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  • Mercoledì 11 aprile 2018

Otto cose da vedere su Roma-Barcellona

Gol spettacolari, James Pallotta che si butta nella fontana di Piazza del Popolo e le prime pagine sportive

L'esultanza dei giocatori della Roma dopo la fine della partita
(AP Photo/Gregorio Borgia)
L'esultanza dei giocatori della Roma dopo la fine della partita (AP Photo/Gregorio Borgia)

Martedì sera la Roma ha vinto 3-0 contro il Barcellona nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, qualificandosi alle semifinali per la prima volta dal 1984 con la rimonta più memorabile della sua storia. La Roma aveva perso la gara d’andata giocata in Spagna per 4-1 e ottenere la qualificazione era considerata un’impresa ai limiti dell’impossibile, considerato il divario tra le due squadre e il fatto che il Barcellona è stata una delle migliori squadra d’Europa in questa stagione.

Qui di seguito abbiamo raccolto le otto cose da vedere o rivedere, per chi è svenuto appena dopo il fischio finale: ci sono i gol, cartellini non dati ed esultanze, ehm, presidenziali.

Il primo gol
La partita era iniziata da pochi minuti quando Daniele De Rossi ha trovato Edin Dzeko con un lancio lungo: Dzeko ha controllato di destro, e segnato col sinistro. Poi è corso a riprendere il pallone, quasi senza esultare.

Il fallo di Pique
Il resto del primo tempo si è giocato in maniera piuttosto equilibrata: all’intervallo la partita era ancora 1-0. Dopo la pausa la Roma è ripartita meglio: al 56mo minuto, un altro lancio di De Rossi per Dzeko lo ha messo praticamente davanti alla porta. A quel punto Gerard Piqué, considerato uno dei difensori più forti al mondo, ha dovuto aggrapparsi a Dzeko (e sgambettarlo) per impedirgli di segnare. L’arbitro Clement Turpin ha fischiato il rigore – poi segnato da De Rossi – ma a Piqué ha dato solo il cartellino giallo.

https://twitter.com/JogaBonito_USA/status/983797877741940736

Il Barcellona prova a fare i giochini
Dopo il 2-0, la squadra di Messi e Iniesta ha iniziato a provarle tutte per perdere tempo. Luis Suárez è rimasto a terra per un minuto dopo aver preso un colpo alla bocca, Ter Stegen ci metteva un po’ più del solito a rinviare da fondo campo, e così via.

Luis Suarez a terra (ISABELLA BONOTTO/AFP/Getty Images)

Il terzo gol
È arrivato a venti minuti di distanza dal secondo, a otto dalla fine, dopo che il Barcellona aveva praticamente smesso di giocare. Sul calcio d’angolo di Cengiz Under, Kostas Manolas ha saltato sul primo palo anticipando tutti, anche Ter Stegen.

Il fischio finale
Dopo il terzo gol, la Roma ha continuato a tenere molto bene il campo, e non ha rischiato quasi nulla, difendendosi bene quando il Barcellona si è portato in attacco. Al fischio finale sono impazziti un po’ tutti.

Negli spogliatoi
Qualche minuto dopo la fine della partita, il centrocampista belga Radja Nainggolan ha fatto una diretta su Instagram dallo spogliatoio della Roma. L’atmosfera è esattamente quella che vi immaginate.

Il presidente
Poco più tardi, anche il presidente della Roma, James Pallotta, ha festeggiato a modo suo: si è buttato nella fontana di Piazza del Popolo, acclamato da un gruppo di tifosi (ma anche fra qualche insulto). Secondo varie ricostruzioni Pallotta si era buttato in una piscina anche all’inizio della sua prima stagione da presidente della squadra, per dimostrare a giocatori e dirigenti che non dovevano avere paura di nulla.

https://twitter.com/Alessia_Nov/status/983838706778935296

Le prime pagine sportive
Sia quelle italiane sia quelle spagnole sono tutte sulla Roma. La Gazzetta dello Sport ha titolato a tutta pagina “Imperiali” mentre Sport, il principale quotidiano sportivo di Barcellona, ha una prima pagina con sfondo nero, a lutto, e il titolo Fracaso sin excusas (“Fallimento senza attenuanti”). Lo stesso giornale aveva titolato Un Bombón, “un cioccolatino” quando il Barcellona era stato sorteggiato con la Roma.