(Jason Davis/Getty Images)
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Spotify sta inserendo canzoni “sponsorizzate” nelle playlist

Basate sui gusti dell'utente, e soltanto per quelli che non pagano un abbonamento

(Jason Davis/Getty Images)

Spotify, uno dei servizi più diffusi per ascoltare musica in streaming, sta sperimentando un meccanismo per inserire delle canzoni “sponsorizzate” – cioè scelte da Spotify e non dall’utente – nelle playlist personali dei propri utenti. Un rappresentante di Spotify l’ha confermato di recente a BBC News. Gli utenti interessati saranno quelli che usano Spotify senza pagare un abbonamento, e che già ascoltano la musica in mezzo a diverse interruzioni pubblicitarie. Le canzoni sponsorizzate vengono scelte da Spotify in base agli ascolti precedenti di ciascun utente, come già funziona per le playlist generate automaticamente dall’applicazione, e sono quindi pensate per soddisfarne i gusti. Non è chiaro se la sperimentazione riguardi solamente alcuni paesi al mondo o tutti quelli in cui è disponibile Spotify.

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Qualcuno ha già scoperto che l’opzione si può disattivare: è sufficiente togliere la spunta all’opzione “mostra canzoni sponsorizzate” nelle Opzioni di visualizzazioni delle preferenze dell’applicazione.

BBC News ha ipotizzato che l’inserimento di canzoni sponsorizzate nelle playlist sia un modo per provare a ottenere più soldi dalle case discografiche, sempre interessate a nuovi modi per far conoscere la musica dei propri artisti. Nonostante abbia circa 140 milioni di utenti in tutto il mondo – di cui 50 milioni hanno sottoscritto un abbonamento – Spotify è infatti ancora in perdita: nel 2016 ha avuto entrate per 2,9 miliardi di euro, eppure ha registrato perdite per 539 milioni. Lo strumento delle playlist è ormai il mezzo più proficuo ed efficace per i servizi di streaming per guadagnare: sono fondamentali anche per gli artisti, che in certi casi possono raggiungere la notorietà internazionale finendo in quelle giuste, e dietro ai meccanismi con cui vengono studiate c’è tutto un mondo.