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  • Mercoledì 13 dicembre 2017

Chris Froome è stato trovato positivo a un controllo antidoping

All'ultima Vuelta di Spagna il grande ciclista britannico aveva nelle urine il doppio del limite consentito di salbutamolo, una sostanza per chi soffre d'asma: ora rischia una squalifica

(JAIME REINA/AFP/Getty Images)
(JAIME REINA/AFP/Getty Images)

Il ciclista britannico Chris Froome è stato trovato positivo a un controllo antidoping durante l’ultima Vuelta di Spagna, la gara ciclistica a tappe che ha vinto lo scorso settembre. La notizia è stata data dal Guardian e da Le Monde mercoledì mattina ed è stata confermata poco dopo dall’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale. In un test eseguito lo scorso 7 settembre, nel sangue di Froome è stato trovato un valore della sostanza salbutamolo (un broncodilatatore) che era doppio rispetto a quello consentito dai regolamenti. Al momento, spiega il Guardian, non sono stati ancora presi provvedimenti nei confronti di Froome, che era stato informato della cosa il 20 settembre.

L’UCI ha detto che Froome non è per il momento stato sospeso perché, soffrendo d’asma (e a volte usa l’inalatore anche in gara), aveva il permesso di assumere certe dosi di salbutamolo. Nel caso avesse trovato una diversa sostanza dopante, l’UCI avrebbe invece potuto procedere con una “sospensione provvisoria obbligatoria”. Per evitare una squalifica dovrebbe però spiegare perché il valore di salbutamolo nelle sue urine era più alto del consentito.

Froome ha detto: «Tutti sanno che ho l’asma e so quali sono le regole. Uso un inalatore per curare la cosa – sempre nei limiti concessi – e so per certo che ogni giorni in cui ho la maglia rossa [la maglia del primo in classifica alla Vuelta, da lui indossata per molte tappe] mi fanno dei controlli. La mia asma è peggiorata durante la Vuelta quindi, su consiglio dei medici, ho aumentato le dosi del farmaco. Come sempre, ho fatto molta attenzione a non andare oltre i limiti».

Il controllo antidoping è stato fatto dopo la 18ª tappa, con arrivo a Santo Toribio de Liébana. Nelle urine di Froome sono stati trovati 2.000 nanogrammi per millilitro (ng/ml) di salbutamolo; il limite consentito dalla WADA (l’associazione mondiale antidoping) è di circa 1.000. In passato due ciclisti italiani sono stati squalificati per salbutamolo: il velocista Alessandro Petacchi, per 12 mesi per una dose di 1.320 ng/ml e Diego Ulissi, per nove mesi, per una dose di poco inferiore ai 2.000 ng/ml.

Froome ha 32 anni e in carriera ha vinto quattro volte il Tour de France, l’ultima volta nel 2017. Nel 2017 è diventato uno dei pochi ciclisti della storia a vincere nello stesso anno due dei tre grandi giri: nel suo caso la Vuelta di Spagna e il Tour de France. Qualche settimana fa aveva annunciato l’intenzione di correre il Giro d’Italia del 2018.