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  • Lunedì 21 agosto 2017

Milano può tornare al centro della Serie A

La stagione è appena iniziata ma Inter e Milan dopo anni sembrano poter puntare davvero al ritorno in Champions League

Franck Kessie festeggiato dai compagni dopo il gol del vantaggio in Crotone-Milan (Maurizio Lagana/Getty Images)
Franck Kessie festeggiato dai compagni dopo il gol del vantaggio in Crotone-Milan (Maurizio Lagana/Getty Images)

È passata solamente una giornata di campionato e le cose potrebbero cambiare anche già fra un mese, man mano che le squadre entreranno in forma e dopo che negli ultimi giorni della sessione estiva del calciomercato i club concluderanno i loro ultimi acquisti. Ma per come Inter e Milan si sono presentate alla nuova stagione di Serie A – al di là delle vittorie nella prima giornata contro Fiorentina e Crotone, entrambe per 3 a 0 – sembrano di nuovo in grado di contendersi le prime posizioni della Serie A dopo anni mediocri passati costantemente dietro le squadre di Torino, Napoli e Roma, e lontane dai posti che qualificano alla Champions League, trofeo che Milano ha vinto complessivamente per dieci volte (7+3).

La campagna acquisti del Milan è stata uno dei temi più discussi dell’estate: circa 200 milioni di euro spesi (destinati ad aumentare almeno con l’acquisto di Nikola Kalinic dalla Fiorentina) per acquistare dieci nuovi giocatori, nove dei quali già titolari. Oltre ad aver assemblato una squadra nuovamente competitiva e aver comprato uno dei giocatori italiani più forti in attività, Leonardo Bonucci, la campagna acquisti è servita a riportare l’entusiasmo fra i tifosi: tra posti confermati e nuove sottoscrizioni, la società ha venduto fin qui 30.000 abbonamenti. Nelle due partite dei preliminari di Europa League giocate a Milano nelle ultime due settimane, gli spettatori sono stati 56.000 e 40.000, ed è previsto un numero di spettatori simili almeno per le prime partite di campionato.

L’Inter invece una squadra competitiva ce l’aveva già da un anno, ma l’andamento nella passata stagione era stato influenzato dalle cattive scelte della società (tre allenatori cambiati nei primi cinque mesi di campionato, quattro in tutto) e poi da un inspiegabile crollo delle prestazioni nell’ultima parte di campionato, dopo che la squadra era riuscita a riprendersi. Quest’anno la rosa è cambiata poco ma non sono stati ceduti gli elementi più importanti. Si è rinforzata sia in difesa che a centrocampo e soprattutto ha ingaggiato Luciano Spalletti, considerato uno dei migliori allenatori italiani. Spalletti è particolarmente apprezzato per come riesce a tirare fuori il meglio anche dai giocatori da cui ci si aspetta di meno, oltre per come fa giocare bene le sue squadre.

inter-spalletti-srkiniarSpalletti scherza con Skriniar dopo la vittoria contro la Fiorentina (GettyImages)

L’anno scorso l’Inter è stata la squadra con la media spettatori più alta della Serie A e anche su questo aspetto quest’anno se la giocherà probabilmente con il Milan.

Le uniche due squadre che in questo momento sembrano difficilmente raggiungibili sono Juventus e Napoli, le due principali favorite per lo Scudetto: sulla carta dispongono di giocatori più forti e sono allenate da almeno tre anni dagli stessi allenatori, a cui peraltro va il merito di averle fatte arrivare dove sono. Inter e Milan, oltre ad avere due rose più deboli, sono squadre nuove a cui manca ancora sia uno stile di gioco che le contraddistingua sia l’affiatamento tra i giocatori, che nel caso del Napoli è una delle caratteristiche che la rendono una delle squadre più entusiasmanti e promettenti d’Europa. Ma quest’anno la Serie A è tornata ad avere quattro posti validi per la qualificazione alla Champions League e se i primi due sembrano occupati da Juventus e Napoli, ce ne sono altri due da riempire, che probabilmente verranno contesi da Roma, Inter, Milan e Lazio, che partono più o meno dalla stessa posizione.

Un terzo o un quarto posto permetterebbero a Inter e Milan di ripresentarsi in Champions League dopo rispettivamente cinque e quattro anni di assenza, che hanno contribuito al loro ridimensionamento, e di raggiungere il primo degli obiettivi fissati dalle due dirigenza nei loro progetti di rilancio dei club.