Il peggior sesso del mondo animale

È quello dei pesci lofiformi: il maschio si fonde al corpo della femmina senza più staccarsi, e nel tempo si trasforma in un'appendice produttrice di sperma e poco altro

Fermo immagine di un video pubblicato dalla rivista Science in cui si vedono un maschio e una femmina di Caulophryne jordani, una specie di pesci abissali (Kirsten e Joachim Jakobsen/Science)
Fermo immagine di un video pubblicato dalla rivista Science in cui si vedono un maschio e una femmina di Caulophryne jordani, una specie di pesci abissali (Kirsten e Joachim Jakobsen/Science)

Tra gli animali esistono moltissimi diversi modi per accoppiarsi, alcuni dei quali piuttosto cruenti. Tutti conoscono per esempio la tendenza della femmina di mantide religiosa a divorare il maschio con cui si sta accoppiando, per rifornirsi delle proteine necessarie alla produzione di uova. Secondo alcuni divulgatori scientifici c’è una modalità di accoppiamento ancora peggiore di questa: quella di molte specie di lofiformi, un ordine di pesci abissali. In queste specie quando un maschio trova una femmina, che ha dimensioni molto maggiori, si attacca al suo corpo per non staccarsi più: nel corso del tempo perde i propri organi interni e le proprie pinne trasformandosi in un’appendice del corpo della femmina, il cui unico scopo è produrre sperma.

Il primo video mai realizzato in cui è possibile vedere una coppia femmina-maschio di Caulophryne jordani, una delle circa 160 specie di pesci lofiformi, è stato pubblicato da Science. Il video è stato girato nell’agosto del 2016 dagli esploratori Kirsten e Joachim Jakobsen a 800 metri di profondità in una fossa abissale a sud dell’isola São Jorge, nelle Azzorre. Non si vedono deposizioni di uova, ma un maschio è ben visibile sul fianco della grande femmina ripresa.

Fino alla realizzazione di questo video, la modalità di accoppiamento dei lofiformi era nota agli scienziati solo grazie al ritrovamento di cadaveri di femmine in cui si potevano vedere ciò che restava dei corpi dei maschi. In molti casi su un singolo esemplare di femmina c’erano diversi maschi attaccati: il record è di otto. La femmina di Caulophryne jordani che si vede nel video è grande circa quanto il pugno di una persona e il maschio è attaccato alla parte inferiore del suo ventre; ha ancora le pinne e sembra che potrebbe staccarsi in qualsiasi momento. Anche la rana pescatrice (Lophius piscatorius) è un lofiforme, ma non si riproduce in questo modo.

La modalità di accoppiamento parassitica di molti lofiformi è sensata dal punto di vista evoluzionistico per via delle caratteristiche dell’habitat degli abissi, cioè la carenza di cibo e la difficoltà di trovare quel poco che c’è. Attaccandosi per sempre a una femmina i maschi di lofiformi non devono più occuparsi di procacciarsi il cibo da soli perché ricevono nutrimento dalla propria compagna. D’altra parte questa riduce gli spostamenti che deve compiere per trovare un maschio, che in un ambiente freddo come gli abissi comportano un gran dispendio di energie.

Se la descrizione del sesso dei lofiformi non vi ha impressionato quanto avreste voluto, potete sempre guardare questa rappresentazione video, in cui si è immaginato che anche gli esseri umani abbiano un sistema di riproduzione simile. A vostro rischio e pericolo.