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  • Lunedì 22 maggio 2017

Serie A, le cose di cui parlare

La primavera è diventata la stagione annuale in cui la Juventus vince lo scudetto, ma dietro qualcosa si muove: il Milan per esempio è tornato in Europa dopo tre anni

Lo Juventus Stadium di Torino durante la premiazione per la vittoria dello Scudetto (LaPresse/Marco Alpozzi)
Lo Juventus Stadium di Torino durante la premiazione per la vittoria dello Scudetto (LaPresse/Marco Alpozzi)

Era nell’aria da inizio stagione ed era diventato quasi scontato negli ultimi mesi: da domenica pomeriggio la Juventus è la squadra campione d’Italia 2016/2017. Nella vittoria contro il Crotone, in cui ha ottenuto i tre punti che le mancavano per la vittoria matematica del campionato, hanno segnato nel primo tempo Mario Mandzukic e Paulo Dybala. Poi la Juventus ha gestito la partita, cercando di segnare il terzo gol, arrivato a una decina di minuti dal termine con un colpo di testa di Alex Sandro. Per la Juventus quello vinto domenica è il sesto Scudetto consecutivo, impresa mai riuscita a nessun altro in Italia, e il 33mo nella sua storia. Con la vittoria del campionato da parte della Juventus, a una giornata dal termine della Serie A rimangono in ballo solamente due cose: il secondo posto, che manda direttamente ai gironi di Champions League, e il terzultimo, che invece manda in Serie B.

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Nelle altre partite della 37ª giornata di Serie A, Roma e Napoli hanno vinto nei due anticipi del sabato, mantenendo così fra di loro un punto di distanza: il Napoli, inoltre, ha stabilito il suo nuovo record di punti in Serie A, 83, e può aggiungerne ancora tre (e nonostante questo arrivare terzo). Il Milan ha vinto in casa contro il Bologna e ora è certo della qualificazione ai turni preliminari di Europa League: così facendo ha estromesso definitivamente la Fiorentina e soprattutto l’Inter, nonostante la sua prima vittoria dopo otto giornate di sconfitte e pareggi, ottenuta nel posticipo di domenica sera contro la Lazio. Infine, vincendo contro il Torino, il Genoa è matematicamente salvo. L’ultima partita della 37ª giornata è in programma stasera tra Pescara e Palermo, entrambe già retrocesse.

È primavera, e nel calcio italiano ormai è la stagione in cui la Juventus vince lo Scudetto. Succede da sei anni di fila ed è successo una trentina di volte nella storia del campionato italiano. Nei cinque maggiori campionati europei solo il Bayern Monaco si avvicina alla Juventus, dato che lo scorso fine settimana ha festeggiato la vittoria della sua quinta Bundesliga consecutiva. Ma nei quattro principali campionati europei, nessun’altra squadra è mai riuscita a vincere sei titoli consecutivi. Per trovare una striscia recente di vittorie così lunga in un campionato europeo si va a finire nei cosiddetti campionati minori, e nemmeno in quelli più organizzati: la Dinamo Zagabria è stata campione di Croazia per undici anni, fino a questa stagione. In Grecia, invece, quest’anno l’Olympiakos ha vinto il suo settimo titolo nazionale di fila. E infine in Svizzera, dove il Basilea è arrivato a vincerne otto. Come le altre squadre europee citate sopra, la Juventus vince da sei anni di fila la Serie A perché è semplicemente la squadra più forte e deve ancora trovare una vera contendente, anche perché continua a migliorare ogni anno. Le sue due rivali più competitive, Roma e Napoli, non sono ancora in grado di fare meglio ma ci stanno provando, mentre Inter e Milan, che sono state per decenni i veri club rivali della Juventus nella corsa allo Scudetto, stanno vivendo anni difficili. Anche per loro sembra esserci comunque qualche possibilità di miglioramento nei prossimi mesi.

La Juventus viene da una crescita costante avvenuta negli ultimi anni: ha mantenuto una “base”, composta perlopiù dai suoi giocatori italiani, e tutto attorno ci ha costruito una squadra che è cambiata radicalmente più volte. Due anni fa ha acquistato Paulo Dybala, Alex Sandro, Mario Mandzukic, Juan Cuadrado e Sami Khedira, che ora, due anni dopo e insieme agli acquisti più importanti della scorsa estate, ossia Gonzalo Higuaín, Miralem Pjanic, Dani Alves e Medhi Benatia, formano una delle squadre più forti d’Europa, che in questa stagione è stata in grado di eliminare il Barcellona – il miglior attacco del mondo – ai quarti di Champions League senza subire nemmeno un gol.

Domenica è riuscita a vincere anche il suo secondo importante trofeo della stagione ma ne ha in ballo ancora uno, il più prestigioso: la Champions League, che si giocherà in finale contro il Real Madrid il prossimo 3 giugno a Cardiff, in Galles. Se dovesse riuscire a vincerla, diventerebbe la seconda squadra italiana ad aver vinto il cosiddetto “triplete” nell’arco di una stagione, dopo l’Inter del 2010, oltre a confermarsi come una delle squadre italiane più forti degli ultimi decenni.

Per il Milan questa stagione potrebbe significare la fine di quattro anni complicati e l’inizio di un nuovo periodo positivo, nonostante i dubbi e tutte le cose poco chiare che circondano ancora i suoi nuovi proprietari cinesi. Ieri, vincendo in casa contro il Bologna, si è qualificato a una coppa europea – l’Europa League, dai turni preliminari – per la prima volta dopo tre anni. Il ritorno in Europa del Milan è arrivato nell’anno in cui la società – quella vecchia, ma già in procinto di lasciare – ha ingaggiato uno dei migliori allenatori del campionato italiano, Vincenzo Montella, dandogli tempo per lavorare e far crescere la squadra, cosa che non era stata possibile negli scorsi anni per vari motivi.

Nel mercato estivo il Milan ha fatto quello che ha potuto, diciamo, ma è riuscita comunque a creare una squadra che è rimasta nelle parti alte della classifica per i primi mesi della stagione, per poi scendere nella zona Europa League, che rispecchia maggiormente i suoi valori. Da circa un mese ha completato un lungo e complicato passaggio di proprietà, e i suoi nuovi dirigenti stanno già lavorando alla squadra del prossimo anno: nelle prossime ore verrà acquistato il difensore argentino Mateo Musacchio dal Villarreal ed è probabile che entro la prossima settimana arriveranno altri due giocatori. Marco Fassone, nuovo amministratore delegato del Milan, in settimana ha detto che Montella avrà a disposizione due terzi della rosa per la prossima stagione in tempo per l’inizio della preparazione estiva. La squadra non diventerà di colpo competitiva, perché ci vorrà dell’altro tempo, ma intanto sembra stia iniziando lentamente una rifondazione.

L’ultima giornata di campionato si giocherà la prossima settimana, tra sabato e domenica. Ci saranno sostanzialmente due cose da seguire, le ultime ancora in ballo.

La Roma giocherà in casa contro il Genoa – matematicamente salvo da domenica – nell’ultima partita in carriera di Francesco Totti, che poi diventerà dirigente, e all’Olimpico è previsto il tutto esaurito. Sembrano quindi esserci tutte le condizioni per una vittoria che qualificherà la Roma ai gironi di Champions League. Il Napoli invece, terzo a un punto dalla Roma, giocherà in trasferta contro la Sampdoria. Non può far altro che vincere e poi vedere il risultato di Roma.

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Con la salvezza del Genoa, rimangono due squadre in lotta per non retrocedere. Il Crotone, terzultimo a 31 punti, giocherà domenica sera in casa contro la Lazio, che ancora non è sicura di finire il campionato al quarto posto e potrebbe essere superata dall’Atalanta. L’altra è l’Empoli, che domenica sera, in contemporanea con la partita del Crotone, giocherà in trasferta contro il già retrocesso Palermo. Le due squadre sono separate da un punto, ma considerando le posizioni in classifica e le diverse difficoltà che incontreranno all’ultima giornata, l’Empoli sembra favorito per la salvezza.