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  • Sabato 7 aprile 2018

L’Organizzazione Mondiale della Sanità c’è da 70 anni

Il suo più grande successo è stato eradicare il vaiolo, e oggi continua a provarci con altre malattie

La facciata della sede dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra, in Svizzera, il primo febbraio 2016 (FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)
La facciata della sede dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra, in Svizzera, il primo febbraio 2016 (FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

La Giornata mondiale della salute è il 7 aprile perché in questa data, nel 1948, fu fondata l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’organo delle Nazioni Unite che si occupa delle questioni sanitarie. L’OMS, per esempio, si occupa di campagne di sensibilizzazione su certi temi legati alla salute, promuove le iniziative di vaccinazioni e studia e segnala l’insorgere di epidemie. Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della sua fondazione e il tema di questa Giornata della salute è la copertura sanitaria universale, che in molti paesi del mondo ancora non esiste.

Le prime conferenze internazionali su temi sanitari si tennero nella seconda metà dell’Ottocento con lo scopo di prevenire e arginare le epidemie che passavano da un paese all’altro. Non ebbero grandi conseguenze fino alla settima, quella del 1892, in cui venne adottata la Convenzione Sanitaria Internazionale per il controllo del colera. La vera antenata dell’OMS però nacque nel 1919, quando la Lega delle Nazioni – cioè l’organizzazione che precedette l’ONU – fondò a Ginevra l’Organizzazione della Sanità per la Lega delle nazioni. Questa organizzazione fu poi assorbita dall’OMS quando, dopo la Seconda guerra mondiale, alla Conferenza sulle Organizzazioni Internazionali delle Nazioni Unite si decise di creare un nuovo ente internazionale che si occupasse della salute.

Tutti i paesi che nel 1946 facevano parte delle Nazioni Unite – erano 51 in tutto – firmarono insieme per l’istituzione dell’OMS: è la prima organizzazione dell’ONU approvata all’unanimità. Inizialmente le sue priorità erano fermare la diffusione della malaria, della tubercolosi e delle malattie sessualmente trasmissibili (tre obiettivi che l’OMS ha tuttora), ridurre le percentuali di mortalità delle donne incinte e dei neonati, migliorare la salute dei bambini in generale e promuovere una corretta alimentazione e l’igiene. Concretamente, le prime cose che fece furono creare delle statistiche sulla diffusione di alcune malattie.

Il logo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; il simbolo al centro è il bastone di Asclepio, associato fin dai tempi dei greci alla medicina

Oggi i paesi membri dell’OMS sono 194, e l’organizzazione ha più di settemila dipendenti che lavorano in giro per il mondo. Oltre a fare divulgazione sulle malattie e su vari temi legati alla salute – se cercate informazioni su una malattia su internet il suo sito è tra le fonti più affidabili – l’OMS fornisce consulenze ai ministeri della Salute dei suoi paesi membri, si occupa di promozione della ricerca scientifica, definisce standard e norme relative alle questioni sanitarie e si occupa di statistiche mondiali sulle malattie, sui tassi di mortalità e sulla salute pubblica.

Forse il più grande dei risultati ottenuti dall’OMS negli anni è l’eradicazione del vaiolo, la malattia infettiva per la cui vaccinazione le persone nate prima del 1977 hanno una piccola cicatrice su un braccio. È stata la prima malattia eliminata dal genere umano. Il programma di eradicazione del vaiolo fu proposto dall’Unione Sovietica nel 1958: all’epoca circa due milioni di persone ne morivano ogni anno. Per aiutare i singoli paesi nella lotta al vaiolo l’OMS creò una rete di consulenti esperti nel monitoraggio dei contagi; questi ebbero un ruolo importante nel contenimento di una delle ultime epidemie di vaiolo, quella avvenuta in Jugoslavia nel 1972. Il programma fu considerato completato nel 1980, quando l’OMS raccomandò di sospendere le vaccinazioni: l’ultimo caso di vaiolo fu segnalato in Somalia nel 1977.

Un altro importante programma di eradicazione dell’OMS, non completato, è quello contro la poliomielite, cominciato nel 1988. Nonostante questa malattia esista ancora (e forse non potrà essere eradicata nemmeno con i vaccini), gli sforzi dell’OMS erano riusciti a ridurne il numero dei casi del 99 per cento. Negli ultimi anni, però, i casi sono tornati ad aumentare. Altre malattie contro cui l’OMS è particolarmente impegnata sono l’AIDS, la tubercolosi, la malaria e le malattie tropicali. Un grosso impegno dell’organizzazione comunque è anche rivolto alle malattie non infettive, dalle patologie cardiache al diabete, dai tumori ai disturbi mentali, che tutte insieme sono causa del 70 per cento delle morti nel mondo.

Di cosa si muore nel mondo

Negli ultimi anni l’OMS ha ricevuto varie critiche di inefficacia per come ha gestito alcune emergenze sanitarie, come l’epidemia di colera ad Haiti nel 2010. Secondo i suoi critici è un’organizzazione troppo antiquata, sottofinanziata e politicizzata per poter funzionare bene nel mondo attuale. Al contrario, grandi organizzazioni no profit nate per iniziativa di privati, come ad esempio la fondazione di Bill e Melinda Gates, sono riuscite a raggiungere degli obiettivi in campo sanitario usando metodi considerati più efficienti.