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  • Lunedì 4 giugno 2018

La nazionale tunisina ha trovato un modo ingegnoso per giocare durante il ramadan

Grazie a dei finti infortuni del portiere, la squadra ha potuto aggirare le regole legate al digiuno musulmano

La nazionale di calcio tunisina, che dalla prossima settimana parteciperà ai Mondiali in Russia, ha escogitato un metodo insolito ed efficace per permettere ai suoi giocatori che rispettano il ramadan, il mese del digiuno musulmano, di rifocillarsi durante le partite. Durante le amichevoli contro Portogallo e Turchia, infatti, il portiere Mouez Hassen ha finto un infortunio per fermare il gioco nel momento delle partite che coincideva con quello della fine del digiuno, consentendo ai suoi compagni di bere e mangiare qualcosa mentre lui riceveva cure mediche.

La Tunisia ha sperimentato questa soluzione nella partita di lunedì scorso contro il Portogallo: poco dopo il calare del buio – quando a chi osserva il ramadan è nuovamente permesso bere e mangiare – Hassen è rimasto a terra lamentando un infortunio. I suoi compagni si sono avvicinati alla panchina e hanno ricevuto borracce e snack. La Tunisia era in svantaggio per 2 a 1, ma sei minuti dopo l’interruzione ha segnato il 2 a 2, che è stato anche il risultato finale.

Il ramadan è cominciato lo scorso 16 maggio e finirà il 14 giugno, cioè il giorno in cui cominceranno i Mondiali. Non tutti i musulmani osservano il digiuno, e non tutti osservano quello totale, che prevede anche l’astensione dal bere, oltre che dal mangiare.

Contro la Turchia, venerdì scorso, Hassen è rimasto a terra al 49esimo minuto della partita, e di nuovo i suoi compagni hanno bevuto e mangiato velocemente nei pochi minuti in cui il gioco è rimasto fermo. In quel caso, la partita era sullo 0 a 0, ed è poi finita 2 a 2.

La prossima partita della Tunisia sarà il 9 giugno, contro la Spagna. La prima che giocherà al Mondiale sarà invece il 18 giugno, contro l’Inghilterra, quando il ramadan sarà finito.

Il ramadan cade nel nono mese del calendario islamico, che è fatto di 354 giorni: di anno in anno, quindi, il ramadan “retrocede” di una decina di giorni nel calendario solare. Siamo però negli anni in cui, nell’emisfero boreale, si celebra almeno in parte nei mesi estivi. Sarà così fino al 2020, quando terminerà entro la fine di maggio. Osservare il digiuno diurno previsto dal ramadan è molto provante per gli atleti musulmani, o per chi svolge un lavoro pesante, e soprattutto negli anni in cui coincide con il periodo estivo. Per questo, non tutti gli atleti lo osservano, mentre altri fanno alcune eccezioni se hanno delle gare importanti o se non riescono ad allenarsi senza rifocillarsi. È una scelta individuale, insomma, e ci sono ampi margini di tolleranza.

Nonostante il ramadan finisca nel giorno in cui cominceranno i Mondiali, l’Arabia Saudita ha in programma la partita di apertura, contro la Russia, e in ogni caso il digiuno diurno influenza la preparazione atletica dei giocatori nelle settimane precedenti. Il presidente della federazione saudita ha detto che i giocatori hanno ricevuto un permesso speciale per posticipare il proprio digiuno, mentre il grand muftì egiziano si è espresso nello stesso modo per i calciatori egiziani. In generale, comunque, ogni calciatore musulmano decide autonomamente, in base al proprio fisico e alla propria religiosità: c’è chi, come il centrocampista tedesco Mesut Ozil, aveva scelto di non digiunare agli scorsi Mondiali, e chi come l’ex difensore egiziano Abdel Zaher al Saqqa aveva detto di giocare meglio durante il digiuno del ramadan.