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  • Lunedì 6 febbraio 2017

Anche in Repubblica Ceca devono fare i conti con le notizie false

E il ministero dell'Interno ha creato un organo apposito, con il compito di trovarle e smentirle

Un frame del video usato per creare una notizia falsa dalla pagina Facebook "Never Again Canada"
Un frame del video usato per creare una notizia falsa dalla pagina Facebook "Never Again Canada"

Da settimane circola molto sui social network un video girato da una telecamera a circuito chiuso in cui si vede un gruppo di adolescenti che aggredisce una ragazza. Il video è stato pubblicato lo scorso 14 dicembre su una pagina Facebook chiamata “Never Again Canada”, “Mai più Canada” con riferimento alla politica di accoglienza verso i migranti che sta portando avanti il primo ministro canadese Justin Trudeau. La didascalia del video, per fare propaganda contro l’Islam, lo descrive così: «Migranti islamici cercano di afferrare una ragazza e tentano di violentarla da qualche parte in Europa». È falso: un capo della polizia della Repubblica Ceca, David Chovanec, ha visto quel video e l’ha riconosciuto. Il video risale al maggio del 2016 e proveniva da una telecamera di sicurezza che si trovava fuori da una sede della polizia di Praga: mostrava un regolamento di conti tra bande criminali locali legate al traffico di droga.

Le persone che si vedono nel video non sono migranti ma cittadini cechi. Il caso è andato a giudizio e un ragazzo che si vede nel video è stato condannato a 2,5 anni di carcere per rapina. Gli altri due ragazzi che hanno assistito l’autore principale delle violenze sono stati condannati a pene sospese. La notizia falsa pubblicata da “Never Again Canada” è stata smontata da un ente creato il mese scorso dal ministero dell’Interno ceco: il Centro contro il terrorismo e le minacce ibride (CTHH), in cui 15 specialisti si occupano di trovare le notizie false pubblicate da siti di propaganda di vario tipo e spiegare perché sono false sul proprio sito e attraverso un profilo Twitter. In particolare il CTHH ha lo scopo di fare chiarezza sulle notizie false ritenute dannose per la sicurezza nel paese.

I siti che il Centro monitora di più sono quelli che pubblicano notizie false con lo scopo di mettere in buona luce il governo russo, attaccare i politici cechi che criticano la Russia, per esempio per quanto riguarda i rapporti con l’Ucraina, e sostenere i politici che invece hanno posizioni più filorusse, come il presidente del paese, Miloš Zeman. Ci sono quasi cinquanta siti di questo tipo in lingua ceca. Un altro oggetto degli attacchi di questi siti è spesso l’Unione Europea, e il fatto che la Repubblica Ceca ne faccia parte. “Never Again Canada” ha contenuti diversi: la pagina su Facebook rimanda a un sito che parla soprattutto di Israele e pubblica spesso cose contro le persone musulmane. Tuttavia lo scopo di CTHH è rilevare qualsiasi tipo di notizia falsa a cui i cittadini abbiano accesso, non solo quelle contro l’Unione Europea.

Jakub Janda, vicedirettore del gruppo di studi europeista con sede a Praga Evropské Hodnoty, ha spiegato a BBC che i siti di notizie false sono letti dal 25 per cento dei cittadini cechi e che non sempre è possibile capire chi li gestisca. Alcuni hanno dei legami diretti con la Russia, come il sito dell’agenzia di stampa controllata dal Cremlino Sputnik News, di cui esiste anche una versione in ceco (oltre che in italiano). Poi c’è AC24, un sito che diffonde teorie complottiste. Non si sa invece chi gestisca Aeronet, un sito che pubblica contenuti falsi in favore di Trump e Putin e contro l’Unione Europea.

L’attività del Centro contro il terrorismo e le minacce ibride – che è stato istituito in previsione delle prossime elezioni, che si terranno a ottobre – non è apprezzata da tutti in Repubblica Ceca. Tra i critici del suo operato c’è lo stesso presidente Zeman, che ha detto che «nessuno ha il monopolio della verità». Alcuni hanno criticato il CTHH paragonandolo agli organi di censura di epoca sovietica, quando la Repubblica Ceca faceva parte della Cecoslovacchia.