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  • Giovedì 3 maggio 2018

Oggi si vota per le elezioni locali nel Regno Unito

Si rinnovano i consigli municipali di Londra e più di altre cento città: i risultati sono molto attesi

(BEN STANSALL/AFP/Getty Images)
(BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

Oggi nel Regno Unito si vota per rinnovare i consigli municipali di 150 città, quartieri o distretti e eleggere sette nuovi sindaci. Sono le prime elezioni del 2018 nel paese e saranno anche le ultime per quest’anno: per questo sono un appuntamento molto atteso. Gran parte delle attenzioni si concentrerà su Londra, dove saranno rinnovati tutti i consigli municipali (ma non il sindaco, che fino al 2020 rimarrà Sadiq Khan) e in molti si aspettano che il Partito Laburista riesca a strappare alcuni seggi storici ai conservatori.

I seggi chiuderanno questa sera, ma lo spoglio comincerà soltanto dopo mezzanotte e non terminerà prima di venerdì sera (gli ultimi risultati sono attesi per le 18 di venerdì). Non si vota per il rinnovo di alcun consiglio né in Scozia né in Galles né in Irlanda del Nord, quindi per una volta è corretto dire che sono elezioni “inglesi”.

I leader conservatori, scrive Politico, ammettono candidamente che quella di oggi sarà una “notte difficile”, mentre i laburisti si aspettano sia di guadagnare qualche consigliere in più che di rovesciare le maggioranze in diverse città. In particolare i laburisti si sono concentrati su Londra, nel tentativo di strappare completamente la città ai conservatori, che qui, alle elezioni politiche del 2017, sono andati molto male. Tra i quartieri su cui puntano ci sono le storiche roccaforti conservatrici di Barnet, a nord della città, e Hillingdon, dove è situato l’aeroporto di Heathrow, Wandsworth, a sud, e Westminster, in pieno centro (queste ultime due sono considerate più difficili da espugnare).

Queste elezioni probabilmente influenzeranno una situazione politica già abbastanza delicata. Dalle elezioni dell’anno scorso il governo conservatore di Theresa May ha avuto bisogno di appoggiarsi a un piccolo partito dell’Irlanda del Nord per poter mantenere la maggioranza. Nel frattempo il Partito Laburista guidato da Jeremy Corbyn è cresciuto moltissimo, arrivando secondo la maggior parte dei sondaggi alla pari con i Conservatori (o fino a sette punti in vantaggio, secondo altri). In più, May deve gestire anche i complicati negoziati su Brexit, su cui il suo stesso partito è diviso.

Corbyn però ha i suoi problemi da gestire, che probabilmente hanno contribuito a impedirgli un netto sorpasso sugli avversari fino a questo momento. Anche se controlla saldamente il partito, un gruppo di dirigenti e parlamentari gli è particolarmente ostile e non perde occasione per criticarne le mosse e attaccarne i comportamenti. Di recente, Corbyn è finito al centro di accuse di antisemitismo per un suo commento di solidarietà fatto su Facebook nel 2012 all’autore di un murale accusato di essere antisemita. Dal singolo episodio la polemica si è spostata sull’ambiente antisemita che si sarebbe sviluppato all’interno del Labour. Corbyn e i suoi alleati si sono difesi dalle accuse: sostengono che sia in molti casi una campagna di odio organizzata contro Corbyn. Hanno comunque deciso di adottare tutte le 20 raccomandazioni suggerite da un’indagine interna sull’antisemitismo nel partito.