Il procuratore di Nizza ha aperto un’inchiesta sulla storia dei rapporti di polizia falsificati dopo la strage del 14 luglio

Il procuratore di Nizza ha aperto un’inchiesta dopo le accuse di abuso d’autorità sulla storia dei rapporti di polizia falsificati dopo la strage del 14 luglio, per verificare se ci siano state delle irregolarità e delle pressioni da parte del governo per modificare il contenuto dei rapporti. In un’intervista al Journal du dimanche pubblicata domenica 24 luglio, Sandra Bertin, che fa parte della polizia municipale di Nizza e si occupa di videosorveglianza, ha detto che dopo la strage di Nizza del 14 luglio, un commissario della polizia e un’altra persona che sosteneva di far parte del gabinetto del ministro degli Interni Bernard Cazeneuve le hanno chiesto di modificare il suo rapporto per indicare la presenza della polizia nazionale sulla Promenade des Anglais, anche se lei non l’aveva vista sugli schermi della videosorveglianza. Bertin ha detto che “la polizia nazionale forse era lì, ma dai video la loro presenza non appare”, e ha aggiunto che le è stato richiesto di inviare un rapporto in versione modificabile. Cazeneuve, intervistato dalla tv francese domenica sera, aveva replicato dicendo che “nessun membro del gabinetto del ministero si è mai messo in contatto con la signora Bertin e io non ho richiesto nessun rapporto”, e lunedì 25 luglio ha sporto denuncia contro Bertin: nella denuncia si legge che quanto detto da Bertin nell’intervista “può dare l’idea che il ministero e il ministro non dicano la verità” sul numero di poliziotti presenti a Nizza la sera dell’attentato.