• Italia
  • Sabato 23 settembre 2017

Luigi Di Maio è il nuovo leader del M5S

Come ampiamente previsto ha vinto le primarie online del partito, alle prossime elezioni politiche sarà anche il candidato alla presidenza del Consiglio

ANSA/ALESSANDRO DI MEO
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Luigi Di Maio ha vinto le primarie del Movimento 5 Stelle per diventare leader di partito e prossimo candidato alla presidenza del Consiglio. Il risultato delle primarie era scontato da giorni – gli avversari di Di Maio erano perlopiù attivisti locali poco conosciuti – ma l’annuncio è stato solo oggi a Rimini, durante il raduno ufficiale del partito. Secondo il M5S, Di Maio ha ottenuti 30.936 voti su un totale di 37.442, pari circa all’82 per cento.

Di Maio ha 31 anni, è deputato dal 2013 ed è da tempo indicato come il naturale candidato presidente del Consiglio del partito, anche perché appoggiato ufficiosamente dallo stesso Beppe Grillo. L’unico altro esponente del Movimento 5 Stelle ad essere conosciuto più o meno quando Di Maio è Alessandro Di Battista, che però non si è voluto candidare.

Di Maio è nato ad Avellino, è giornalista pubblicista e fa parte del movimento dal 2007. Nel 2010 si è candidato come consigliere comunale del suo comune, senza riuscire ad essere eletto. Tre anni dopo fu invece eletto alla Camera, di cui è anche diventato Vicepresidente. In questi anni ha dato moltissime interviste ai giornali e partecipato a innumerevoli talk show televisivi, diventando per molti il “volto” del Movimento insieme a Grillo (ed esponendosi anche a diverse brutte figure e dichiarazioni strambe).

Alle primarie per la leadership del partito si potevano candidare tutti coloro che sono stati eletti col Movimento 5 Stelle o coloro che sono ancora in carica, ma il cui mandato finirà entro il prossimo 28 febbraio. Significa che avrebbero potuto candidarsi tutti i consiglieri di circoscrizione, comunali, provinciali, regionali, sindaci, deputati e senatori.

Le primarie sono finite il 22 settembre, un giorno dopo il previsto: questo perché diversi iscritti a Rousseau – il portale utilizzato dagli iscritti al Movimento 5 Stelle – avevano detto di aver avuto difficoltà e ritardi nell’utilizzare il sistema di voto e il Movimento aveva ammesso che c’erano stati problemi a causa dell’alto numero di accessi.