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  • Giovedì 26 aprile 2018

Gli scontri di martedì a Liverpool, prima della partita

Un gruppo di italiani ha aggredito dei tifosi del Liverpool, mandando in coma un uomo di 53 anni: due persone sono state arrestate e rinviate a giudizio

Un fermo immagine di un video degli scontri all'esterno di Anfield Road
Un fermo immagine di un video degli scontri all'esterno di Anfield Road

Prima della partita di martedì sera tra Liverpool e Roma, semifinale di andata di Champions League, all’esterno dello stadio Anfield Road di Liverpool un gruppo di persone al seguito della Roma ha aggredito dei tifosi del Liverpool che attendevano l’inizio della partita all’esterno di un pub. Nell’aggressione un tifoso irlandese del Liverpool di 53 anni, Sean Cox, ha subito gravi danni cerebrali e da mercoledì si trova in coma in ospedale. Due cittadini italiani di 25 e 26 anni sono stati arrestati dalla polizia britannica poco dopo la partita: giovedì sono stati rinviati a giudizio per aggressione, lesioni gravi e disordini. Ci sono inoltre ragioni per pensare che l’agguato al pub fosse stato organizzato.

L’aggressione è avvenuta quando mancava meno di mezzora al calcio d’inizio della partita, quindi intorno alle 20.15 ora italiana. Il gruppo di persone al seguito della Roma – che ad Anfield potrebbero non essere nemmeno entrati – ha creato scontri e disordini in tutta la zona circostante l’Albert Pub, muovendosi rapidamente e sempre unito. Nove persone, inglesi e italiani di età compresa fra i 20 e 43 anni, sono state arrestate, compresi i due accusati di aver aggredito Cox. Stando alle immagini che circolano online e alle testimonianze dei tifosi presenti ad Anfield Road, gli aggressori italiani erano armati di coltelli e spranghe. Chi non era armato aveva comunque in mano la propria cintura, con la cinghia all’altra estremità.

Cox si trova ricoverato al centro neurologico di Walton, a poca distanza da Anfield Road, in coma e con gravi danni cerebrali. Mentre si trovava all’esterno dell’Albert Pub è stato colto alla sprovvista dall’arrivo degli italiani, che lo hanno colpito violentemente e ripetutamente alla testa con delle cinghie. Era arrivato a Liverpool da Dunboyne, la cittadina irlandese in cui vive, assieme al fratello. È sposato ed è padre di tre figli, che ora sono a Walton per stargli vicino.

La dirigenza della Roma, che sta collaborando con la polizia inglese e con il Liverpool per identificare gli aggressori, ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito per condannare i fatti accaduti ad Anfield Road:

L’AS Roma condanna nella maniera più dura possibile l’aberrante comportamento di una ristretta minoranza di tifosi in trasferta che, coinvolti negli scontri con i sostenitori del Liverpool nel prepartita di ieri, hanno arrecato vergogna al Club e alla stragrande maggioranza dei romanisti che hanno avuto una condotta esemplare ad Anfield.

La UEFA ha comunicato di essere profondamente turbata dai fatti avvenuti ad Anfield prima di un evento così importante e aspetterà di ricevere tutti i rapporti prima di decidere eventuali misure disciplinari o sanzioni anche nei confronti della società, anche perché ci sono altri precedenti di violenze di tifosi della Roma all’estero. Il regolamento UEFA è abbastanza generico per casi come questi e dice che “i club sono responsabili del comportamento di giocatori, dirigenti, membri, tifosi e di chiunque svolga per loro conto una funzione nel corso delle partite”. Le aggressioni di Anfield saranno valutate dalla Commissione disciplinare, che potrebbe disporre una sanzione per il club, la chiusura di un settore dell’Olimpico o il divieto di trasferta per i tifosi romanisti nelle prossime partite europee.

Ci sono inoltre forti preoccupazioni per la partita di ritorno, che si giocherà a Roma la prossima settimana, mercoledì 2 maggio. All’Olimpico sono attesi migliaia di tifosi inglesi e i fatti di Anfield Road potrebbero spingere gruppi di tifosi a cercare vendetta con nuovi scontri.