• Mondo
  • Giovedì 27 ottobre 2016

In Turchia sono stati arrestati due sindaci curdi

La polizia ha fermato Gultan Kisanak e Firat Anli, che amministrano la città a maggioranza curda di Diyarbakir, accusandoli di legami col PKK

di Benjamin Harvey e Firat Kozok– Bloomberg

I due sindaci curdi di Diyarbakir Gultan Kisanak e Firat Anli, nel settembre 2015 (ILYAS AKENGIN/AFP/Getty Images)
I due sindaci curdi di Diyarbakir Gultan Kisanak e Firat Anli, nel settembre 2015 (ILYAS AKENGIN/AFP/Getty Images)

La polizia turca ha arrestato Gultan Kisanak, la sindaca della più grande e importante città a maggioranza curda del paese, accusata di essere un membro del gruppo separatista curdo del PKK, che chiede l’autonomia nel sudest della Turchia. La polizia ha fermato Kisanak al suo arrivo all’aeroporto di Diyarbakir. Mercoledì i media turchi hanno riportato che qualche ora prima Kisanak aveva esortato una commissione parlamentare ad Ankara a indagare sugli episodi che avevano portato al fallimento delle trattative di pace tra il governo turco e i curdi. Il PKK è considerato un’organizzazione terroristica da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea.

Kisanak è il primo sindaco donna di Diyarbakir, oltre che un ex membro del Parlamento turco. La polizia turca ha arrestato anche Firat Anli, co-sindaco membro del consiglio municipale di Diyarbakir, con l’accusa di aver permesso che dei macchinari per la costruzione di un cimitero di proprietà del comune fossero usati da militanti del PKK, stando a quando riportato da Anadolu, l’agenzia di stampa turca gestita dallo stato.

Il Partito Democratico dei Popoli, il principale gruppo parlamentare filo-curdo della Turchia, ha condannato gli arresti e chiesto la scarcerazione immediata di Kisanak e Anli. Selahattin Demirtas, co-presidente del partito filo-curdo HDP, ha detto mercoledì che i curdi non resteranno in silenzio riguardo agli arresti. Dei circa 5mila politici arrestati in Turchia dal luglio 2015 più di mille sono ancora in carcere, ha detto Demirtas a Bloomberg.

Guerra

«Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan sta conducendo una guerra generalizzata contro i curdi di Turchia e Siria», ha detto Demirtas, riferendosi all’attacco turco contro i curdi del PYD (Partito dell’Unione Democratica, formato da attivisti curdi della Siria settentrionale) in Siria. «Qualsiasi azione contro la volontà del popolo è un grave errore, che dovrebbe essere corretto immediatamente», ha aggiunto.

La sindaca di Diyarbakir è il politico curdo più importante a essere arrestato da quando il governo turco di stampo islamista si è dato poteri di emergenza dopo il tentato colpo di stato, per cui il governo ritiene responsabile un movimento islamista rivale. Kisanak era stata invitata ad Ankara da una commissione parlamentare che sta indagando sul tentato colpo di stato per testimoniare sulla visita di presunti seguaci del religioso Fethullah Gülen, che vive negli Stati Uniti ed è accusato di essere la mente dietro al colpo di stato, nel suo ufficio di Diyarbakir.

«Le ripercussioni di questa decisione avranno un impatto notevole sia sulla politica interna che su quella estera della Turchia», ha scritto su Twitter Aaron Stein, membro dell’Atlantic Council, un centro studi di Washington. Gli arresti «contribuiranno al ciclo delle violenze» e potrebbero essere usati per giustificare i tentativi di omicidio contro funzionari del partito di governo da parte del PKK, ha detto Stein.
Le violenze nelle regioni a maggioranza curda della Turchia sono aumentate di pari passo con la guerra civile siriana, dove i combattenti turchi e le milizie islamiste combattono per la conquista dei territori persi dal governo centrale siriano. Ad agosto la Turchia ha inviato delle truppe in Siria, in parte per evitare che i gruppi di miliziani curdi conquistassero territori al confine.

Torture e abusi

Kisanak, che ha 55 anni, era stata già incarcerata a Diyarbakir per quattro anni e mezzo dopo un colpo di stato dell’esercito nel 1980, e sostiene di aver subìto ripetute torture e abusi sessuali in carcere. Durante un’intervista con il sito di news mediorientale Al Monitor dell’anno scorso Kisanak aveva detto che stava progettando di convertire il carcere di Diyarbakir in un museo.

Il governo turco aveva già usato i suoi poteri di emergenza per rimuovere dei funzionari curdi eletti in città più piccole e sostituirli con persone nominate dal governo, come parte di un’ampia campagna di epurazioni che hanno portato decine di migliaia di persone in carcere e molte di più a perdere il lavoro. Demirtas dell’HDP ha criticato il progetto di Erdoğan di trasformare la Turchia in un sistema presidenziale, e ha detto che nel paese non sarà possibile avere un dibattito pubblico finché rimarranno in vigore i poteri di emergenza introdotti dopo il tentato colpo di stato di luglio.

© 2016 – Bloomberg