• Mondo
  • Venerdì 8 luglio 2016

Che cosa è successo a Dallas, in breve

Cinque poliziotti sono stati uccisi e altri sette feriti in una sparatoria dopo una manifestazione contro le violenze della polizia: il sospettato principale è morto

Dallas, Texas (Smiley N. Pool/The Dallas Morning News via AP)
Dallas, Texas (Smiley N. Pool/The Dallas Morning News via AP)

A Dallas, in Texas, cinque agenti di polizia sono stati uccisi e altri sette sono stati feriti durante una sparatoria, avvenuta al termine di una manifestazione pacifica organizzata nel centro della città contro le violenze della polizia degli ultimi giorni in Minnesota e Louisiana, che hanno causato la morte di due afroamericani.

• È stato il giorno in cui sono morti più poliziotti da quello degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.

• L’attacco è iniziato intorno alle 21 locali (le 4 del mattino di venerdì in Italia), quando alcuni manifestanti hanno sentito una serie di spari e hanno ricevuto indicazioni dai poliziotti presenti in zona di trovare riparo ai lati delle strade, dietro le automobili e nei locali.

• Le autorità ritengono che l’unico responsabile della sparatoria sia Micah X. Johnson, un uomo di 25 anni senza precedenti penali e che aveva militato nell’esercito americano. Johnson è stato ucciso dopo che ha esploso alcuni colpi e si è poi nascosto in un parcheggio multipiano, nei pressi del college El Centro. Si era rifiutato di trattare con la polizia e aveva detto di essere pronto a “uccidere quante più persone bianche possibile”, soprattutto poliziotti. Gli agenti hanno inviato un robot guidato a distanza con dell’esplosivo e lo hanno fatto saltare in aria: Johnson è morto nell’esplosione.

• La polizia ha fermato altri tre sospetti, uno di questi è una donna, ma non sono state diffuse molte altre informazioni, in attesa che siano eseguite le prime indagini.

• Le cinque persone uccise erano quattro agenti di polizia e un addetto della sicurezza del sistema di trasporti locale DART. Due civili sono rimasti feriti in modo lieve, così come altri sette poliziotti.

• Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto che il governo federale sta già collaborando con le autorità locali per le indagini. Altri dettagli, ha detto, saranno forniti solo quando si sarà capito qualcosa di più sulla vicenda.

• Prima di essere ucciso, il sospetto aveva detto di avere agito da solo e di non appartenere a nessun gruppo. Ai poliziotti ha inoltre detto di essere frustrato per il trattamento riservato dalle forze dell’ordine agli afroamericani. La polizia non ha dato informazioni circa le sue origini.