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  • Mercoledì 12 ottobre 2016

Alla fine Tiger Woods non è tornato a giocare

Uno dei golfisti più forti di sempre ha disdetto la partecipazione a due prossimi tornei, spiegando di non essere ancora tornato a un buon livello: ma forse non ci tornerà mai

(Jamie Squire/Getty Images)
(Jamie Squire/Getty Images)

Tiger Woods, il golfista più forte degli ultimi vent’anni e uno dei golfisti più forti di sempre, si è ritirato da due tornei a cui avrebbe dovuto partecipare nei prossimi due mesi: una tappa in California del PGA Tour, il più importante torneo americano di golf professionistico, e il Turkish Airlines Open di Belek, in Turchia. In un comunicato pubblicato il 10 ottobre sul suo sito, Woods ha spiegato: «sto bene e mi sento a posto, ma il mio gioco è ancora vulnerabile e non al livello a cui dovrebbe essere».

Woods ha 40 anni e nella sua carriera ha vinto moltissimo, fra cui 79 tappe del PGA Tour, e complessivamente è stato al primo posto del ranking mondiale dei golfisti per 600 settimane. La carriera di Woods si interruppe momentaneamente nel 2009, quando si trovò al centro di uno scandalo per aver avuto numerose relazioni extraconiugali. Woods tornò alle gare nel 2010 e ci mise due anni per riuscire a vincere un torneo; nonostante una buona stagione nel 2013, non è ancora riuscito a tornare ai livelli per cui è diventato famoso, e forse a questo punto della carriera non ci tornerà mai.

Woods aveva finito la scorsa stagione con un promettente decimo posto al Wyndham Championship, un torneo che si gioca a Greensboro, in North Carolina. Poi però è rimasto fermo per otto mesi: ha ripreso a giocare a golf solo sei mesi fa, nell’aprile di quest’anno. ESPN ha raccontato che nel periodo successivo ha avuto diversi problemi fisici e di tecnica, e che non è riuscito ad allenarsi con regolarità. Ogni volta che Woods partecipa a un torneo, inoltre, la pressione di giornalisti e tifosi è molto alta (Woods è praticamente l’unico golfista famoso anche fra chi non segue il golf): di conseguenza Woods vive questo ritorno con quella che il New York Times ha definito «ansia da prestazione».

Fra fine settembre e l’inizio di ottobre Woods ha passato una settimana da “vice capitano non giocatore” assieme alla squadra statunitense della Ryder Cup, un torneo che si gioca ogni due anni fra una squadra americana e una europea. Nonostante qualche momento di imbarazzo – come quando si è messo in posa per una foto, ma si è dovuto spostare perché dovevano essere fotografati solo i giocatori “veri” della squadra – il suo agente Mark Steinberg ha detto che seguire la Ryder Cup gli ha fatto bene, anche se gli ha fatto capire di essere ancora arrugginito. Steinberg ha spiegato: «non ci sono di mezzo problemi fisici: non so se sia un problema di testa o del suo gioco. Non gioca una gara ufficiale da 14 mesi. […] Ha semplicemente ritenuto di non avere quello che serve per gareggiare, al momento».