Stasera cinema?

Le cose più interessanti sono il primo film da regista di Natalie Portman e il reboot della "Mummia" con Tom Cruise

(Da "La mummia")
(Da "La mummia")

Se siete di quelli che decidono di andare al cinema solo dopo aver letto una o più recensioni particolarmente entusiaste, queste settimana non andrete al cinema. Almeno non per vedere uno dei nuovi film in uscita. Se per esempio potrebbe capitarvi di leggere tanti e diversi apprezzamenti su Wonder Woman, non succederà per i nuovi film del weekend. Ma questo non vuol dire che non siano da vedere. Molti critici hanno per esempio parlato piuttosto male del nuovo Pirati dei Caraibi e intanto solo in Italia l’hanno visto più di un milione di persone. Quindi, recensioni a parte: La mummia potreste volerlo vedere per non partire da subito in ritardo sul nuovo Dark Universe della Universal; c’è Quando un padre se volete vedere Gerard Butler che non salva il mondo a forza di pugni e spari; Sognare è vivere è per i fan di Amos Oz e Natalie Portman (magari non lo sapevate, ma ha origini israeliane).

La mummia

È diretto da Alex Kurtzman – il regista di Una famiglia all’improvviso e lo sceneggiatore di Mission: Impossible III, Transformers e Star Trek – e il protagonista è Tom Cruise, che è da un po’ che non riesce a fare un film che vada bene come quelli che faceva qualche anno fa (e difatti si mette a fare sequel di quelli che andavano bene, come Top Gun). Non sembra sia successo neanche stavolta, perché le recensioni sono quasi tutte negative. È un film fantasy, d’azione, d’avventura e pure un po’ horror. Parla di una principessa dell’antico Egitto che si risveglia dalla sua cripta in mezzo al deserto e minaccia di creare molti problemi all’umanità. Il Metascore del film – che riassume in un numero da 0 a 100 il parere complessivo delle principali recensioni – è 35. Una delle recensioni più estreme l’ha scritta David Ehrlich di Indiewire: «Il problema non è che è brutto, è che non avrebbe mai potuto essere bello. È un irrecuperabile disastro dall’inizio alla fine, un’avventura che si rende interessante solo attraverso brevi lampi di quello che avrebbe dovuto essere».

È uno di quei film che, per parlarne, si deve tornare fino agli anni Trenta e poi andare avanti fino a oltre il 2020. L’idea di base arriva infatti dal film La mummia del 1932già ripreso da una medriocre trilogia uscita tra il 1999 e il 2008. Inoltre, il film è anche il primo di quello che diventerà l’universo cinematografico della Universal, che si chiamerà Dark Universe e punta a fare concorrenza a quelli della Dc Comics e della Marvel (se vi girà un po’ la testa, qui ci sono altre dritte). Per farla breve: usciranno altri film, in qualche modo collegati tra loro, e i personaggi principali saranno, tra gli altri, Frankenstein, l’Uomo invisibile e il Dr. Jekyll. Quest’ultimo c’è già anche in La mummia, ed è interpretato da Russell Crowe. Piacque molto e a qualcuno ancora piace molto il film del 1932: diretto da Karl Freund e con Boris Karloff che con quella faccia non proprio rassicurante non poteva che finire a fare horror e, in più di un occasione, Frankenstein.

Quando un padre

Per quanto riguarda le nuove uscite di questa settimana, la categoria filmoni americani con tanta azione ed effetti speciali è già finita. Questo è infatti un film drammatico del produttore Mark Williams e ha per protagonista Gerard Butler, uno che alterna parti in film d’azione a ruoli più tranquilli, come per esempio Quello che so sull’amore di Gabriele Muccino. Butler interpreta «uno che lavora molto», si paragona ad Iron Man e quando sembra che tutto gli vada bene inizia ad avere problemi sul lavoro e, soprattutto, un grave problema in famiglia.

Ai critici non è piaciuto nemmeno questo film: Nigel M Smith del Guardian gli ha dato una stella su cinque e l’ha definito «stucchevole» e «volgarmente manipolativo» e ha scritto che vorrebbe raccontare sia l’avidità del mondo del lavoro che una zuccherosa storia di redenzione ma che «non riesce a essere convincente in nessuno dei due casi». Maurizio Porro del Corriere della Sera ha parlato di «banalità a peso», Valerio Caprara del Mattino ha scritto che «quando Butler è la star di un film bisogna purtroppo preoccuparsi». Alessandra Levantesi Kezich ha scritto sulla Stampa che il film «scorre con piatta prevedibilità dall’inizio alla fine».

Sognare è vivere

Di questo film conoscete la regista, ma solo come attrice. È Natalie Portman, che prima aveva diretto solo un cortometraggio (Eve, nel 2008) e un episodio di New York, I Love You, fatto da episodi diretti da vari registi. Portman è un’attrice israeliana naturalizzata statunitense e Sognare è vivere – di cui è anche interprete, sceneggiatrice e protagonista – l’adattamento di un noto romanzo dello scrittore italiano Amos Oz. Il romanzo è noto in Italia con il titolo Una storia di amore e di tenebra. Libro e film raccontano l’infanzia di Oz ai tempi della nascita dello stato di Israele e in particolare il suo rapporto con la madre Fania, scrittrice e giornalista.

Il film fu presentato al Festival di Cannes di due anni fa, nel maggio 2015. In Italia arriva solo ora dopo aver avuto discrete recensioni: generalmente migliori di quelle dei due precedenti film, ma mai troppo entusiaste. Peter Debruge di Variety ha scritto che al film «manca tutta l’universalità che aveva reso il libro un successo internazionale»; Andrew Pulver del Guardian ha scritto che «Portman ha fatto un film con qualcosa di serio e interessante da dire su Israele» e che considerando che è il suo primo film da regista è un buon risultato.

Oppure

Questa settimana escono anche Teen star academy (oggettivamente uno di quei casi in cui il titolo dice già gran parte di quello che c’è da sapere sul film), Sieranevada (ambientato in un appartamento di Bucarest tre giorni dopo l’attentato contro Charlie Hebdo), la commedia israeliana Un appuntamento per la sposa e il film italiano Maria per Roma.