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  • Venerdì 9 febbraio 2018

Il governo degli Stati Uniti ha chiuso per qualche ora

Il breve shutdown è stato interrotto con l'approvazione al Congresso della nuova legge di bilancio

Due agenti di polizia in uno dei corridoi all’esterno del Senato al palazzo del Congresso di Washington, DC, Stati Uniti (Chip Somodevilla/Getty Images)
Due agenti di polizia in uno dei corridoi all’esterno del Senato al palazzo del Congresso di Washington, DC, Stati Uniti (Chip Somodevilla/Getty Images)

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato una nuova legge di bilancio, alcune ore dopo la scadenza della soluzione temporanea, adottata a fine gennaio, per evitare che si verificasse un secondo “shutdown” del governo, l’interruzione dei finanziamenti per tutti i servizi federali. Il ritardo nell’approvazione della nuova legge ha comunque comportato uno shutdown di alcune ore, dopo la mezzanotte a Washington, DC (le 6 del mattino in Italia). Il provvedimento è stato poi firmato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ed è quindi entrato in vigore.

Nelle prime ore di venerdì 9 febbraio, il Senato degli Stati Uniti aveva approvato una legge che contiene un nuovo bilancio per sbloccare la situazione e rendere il più breve possibile il nuovo shutdown. Il provvedimento è stato approvato nelle ore successive anche dalla Camera.

La legge prevede un aumento della spesa pari a circa 300 miliardi di dollari, con un incremento soprattutto nei settori della spesa interna e della difesa. La proposta era stata discussa a lungo in Senato, con diverse obiezioni da parte del senatore repubblicano Rand Paul.

Alla mezzanotte di Washington (le 6 del mattino in Italia) il precedente accordo per finanziare il governo era scaduto, portando formalmente allo shutdown. La legge di bilancio era stata approvata un paio di ore dopo in Senato e i Repubblicani si erano poi dati da fare per riuscire ad approvarla anche alla Camera, in modo da farla firmare al presidente Donald Trump in tempo per l’inizio della giornata lavorativa, evitando che milioni di lavoratori pubblici dovessero rimanere di nuovo a casa per la chiusura dei loro uffici.

L’Ufficio federale per la gestione del personale aveva comunicato che le attività pubbliche potevano “variare a seconda delle agenzie”, invitando i dipendenti pubblici a consultare i loro referenti per capire se i loro uffici fossero aperti o meno. Come a inizio anno, uno shutdown comporta la chiusura di numerose attività nei vari dipartimenti, nelle agenzie e in altre attività come per esempio quelle postali.

Durante il dibattito in Senato, Rand Paul aveva criticato a lungo e duramente i suoi colleghi senatori Repubblicani per volere approvare una legge che di fatto aumenta notevolmente la spesa pubblica negli Stati Uniti, incidendo sul debito pubblico: “Mi sono candidato perché ero molto critico nei confronti del debito da migliaia di miliardi di dollari lasciato da Obama. Ora abbiamo i Repubblicani che, mano nella mano con i Democratici, ci offrono altri debiti”. Paul aveva definito ipocrita l’atteggiamento dei Repubblicani.

Molti dei dettagli contenuti nella nuova legge di bilancio non sono ancora noti, o completamente chiari, considerato che il piano è stato presentato meno di due giorni fa. La proposta farà alzare il tetto del debito per gli Stati Uniti fino a marzo del prossimo anno. La legge è stata approvata dal Senato con 78 voti a favore e 21 contro, quindi anche con voti dei Democratici.

Chuck Schumer, il leader della minoranza Democratica in Senato, ha detto che la nuova legge interrompe “un lungo ciclo di crisi per quanto riguarda la spesa”, ma non tutti i Democratici sono soddisfatti. In molti hanno fatto notare che la legge non interviene sul tema dell’immigrazione e delle tutele per i cosiddetti “dreamers”, circa 700mila immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti da bambini, portati dai propri genitori, che erano protetti da un programma dell’amministrazione Obama, il DACA (“Deferred Action for Childhoo Arrivals”), che Trump ha deciso di cancellare nel settembre del 2017.