sarà solo l’inizio di un processo. Trump ha anche già detto che se l’incontro andrà bene Kim sarà invitato negli Stati Uniti.

Ma perché Kim Jong-un all’improvviso vuole fare la pace?