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  • Sabato 1 aprile 2017

Più di 250 persone sono morte per un’esondazione in Colombia

Nella zona di Mocoa, nel sud ovest del paese, lo straripamento dei fiumi ha causato diverse frane: ci sono anche centinaia di feriti

(Cesar Carrion/Colombian Presidential Press Office via AP)
(Cesar Carrion/Colombian Presidential Press Office via AP)

Più di 250 persone sono morte a causa delle frane provocate dall’esondazione di diversi fiumi nella zona sud ovest della Colombia, vicino al confine con l’Ecuador. Nelle ultime ore l’area della provincia di Putumayo è stata interessata da forti piogge, che hanno fatto straripare i fiumi e sommerso parzialmente di fango e detriti le zone abitate dell’area. Non si conosce il numero dei dispersi, ma dovrebbero essere centinaia. Nel suo ultimo comunicato l’esercito colombiano ha detto che i morti accertati sono 254, i feriti 400 e i dispersi 200, aggiungendo che 1100 soldati sono al momento al lavoro per prestare soccorso. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos, che oggi è arrivato a Mocoa, una città di 40mila abitanti che è tra le località più colpite dalle esondazioni, ha dichiarato lo stato di emergenza nel paese.

Il sindaco di Mocoa José Antonio Castro ha detto a Caracol, una stazione radio locale: «È un’area molto grande. Gran parte delle case sono state semplicemente travolte dalle frane, ma in generale gli abitanti sono stati avvisati con sufficiente anticipo e hanno avuto tempo di andarsene, ma le case in 17 quartieri sono state praticamente cancellate». Anche due ponti sono stati distrutti, ha detto Castro. La zona è totalmente isolata, senza elettricità e acqua corrente. Le esondazioni sono un fenomeno comune in Colombia e in generale nella regione andina, ma il mese di marzo appena finito è stato il più piovoso nel paese dal 2011. In una sola notte è piovuto un terzo di quanto di solito piove in un mese nella zona di Mocoa.

In una delle ultime grandi esondazioni, quella di Salgar nel 2015, i morti furono quasi 80. Nella storia della Colombia la frana più grave fu però quella del 1985 – il cosiddetto “disastro di Armero”, causato dall’eruzione del vulcano Nevado del Ruiz – in cui morirono più di 20mila persone. Anche in Perù e in Ecuador, i due paesi confinanti con il sud della Colombia, ci sono state esondazioni negli ultimi mesi: dall’inizio dell’anno sono morte più di 90 persone in Perù e una ventina in Ecuador.

Ci sono più di 1.100 soldati al lavoro per soccorrere la popolazione di Mocoa e delle località vicine. Anche l’aeronautica è intervenuta, portando materiale di soccorso, cibo, acqua potabile e medicinali nelle zone colpite.