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L’esercito siriano fedele al presidente Bashar al Assad ha dichiarato finita la tregua in Siria cominciata lunedì scorso, e che avrebbe dovuto sospendere i combattimenti tra ribelli e governo. La tregua era stata raggiunta da Stati Uniti (che in Siria combattono contro lo Stato Islamico) e Russia (alleata di Assad): dopo i primi sette giorni di “riduzione significativa delle violenze”, l’accordo prevedeva l’inizio di una collaborazione militare tra Stati Uniti e Russia per bombardare lo Stato Islamico e Jabhat Fateh al Sham, il gruppo che fino a poco tempo fa era la divisione siriana di al Qaida. Non è chiaro se l’esercito siriano, e quindi Assad, abbia intenzione di ripristinare la tregua; non è chiaro nemmeno cosa succederà ora alla seconda fase dell’accordo. Per il momento Stati Uniti e Russia non hanno fatto dichiarazioni al riguardo.
Negli ultimi sette giorni, il governo siriano e i ribelli si sono accusati reciprocamente di avere violato la tregua.


