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  • Martedì 29 agosto 2017

In Cecenia il governo vuole convincere i genitori divorziati a rimettersi insieme

Per evitare che i bambini diventino estremisti islamici, sostiene il presidente Kadyrov: e forse non è proprio "convincere"

Una donna riconciliata con l'ex marito riceve la visita di due membri della commissione governativa, a Grozny
Una donna riconciliata con l'ex marito riceve la visita di due membri della commissione governativa, a Grozny

All’inizio di luglio il governo della Cecenia ha avviato un programma per far rimettere insieme centinaia di coppie divorziate, sia per il bene dei figli sia per aiutare le autorità nella lotta contro il terrorismo. Secondo il presidente ceceno Ramzan Kadyrov, infatti, i figli di genitori divorziati sarebbero più propensi a diventare miliziani islamisti, soprattutto se cresciuti insieme alle madri. Per realizzare il programma il governo ha istituito una commissione apposita, il “Consiglio per l’armonizzazione del matrimonio e delle relazioni famigliari”, che secondo i dati diffusi qualche giorno fa sarebbe responsabile della riconciliazione di 948 coppie divorziate. Ci sono dei dubbi però che il programma sia proprio “volontario”. Andrew Kramer ha scritto sul New York Times: «Nonostante in superficie sembri ridicolo, il programma – come tutte le politiche sociali in Cecenia – è tremendamente serio. Se non si soddisfano le richieste della leadership regionale si possono subire dure conseguenze, molto peggiori che vivere insieme a un ex partner che si disprezza».

Quando una coppia viene inserita nel programma, viene fatta parlare con un mullah, cioè una persona musulmana molto esperta di Islam, e viene convinta a riconciliarsi con il partner. Le coppie vengono “reclutate” in diversi modi: Rasul Uspanov, il capo di uno dei gruppi che lavorano per il programma governativo, ha raccontato al sito di news indipendente russo Meduza che i contatti avvengono tramite un apposito numero di telefono dedicato alle separazioni e ai divorzi. Kramer ha scritto però sul New York Times che spesso è la polizia a intervenire, mandata dagli stessi membri della commissione. Alcune storie delle coppie coinvolte sono state raccontate da Grozny TV qualche giorno fa: in questo video, per esempio, vengono mostrati due membri della commissione governativa che vanno a trovare una donna che si è riconciliata con l’ex marito.

Un altro problema riguarda la reale volontà delle coppie di riconciliarsi. Rustam Abazov, capo di un dipartimento del governo ceceno, ha negato che le coppie siano obbligate a rimettersi insieme e ha aggiunto che «qui in Cecenia non ci sono violazioni dei diritti umani» (un fatto notoriamente e dolorosamente falso). Diverse testimonianze raccolte dalla stampa internazionale e locale mostrano però cose diverse.

Una donna di Grozny, di nome Zarema, ha raccontato al sito di news indipendente Caucasian Knot che «se ti rifiuti [di riconciliarti], non solo vai contro le istituzioni religiose e la tradizione, ma anche contro la volontà di Kadyrov. È una forma diversa di fare pressione. È evidente che l’unica opzione è dirsi d’accordo, quando si subisce la pressione da tutte le parti». Zarema non è l’unica a pensarla così: diverse coppie hanno raccontato di essersi riconciliate non perché lo volevano, ma perché temevano le conseguenze se avessero sfidato la volontà di Kadyrov, conosciuto per avere instaurato un regime autoritario e islamista e, più di recente, per le storie sulle persecuzioni degli omosessuali.

Ramzan KadyrovIl presidente ceceno Ramzan Kadyrov (AP Photo/Pavel Golovkin, file)

Secondo Kadyrov, la maggior parte dei giovani che commettono crimini in Cecenia sono cresciuti in famiglie di genitori divorziati. Kadyrov ritiene che i bambini “normali” con genitori separati siano pochissimi, cinque o sei per ogni cento famiglie. Sulle coppie divorziate, dice: «Se possono vivere insieme e avere tre, quattro, cinque figli, perché divorziare dopo? Se andava tutto bene prima di avere cinque figli, perché non vivere insieme anche dopo, per il bene dei bambini?».

A BBC Russia, Kadyrov ha raccontato una conversazione che ha avuto con una donna divorziata: è impossibile dire se sia avvenuta davvero, ma è utile per capire il modo di pensare del presidente ceceno. Kadyrov ha detto: «La maggior parte delle madri vogliono portare via i loro bambini dai padri. Affittano un appartamento in città e cominciano a chiedere la carità. Una di loro mi ha detto che aveva bisogno di una casa. Io le ho chiesto: dov’è tuo marito? E lei: mi ha lasciata. Allora io le ho detto: se non avessi avuto un marito, ti avrei aiutata. Ma tu ce l’hai un marito, il padre dei tuoi bambini».

Ramzan Kadyrov ha 38 anni e dal 2005 è succeduto alla guida della Cecenia al padre Akhmat, ucciso in un attentato: è stato collegato a quasi tutti i più importanti omicidi politici avvenuti in Russia negli ultimi anni (anche se non sono mai state trovate prove definitive del suo coinvolgimento), da quello della giornalista Anna Politkovskaja, nel 2006, a quello dell’attivista per i diritti umani Natalya Estemirova, rapita nel suo appartamento di Grozny, la capitale della Cecenia, nel 2009. Negli ultimi anni Kadyrov è stato accusato di adottare politiche sempre più autoritarie e di “islamizzare” la Cecenia, una strategia che secondo il suo governo dovrebbe servire per contenere l’estremismo islamista (la questione è spiegata meglio qui): ha introdotto la sharia, la legge islamica, ha detto di essere favorevole ai delitti d’onore e ha portato avanti campagne per costringere le donne a indossare il velo.