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  • Martedì 6 giugno 2017

L’ISIS ha rivendicato un attentato a Melbourne

Un australiano di origini somale con precedenti penali ha preso in ostaggio una donna e ucciso un uomo, prima di essere ucciso dalla polizia

(Michael Dodge/Getty Images)
(Michael Dodge/Getty Images)

Lo Stato Islamico (o ISIS) ha rivendicato un attentato a Melbourne, in Australia: nel pomeriggio di ieri un uomo con precedenti penali e in libertà vigilata ha preso in ostaggio una donna in un appartamento, poi ha chiamato un canale televisivo dicendo che quello che stava facendo era “per l’ISIS e per al Qaida” e dopo due ore, intorno alle 6 di sera ora locale, è uscito in strada sparando verso la polizia, che lo ha ucciso. Tre agenti di polizia sono rimasti feriti, un uomo che lavorava nel complesso di appartamenti è stato trovato morto, mentre la donna sequestrata è stata liberata ed è in stato di shock.

Con un comunicato della sua agenzia di stampa Amaq, lo Stato Islamico ha rivendicato l’attacco, usando però una formula che lascia dubbi sulla sua reale partecipazione nella pianificazione dell’attentato. L’attentatore aveva precedenti penali per rapine e aggressioni e a novembre era uscito dal carcere in libertà condizionata dopo una condanna del 2007. La polizia ha confermato che si chiamava Yacqub Khayre ed era un 29enne australiano nato in Somalia che si era trasferito nel paese con i suoi genitori quando aveva tre anni, scappando dalla guerra. Khayre era noto anche ai servizi segreti australiani, che lo avevano indagato e formalmente accusato di voler pianificare un attentato a Sidney: poi era stato assolto e da allora l’antiterrorismo non lo aveva mai considerato come un soggetto particolarmente pericoloso.

Ieri Khayre ha attirato la donna nell’appartamento in affitto di Melbourne chiamando un servizio di escort. La polizia è stata chiamata a metà pomeriggio da un vicino di casa che aveva sentito un’esplosione: arrivati sul posto gli agenti hanno capito che fosse in atto un sequestro di persona e hanno provato, senza successo, a trattare con Khayre. Dei giornalisti del canale televisivo Channel Seven hanno detto che a metà pomeriggio hanno ricevuto una chiamata da una donna, che sembrava molto spaventata e che aveva detto di essere stata presa in ostaggio, e che a un certo punto un uomo aveva preso il telefono per dire “questo è per l’ISIS, questo è per al Qaida” (che peraltro sono due organizzazioni rivali). Intorno alle 6 di pomeriggio Khayre è uscito dall’appartamento sparando contro gli agenti con un fucile con le canne tagliate: gli agenti hanno sparato a loro volta, uccidendolo.

Le indagini della polizia al momento stanno cercando di stabilire quale sia stato il vero legame tra Khayre e lo Stato Islamico, a partire dal fatto che la sua rivendicazione a Channel Seven sembra in contrasto con quella dello Stato Islamico su Amaq, che peraltro usava una forma ambigua facendo genericamente riferimento a un “suo soldato” che agiva “nel nome” dell’organizzazione.

L’Australia non ha alzato il suo livello di rischio terroristico, nonostante il primo ministro Malcolm Turnbull abbia parlato del “rischio crescente di terrorismo islamista“.