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  • Venerdì 7 luglio 2017

Oggi è il giorno di Trump e Putin

I presidenti di Stati Uniti e Russia si incontreranno per la prima volta faccia-a-faccia durante il G20 ad Amburgo, dopo settimane di tensioni

Vilnius, Lituania (AP Photo/Mindaugas Kulbis)
Vilnius, Lituania (AP Photo/Mindaugas Kulbis)

Oggi pomeriggio i presidenti di Stati Uniti e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin, si incontreranno per la prima volta di persona durante il G20 di Amburgo, in Germania. L’incontro è molto atteso, per tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Dopo le dichiarazioni di stima reciproche fatte a ripetizione durante la campagna elettorale per le presidenziali negli Stati Uniti, negli ultimi tempi il rapporto tra Trump e Putin sembra essersi un po’ raffreddato: di mezzo ci sono state le accuse al governo russo di avere interferito nelle elezioni americane, le tensioni derivanti dal fatto che i due paesi stanno combattendo su due fronti diversi nella guerra in Siria, e la promessa mai mantenuta di Trump di togliere le sanzioni americane alla Russia imposte dall’amministrazione Obama per l’intervento russo in Ucraina orientale. Come ha scritto Reuters, «ogni espressione facciale e gesto del corpo sarà analizzato, così come ogni parola che i due leader diranno mentre il mondo proverà a capire quanto Trump, un magnate immobiliare e una ex star della televisione, andrà d’accordo con Putin, una ex spia».

Secondo alcune indiscrezioni riprese dalla stampa americana e russa, l’incontro tra Trump e Putin potrebbe durare circa un’ora, o forse qualcosa di meno. Non si hanno molti dettagli su come sarà impostato, o su quali temi verranno affrontati, ma è certo che gli eventi degli ultimi giorni abbiano reso ancora più tesi i rapporti tra i due presidenti.

Giovedì la Russia ha bloccato una dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedeva “misure significative” in risposta all’ultimo test missilistico compiuto dalla Corea del Nord, nel quale il governo nordcoreano ha testato per la prima volta un missile balistico intercontinentale potenzialmente capace di raggiungere e colpire il territorio statunitense. Trump ha anche fatto delle dichiarazioni molto dure sulla Russia e Putin durante la sua visita di ieri a Varsavia, in Polonia: ha detto che la Russia dovrebbe «interrompere le sue attività di destabilizzazione in Ucraina o in altre regioni, oltre che il suo sostegno a regimi ostili, tra cui quelli della Siria e dell’Iran»; e ha aggiunto che il governo russo dovrebbe «invece unirsi alla comunità delle nazioni responsabili nella nostra lotta contro i nemici comuni e in difesa della stessa civiltà». Trump ha anche rassicurato la Polonia e gli altri alleati degli americani che la NATO interverrà in caso di aggressione della Russia all’Europa orientale, una cosa che il presidente statunitense si era rifiutato di fare durante la sua prima visita in Europa, a maggio.

Julian Borger ha scritto sul Guardian che Putin arriverà all’incontro di oggi in una posizione migliore di quella di Trump. Il suo controllo della politica estera e della politica di sicurezza nazionale è totale, mentre lo stesso non può dirsi del presidente americano, che deve anche fare i conti con il Congresso. Uno dei temi più cari al governo russo, per esempio, è quello delle sanzioni che gli americani hanno imposto alla Russia per il suo intervento in Crimea e in Ucraina orientale. Trump aveva promesso di rivalutare le sanzioni, implicando la possibilità di rimuoverle, ma poi le cose sono andate diversamente. Il Congresso, che pur essendo a maggioranza Repubblicana è sempre stato molto più critico di Trump sulla Russia, ha aumentato le sanzioni già imposte dall’amministrazione Obama e più in generale ha tentato di togliere alla Casa Bianca il potere di rimuoverle. Non è chiaro se oggi Trump e Putin parleranno anche di sanzioni. La scorsa settimana Herbert Raymond McMaster, il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, aveva detto ai giornalisti che l’incontro tra i due presidenti non avrebbe seguito alcune struttura precisa: «Non c’è un’agenda specifica. Il presidente parlerà di quello che vorrà», e ha aggiunto che «non sarà diverso dalle nostre discussioni con altri paesi».