• Mondo
  • Mercoledì 8 marzo 2017

Le foto delle manifestazioni di tutto il mondo per la Festa della donna

Da New Delhi a Melbourne, e poi Kiev, Seul, Ankara, Milano, Manila e Hong Kong, tra le altre

Diyarbakir, Turchia - 8 marzo 2017
(ILYAS AKENGIN/AFP/Getty Images)
Diyarbakir, Turchia - 8 marzo 2017 (ILYAS AKENGIN/AFP/Getty Images)

Oggi, mercoledì 8 marzo, sono state organizzate in più di trenta paesi del mondo manifestazioni per la Giornata internazionale della donna, anche nota come Festa della donna. Quest’anno è stato anche organizzato uno sciopero delle donne da Women’s March, il movimento americano che organizzò le proteste del 21 gennaio contro Donald Trump, e da diversi gruppi di tutto il mondo, tra cui l’italiano Non una di meno, che già aveva organizzato una manifestazione il 26 novembre scorso in parte ispirata alla questione del “Fertility Day”. Scioperi e manifestazioni hanno avuto tempi, temi e modi diversi in tutto il mondo, ma l’idea generale era di protestare contro le forme di disuguaglianza tra uomini e donne tuttora presenti nel mondo. Il Guardian – che sta seguendo le manifestazioni con un liveblog – ha fatto notare come nei diversi paesi le manifestazioni siano state in certi casi allegre e pacifiche e in altri un po’ più tese (in genere a seconda delle condizioni, e delle condizioni delle donne, di quel paese).

La Giornata internazionale della donna fu istituita per celebrare i diritti ottenuti dalle donne nell’ultimo secolo, e sensibilizzare su quelli ancora da ottenere, più di quanto avviene negli altri 364 giorni dell’anno. La cosiddetta Festa della donna non è sempre stata festeggiata l’8 marzo: la prima volta in cui venne celebrata – nel 1909 per iniziativa dell’allora Partito Socialista americano – fu il 28 febbraio. In quell’occasione si svolse una manifestazione a favore del diritto di voto delle donne, che fu poi introdotto a livello nazionale negli Stati Uniti nel 1920.

Altra questione è invece quella della mimosa. Prima cosa: è solo in Italia che si regalano mimose (altrove si regalano altri fiori) per la Festa della donna. Seconda cosa: l’uso della mimosa fu un’idea dell’ex partigiana Teresa Mattei, che insieme a Rita Montagna e Teresa Noce propose di usarla perché costava poco (e la si poteva anche trovare gratis, nei campi) e sbocciava alla fine dell’inverno. Anni dopo, Mattei raccontò in un’intervista che «la mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente».