Sharon Stone ha sessant’anni

E nonostante abbia fatto molte cose è molto difficile parlare di lei senza citare "Basic Instinct"

(AP Photo/Patrick Gardin)
(AP Photo/Patrick Gardin)

La cosa banale da dire di una nota attrice che compie gli anni è che non li dimostra, tutti quegli anni. Julia Roberts non sembra averne 50, Jane Fonda non sembra averne 80 e, da oggi, la cosa facile da dire è che Sharon Stone, nata il 10 marzo 1958, non sembra di certo averne 60. Poi si dice anche altro: di Fonda, per esempio, che avuto una carriera e una vita lunga e ricca di grandi film e momenti; di Roberts che è riuscita a non essere solo “quella di Pretty Woman“. Di Sharon Stone è difficile dire che sia stata molte altre cose oltre “quella di Basic Instinctma ha comunque fatto molto altro nella vita e nel cinema. Il suo unico Golden Globe e la sua unica nomination all’Oscar li ha per esempio ottenuti per un altro film: Casinò di Martin Scorsese.

Sharon Stone (sembra uno pseudonimo, ma è il suo vero nome) è nata e cresciuta a Meadville, una piccola città della Pennsylvania, figlia di una contabile e di un operaio. La sua famiglia ha antenati tedeschi, irlandesi, inglesi e scozzesi e Stone ha raccontato che da giovane era particolarmente precoce e intelligente: «Quando avevo un anno già parlavo e camminavo. E quando iniziai la scuola mi comportavo da adulta. Facevo domande da adulta e volevo risposte da adulta». Stone, che si dice aver ottenuto ottimi risultati nei test del quoziente intellettivo, studiò arte e scrittura creativa e stava pensando di diventare avvocata quando decise invece di provare a fare la modella.

Iniziò facendo pubblicità di vario tipo e al contempo lavorando da McDonald’s. Il suo primo ruolo nel cinema lo ebbe nel 1980 in Stardust Memories: la si vede per pochi secondi, all’inizio, e non parla; è quella che manda un bacio a Sandy Bates, il personaggio di Allen.

Le prime parole in un film le disse nel 1981 nell’horror Benedizione mortale di Wes Craven. Negli anni successivi ebbe diverse parti, soprattutto in B-movies. Nel 1983 fu presa in considerazione per recitare in Indiana Jones e il tempio maledetto ma al suo posto fu scelta Kate Capshaw. Nel 1984 recitò in Magnum, P.I.

Nella seconda metà degli anni Ottanta ebbe parti in Allan Quatermain e le miniere di re Salomone, Gli avventurieri della città perduta, Nico, Ossessione d’amoreScuola di polizia 4 – Cittadini in… guardia. Nessuno di questi film ottenne particolare successo di pubblico e soprattutto di critica.

Il ruolo che cambiò la carriera di Stone arrivò quando lei aveva già più di trent’anni e fu quello in Atto di forza, il film di fantascienza diretto nel 1990 da Paul Verhoeven: interpretò la moglie di Douglas Quaid, il personaggio di Arnold Schwarzenegger. In quell’anno fu anche pubblicato un suo servizio fotografico per Playboyla si vedeva mentre praticava Taekwondo.

Basic Instinct, diretto da Verhoeven, uscì nel 1992. Stone interpretò la scrittrice e psicologa Catherine Tramell e il film aveva diverse scene di sesso ma in quella che tutti si ricordano c’è lei che accavalla le gambe davanti a tre uomini che la interrogano perché sospettata di omicidio. Il film fu presentato in concorso al Festival di Cannes e piacque poco ai critici e molto al pubblico.

Lei, qualche mese prima, ai provini:

Lei, anni dopo, su quella scena:

Per alcuni anni dopo Basic Instinct cercò di fare ruoli di altro tipo, per evitare di rimanere incastrata nel ruolo della “femme fatale”. Ci riuscì e fu particolarmente apprezzata per Casinò, in cui è Ginger, la moglie del personaggio di Robert De Niro. Negli anni Novanta recitò anche in Sfera di Barry Levinson e Gloria di Sidney Lumet.

Nel 2001 Stone ebbe un aneurisma e per alcuni mesi ebbe gravi problemi motori e di vista. Qualche tempo fa ha raccontato a Repubblica:

Non tutti lo sanno, ma avevo il cinque per cento di probabilità di sopravvivere, per non parlare di recuperare tutte le mie facoltà. Quando sono tornata a casa dall’ospedale facevo fatica a camminare, non ci vedevo dall’occhio sinistro e non ci sentivo dall’orecchio sinistro per via della rottura dell’arteria vertebrale. Per anni ogni tanto perdevo la vista da quell’occhio e se ero in pubblico mi mettevo occhiali colorati e facevo finta di niente. Ci sono voluti anni per recuperare completamente la sensazione nella mia gamba sinistra. Per tre anni non riuscivo a scrivere il mio nome, la mia mano si rifiutava di ascoltare il mio cervello.

Nel 2004 ha vinto un Emmy per la sua interpretazione in The Practice – Professione avvocati e più di recente ha recitato in Mosaic, la serie tv di Steven Soderbergh che si può guardare in tv o navigare con uno smartphone. Nel 2006 ha recitato nel pessimo sequel di Basic Instinct e più di recente ha recitato in Gigolò per caso di John Turturro e in The Disaster Artist di James Franco. Nel 2004 recitò in Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, con Riccardo Scamarcio e Cristiana Capotondi.

Oltre che per il cinema, Stone è nota per il suo impegno politico e umanitario, in particolare a favore del Tibet, dei dialoghi in Medio Oriente (parlò di Shimon Peres come di un “mentore”) e per una maggiore sensibilizzazione nei sul’AIDS.