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  • Mercoledì 22 giugno 2016

I migranti bloccati per giorni su una spiaggia in Indonesia

Dopo più di una settimana passata su una nave incagliata lungo la costa, sono stati fatti scendere e trasferiti in un centro di accoglienza

Un poliziotto lancia delle provviste ai migranti, 14 giugno 2016
(CHAIDEER MAHYUDDIN/AFP/Getty Images)
Un poliziotto lancia delle provviste ai migranti, 14 giugno 2016 (CHAIDEER MAHYUDDIN/AFP/Getty Images)

Per circa dieci giorni 44 migranti dello Sri Lanka sono stati bloccati su una spiaggia dell’Indonesia, dopo che la barca con cui viaggiavano verso l’Australia ha avuto un’avaria costringendo il gruppo a raggiungere la terra ferma. Le autorità indonesiane si erano mostrate da subito poco accoglienti nei confronti dei migranti, tra cui ci sono anche nove bambini e una donna incinta, e per circa una settimana non hanno permesso loro di scendere dalla barca, incagliata nelle acque basse lungo una spiaggia nella provincia autonoma di Aceh, nel nord del paese. Per giorni la polizia indonesiana ha sorvegliato la nave, permettendo la consegna di aiuti umanitari ma impedendo la discesa a terra dei migranti o la salita a bordo di alcuni inviati dell’Organizzazione internazionale per i migranti. Oggi i migranti sono stati trasferiti in un centro di accoglienza.

I migranti, che secondo Amnesty International potrebbero far parte della minoranza Tamil, erano probabilmente in viaggio da più di un mese quando sono arrivati nelle acque dell’Indonesia: cercavano con una barca con bandiera indiana di raggiungere l’Isola di Natale, un territorio dell’Australia non lontano dalle coste del sud dell’Indonesia. La posizione ufficiale delle autorità della provincia di Aceh era che i migranti dovessero lasciare le acque territoriali del paese, visto che non era la loro destinazione, e per questo dopo il loro arrivo avevano cercato di disincagliare la barca e riparare il motore per permettergli di continuare il viaggio. Il governo indonesiano aveva invece da subito chiesto che i migranti fossero accolti. Secondo AP, domenica 12 giugno la nave dei migranti era stata trainata al largo dopo alcune riparazioni ma era tornata il giorno dopo a riva, secondo le autorità indonesiane per chiedere altro carburante. Poi la barca era rimasta bloccata sulla spiaggia mentre i migranti chiedevano aiuto per tornare al largo e ripartire per l’Australia.


Le cose sono parzialmente cambiate tra venerdì 17 e sabato 18 giugno. Venerdì, quando per via dell’alta marea la polizia indonesiana pensava di trainare nuovamente la barca al largo, un gruppetto di sette donne ha provato a scendere a terra e la polizia ha sparato alcuni colpi di avvertimento per spaventarle. Sabato i migranti sono stati lasciati scendere dalla barca e accolti in alcune tende montate sulla spiaggia e oggi sono stati trasferiti in un centro di accoglienza dopo che questa settimana l’agenzia indonesiana per i migranti ha detto che la barca non poteva essere aggiustata e rimandata in mare.

La Geutanyoe Foundation, un’associazione umanitaria che opera nella provincia di Aceh, aveva detto che la maggior parte dei 44 migranti è in possesso di una “carta di identità dei rifugiati” emessa dallo stato indiano di Tamil Nadu dove vivono migliaia di tamil originari dello Sri Lanka. Ora il governo indonesiano ha chiesto alle ambasciate dello Sri Lanka e dell’India di verificare le identità e i documenti dei migranti a bordo della nave: chi otterrà lo status di rifugiato verrà accolto nel paese, gli altri verranno probabilmente rimpatriati.