Cos’è un pangolino, e perché è nel doodle di Google di San Valentino

In occasione della ricorrenza di oggi, il motore di ricerca propone un gioco che ha come protagonisti due pangolini innamorati

(AP Photo/Binsar Bakkara)
(AP Photo/Binsar Bakkara)

Oggi è San Valentino, la cosiddetta “festa degli innamorati”, e Google per prepararsi a festeggiare ha pubblicato un doodle speciale su “cos’è un pangolino”. I protagonisti del doodle sono i pangolini, i mammiferi più commerciati illegalmente al mondo. Al posto del classico logo di Google, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un’animazione interattiva con un pangolino che riceve un biglietto di San Valentino da un altro pangolino. Come regalo per la festa decide di preparare per l’altro pangolino una torta al cioccolato, ma c’è un problema: per farla serve il cacao. A quel punto inizia un gioco che ha come obiettivo la raccolta del maggior numero di chicchi di cacao possibile.

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I pangolini sono gli unici mammiferi ad avere il corpo ricoperto di squame, ma hanno anche un altro primato meno entusiasmante: sono i mammiferi più commerciati illegalmente al mondo, condizione che ha contribuito a considerarli ad alto rischio di estinzione in natura. Per preservare le otto specie di pangolini ancora esistenti, di recente gli stati membri della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) hanno stabilito la messa al bando del commercio di pangolini in tutto il mondo. L’esito della votazione è stato accolto tra gli applausi e la soddisfazione di molti delegati, anche se alcuni paesi asiatici dove più alto è il numero di pangolini cacciati si sono astenuti.

Tutto questo comunque non è a conoscenza degli utenti di Google finché non concludono il giochino.

Si stima che negli ultimi dieci anni siano stati uccisi almeno un milione di pangolini, nella maggior parte dei casi nel corso di battute di caccia di frodo. Le loro carni sono ritenute particolarmente pregiate nella cucina di alcune province della Cina e del Vietnam, mentre le scaglie sono utilizzate nella medicina tradizionale di alcuni paesi asiatici. La continua caccia di pangolini ha portato a una riduzione della loro popolazione in Asia, spingendo i cacciatori di frodo a concentrare le loro attività in Africa, dove ci sono più esemplari. Dal 2014 in Cina chiunque mangia o acquista per altri scopi animali a rischio viene punito con la prigione fino a dieci anni. La Cina è uno dei più grandi importatori di animali rari e a rischio di estinzione.

infografica_pangoliniInfografica: Riccardo Pravettoni

I pangolini ricordano esteticamente i formichieri, per questo sono noti anche con il nome di “formichieri squamosi”, e il loro genere comprende otto specie, quattro delle quali sono asiatiche. Il loro corpo è protetto da una fitta serie di squame che forma una corazza, mentre addome, buona parte del capo e delle zampe sono scoperti. A seconda della specie, un pangolino adulto misura tra i 30 e 100 centimetri, la lunga coda è prensile e contribuisce a far mantenere l’equilibrio, controbilanciando il peso della corazza. I pangolini si nutrono principalmente di formiche e termiti, con una lunga lingua che si insinua facilmente nei formicai e nei termitai per estrarre le loro prede.

Quando si sentono minacciati, i pangolini restano immobili e si appallottolano su loro stessi, in modo da esporre ai predatori la corazza e proteggere le parti non ricoperte dalle scaglie. È una buona soluzione contro i denti affilati e gli artigli dei predatori, mentre si rivela pressoché inutile con i cacciatori di frodo, che con le loro armi riescono a ucciderli facilmente, sterminando intere colonie in poche ore. E bastano le notizie degli ultimi anni sul sequestro di interi carichi di pangolini per farsi un’idea dell’estensione del problema: nel 2015, per esempio, il governo dell’Indonesia ha confiscato un carico di migliaia di pangolini, uccisi e messi nei congelatori da un gruppo di bracconieri; nel 2013 una nave cinese ha fatto naufragio sulle coste delle Filippine e si è scoperto in seguito che trasportava 10 tonnellate di pangolini. Lo scorso giugno, due spedizioni provenienti dall’Africa sono state fermate a Hong Kong: trasportavano 11 tonnellate di squame di pangolino.