• Mondo
  • Venerdì 9 giugno 2017

Theresa May proverà a fare un governo

Anche se i Conservatori hanno perso la maggioranza dopo le elezioni di ieri, la prima ministra dice che farà un'alleanza con gli Unionisti irlandesi

( Jonathan Brady/PA via AP)
( Jonathan Brady/PA via AP)

Nel Regno Unito i Conservatori hanno perso la maggioranza in Parlamento: quando manca ancora un collegio da dichiarare hanno ottenuto 318 seggi, meno dei 326 necessari per poter governare da soli e per Theresa May è una bruttissima sconfitta. I Laburisti, dopo una grande rimonta nei sondaggi nel corso delle ultime settimane hanno vinto in 261 seggi, ottenendo in termini di voti assoluti uno dei migliori risultati degli ultimi 15 anni. In Scozia l’SNP ha perso 21 seggi rispetto al 2015, ma è rimasto comunque il primo partito; i Liberal Democratici hanno guadagnato una manciata di seggi, mentre è del tutto scomparso lo Ukip: ha preso meno del due per cento e il suo segretario Paul Nuttall si è dimesso.

In tarda mattinata, May ha detto che cercherà di formare un governo con gli Unionisti nord irlandesi, un piccolo partito molto di destra che con i suoi 10 parlamentari consentirebbe ai Conservatori di avere una risicata maggioranza alla Camera dei comuni. In un discorso tenuto davanti alla sua residenza di Downing Street, May ha detto di voler dare una guida stabile al paese in vista dei negoziati su Brexit e di voler governare per i prossimi cinque anni. Nonostante il suo ottimismo, dalle parti dei Conservatori l’umore questa mattina non era altissimo: fino a ieri avevano una maggioranza assoluta alla Camera e le elezioni anticipate sarebbero servite – nelle intenzioni di May – ad accrescerla ulteriormente. Il piano non ha funzionato, per via di qualche inciampo di May in campagna elettorale e per via della buona prova data da Jeremy Corbyn, alla sua prima elezione da leader dei Laburisti.

Nonostante la sconfitta, da queste elezioni Corbyn è uscito molto rafforzato, dentro e fuori dal partito. I Laburisti hanno avuto comunque un ottimo risultato in termini di voti assoluti e Corbyn ha dimostrato di possedere quelle capacità da leader che in molti gli rimproveravano di non avere: anche i più critici tra i suoi oppositori hanno riconosciuto la sua abilità in campagna elettorale e un certo carisma, soprattutto tra gli elettori più giovani. Nonostante di fatto questa sia la terza sconfitta elettorale di fila, questa mattina i Laburisti erano tutti molto contenti e parlavano di vittoria “politica”. Ancora dopo i primi exit poll di ieri sera – favorevoli ai Laburisti – diversi candidati avevano mostrato scetticismo sulle possibilità di un risultato così buono.

May ha annunciato l’accordo con il DUP, che però ha frenato: spiegando che ne stanno ancora parlando. Non ci sono grossi dubbi sul fatto che alla fine ci sarà una nuova maggioranza alla Camera – il DUP ha detto che fino a che l’alternativa sarà un governo di Jeremy Corbyn sosterranno i Conservatori – ma è da vedere in che termini: il DUP potrebbe limitarsi a dare sostegno esterno al governo di May o potrebbe entrare con qualche ministro, come fecero i Liberal Democratici nel 2010. Comunque vada, il prossimo governo sarà più debole del precedente: la coalizione costringerà a compromessi che potrebbero scontentare di volta in volta gruppi di parlamentare diversi, rendendo più difficile la vita a Theresa May.

Il Post ha seguito le notizie di oggi con un liveblog, qui trovate gli aggiornamenti della giornata di oggi, in ordine cronologico.