Stasera cinema?

Il nuovo "Pirati dei Caraibi", un film su due sorelle intrappolate sott'acqua e circondate da squali e "Ritratto di famiglia con tempesta", che ha avuto ottime recensioni

(Da "Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar")
(Da "Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar")

Ormai è difficile che passino più di un paio di settimane senza che esca il nuovo film di una vecchia saga. La settimana scorsa non ce n’era nessuno, ma è stata un’eccezione: poco tempo fa è uscito il nuovo Alien e questa settimana il nuovo Pirati dei Caraibi: il quinto, intitolato Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar. Era stato promosso come l’ultimo ma stanno già pensando se non sia il caso di farne un altro. Intanto – come spesso capita a film del genere – gli incassi stanno andando bene e le recensioni ne parlano male. In alternativa sono usciti anche il film 47 metri – su due sorelle che si trovano bloccate a quella profondità, circondate da squali – e Ritratto di famiglia con tempesta: un critico di Village Voice ha scritto che dopo averlo visto gli è venuta voglia di essere una persona migliore. È uscito anche 2night, che parte dalle stesse premesse di questo cortometraggio, di cui parlammo qui.

Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar

È il quinto film di una saga nata da una famosa attrazione dei parchi di divertimento Disney; i precedenti quattro film hanno incassato complessivamente 3,7 miliardi di dollari e due su quattro (il secondo e il quarto) sono tra i 30 film che hanno incassato da soli più di un miliardo di dollari. C’è sempre Johnny Depp che interpreta Jack Sparrow, ci sono sempre battute, effetti speciali, maledizioni e pirati che fanno cose da pirati. Il nuovo cattivo è il Salazar del titolo: una specie di pirata-zombie interpretato da Javier Bardem, che a un certo punto usa anche degli squali-zombie. Ci sono alcuni personaggi dei vecchi film (per esempio Barbossa, interpretato da Geoffrey Rush) ma anche personaggi nuovi e più giovani, interpretati da Brenton Thwaites (il protagonista di The Giver) e da Kaya Scodelario di Skins e Maze Runner. C’è anche una scena in cui Paul McCartney interpreta lo zio di Sparrow, dopo che Keith Richards ne aveva interpretato il padre. I registi sono i norvegesi Joachim Rønning e Espen Sandberg, che nel 2012 diressero il film Kon-Tiki.

La maggior parte delle recensioni hanno parlato male del film. Per avere una sintesi delle opinioni negative bastano queste due: Matt Singer di Screen Crush ha scritto che «è quel tipo di sequel che è così brutto da farti retroattivamente chiedere perché il primo ti era piaciuto così tanto»; A. O. Scott del New York Times ha scritto che «è a malapena un film» e che «sarebbe una fregatura anche se qualcuno vi pagasse per andarlo a vedere». A proposito di McCartney, invece: la breve barzelletta che a un certo punto il suo personaggio racconta a Sparrow potreste averla già sentita in Donnie Brasco: lì a raccontarla (sempre a un personaggio interpretato da Depp) è Al Pacino:

47 metri

Non serve specificare genere, bastano le premesse della trama: durante un’immersione nelle acque del Messico, due sorelle rimangono intrappolate sott’acqua (a che profondità lo avete capito) e ovviamente è pieno di squali tutt’attorno. Il regista è Johannes Roberts, che prima di questo film ne aveva fatti altri più o meno simili: un po’ horror e un po’ attesa di vedere che succede. Le due sorelle sono interpretate da Mandy Moore e Claire Holt. La prima potreste averla vista nella serie tv This Is Us, la seconda in The Vampire Diaries e in The Originals.

Roberto Nepoti di Repubblica ha scritto che è «difficile immaginare un survival più fobico di questo: non memorabile, ma buono per passare un’ora in apnea, condividendo i terrori delle ragazze con i piedi bene all’asciutto». I “survival” sono quei film in cui si passano tra l’una e le due ore a vedere se qualcuno se la cava in qualche situazione di estremo pericolo, in circostanze che si fanno via via più strane. Se vi piace il genere, potrebbe interessarvi Frozen (no, non quello della Disney). Lì il problema è essere a metri di distanza sopra la superficie, sospesi al freddo, di notte, su una seggiovia.

Ritratto di famiglia con tempesta

È un film diversissimo dal precedente, nonostante le premesse siano simili. È di Hirokazu Kore-Eda – un regista giapponese che si occupa spesso di temi familiari – e, come suggerisce il titolo, parla di relazioni familiari un po’ complicate. Il protagonista è un mezzo perdente, uno che aveva provato a fare lo scrittore, che gioca d’azzardo e che fa l’investigatore privato. Ha anche una ex moglie con cui non ha un gran rapporto, un figlio che non vede spesso e una madre un po’ rassegnata. Protagonista, madre, ex moglie e figlio sono costretti da una tempesta a stare insieme.

Maurizio Porro ha scritto sul Corriere della Sera che «è un film magnifico, toccante melodramma cosparso di nuvole». Sul Metascore di IMDb – che traduce in un numero in centesimi le recensioni più importanti del film – Ritratto di famiglia con tempesta ha un voto di 84 su 100. Bilge Ebiri di Village Voice ha scritto: «Sono uscito dal film desiderando di essere una persona migliore, convincendomi che Hirokazu Kore-Eda non sia solo uno dei migliori registi al mondo, ma uno degli artisti più indispensabili». Il film è uno di quelli in cui i protagonisti parlano di altri film, in questo caso di Una fragile armonia, del 2012.

Oppure

Sono nei cinema anche Cuori puri – un film drammatico italiano che è da poco stato presentato in una delle sezioni secondarie del Festival di Cannes – e 2night, un film in cui Matilde Gioli e Matteo Martari interpretano due ragazzi che si incontrano in una discoteca di Roma e mentre vanno a casa di lei per fare sesso si mettono a parlare, e vanno avanti per molto.