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  • Martedì 29 maggio 2018

Israele e la Striscia di Gaza si attaccano

Il Jihad islamico ha lanciato diversi razzi verso Israele, l'esercito israeliano ha risposto: per il momento non ci sono notizie di morti

Gaza (THOMAS COEX/AFP/Getty Images)
Gaza (THOMAS COEX/AFP/Getty Images)

Nelle ultime ore la situazione in Israele e nella Striscia di Gaza è diventata molto tesa, a causa di una serie di lanci di razzi e attacchi che hanno coinvolto il gruppo palestinese Movimento per il jihad islamico in Palestina e l’esercito israeliano. Martedì mattina dalla Striscia sono partiti 28 razzi verso il sud di Israele. La maggior parte dei razzi è stata intercettata da Iron Dome, il sistema missilistico di difesa israeliano, ma uno è caduto nel giardino di un asilo. L’attacco era in qualche modo atteso, visto che domenica mattina l’esercito israeliano aveva ucciso tre abitanti della Striscia di Gaza in un attacco contro Hamas vicino alla città di Khan Yunis.

Dopo il lancio dei razzi da parte del Movimento per il jihad islamico in Palestina, l’esercito israeliano ha risposto: ha attaccato sette obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui un tunnel che secondo l’esercito entrava di 700 metri in Israele. L’esercito israeliano ha detto che alcuni dei missili lanciati dalla Striscia erano di fabbricazione iraniana. Verso le 15 di pomeriggio ora locale Israele ha intercettato un’altra serie di razzi sparati dalla Striscia: un razzo è finito nel cortile di una scuola a Sderot, ha detto l’amministrazione comunale. Cinque israeliani sono stati feriti nel lancio dei razzi dalla Striscia, tra cui tre soldati.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha scritto che il lancio di razzi dalla Striscia a Israele è il primo incidente di questo tipo dalla fine di marzo, cioè da quando erano iniziate le manifestazioni di massa palestinesi lungo il confine con il territorio israeliano. Durante questo periodo, Hamas non solo aveva evitato di lanciare razzi, ma aveva anche proibito di farlo ad altre organizzazioni della Striscia, come il Movimento per il jihad islamico in Palestina. La decisione era stata presa nonostante i circa 100 palestinesi uccisi dall’esercito israeliano nelle manifestazioni al confine con Israele, per non danneggiare la narrativa della lotta popolare palestinese contro la violenza dei cecchini israeliani. Domenica però un carro armato israeliano ha ucciso tre membri del Jihad islamico che si trovavano vicino a una postazione di Hamas, e probabilmente i dirigenti di Hamas hanno cambiato idea.

L’impressione, hanno scritto diversi analisti, è che Hamas abbia dato il “via libera” al Movimento per il jihad islamico in Palestina a lanciare i razzi contro Israele. È un punto importante questo. Negli ultimi anni, infatti, Hamas sembrava avere perso il completo controllo di tutti i gruppi operanti nella Striscia di Gaza, ma gli eventi degli ultimi mesi hanno suggerito che le cose potrebbero essere cambiate. Per esempio Hamas è stato in grado di prendere il controllo delle proteste vicino alle recinzioni che dividono la Striscia con Israele, nonostante fossero iniziate in maniera spontanea.

È difficile dire cosa succederà ora. Il governo israeliano ha usato parole molto dure contro gli attacchi del Movimento per il jihad islamico in Palestina e il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha detto che Israele non ha «intenzione di lasciar passare» quello che è accaduto. Intanto, ha scritto Haaretz, funzionari della Striscia di Gaza hanno riferito che l’Egitto sta cercando di evitare un’escalation di violenze ed è in contatto con Hamas, il Jihad islamico e Israele per cercare di fermare gli attacchi.