Le “zone” di Milano sono diventate “municipi”

È un modo per decentralizzare l'amministrazione cittadina: i presidenti di municipio e i loro consigli saranno eletti il 5 giugno

Le nove “zone” in cui è diviso il comune di Milano sono diventate nove “municipi”, entità con maggiore autonomia sia finanziaria che amministrativa. I nuovi “presidenti di municipio” e i loro consigli saranno eletti alle amministrative del prossimo 5 giugno. I municipi avranno competenze sui servizi alla persona, educativi, culturali e sportivi, sulla gestione e manutenzione del patrimonio comunale assegnato, sull’edilizia privata, il verde pubblico e l’arredo urbano, sulla sicurezza e la viabilità di quartiere, sulle attività commerciali e artigianali, sui rapporti con i cittadini, le entrate e la lotta all’evasione.

In un’intervista al Corriere della Sera dello scorso marzo, Loredana Bigatti, presidente della Zona 4, spiegava così la funzione delle nuove competenze: «Si pensi alla manutenzione stradale, agli interventi straordinari per esempio. Oggi siamo informati a cose fatte. E può accadere che un quartiere abbia più interventi e un altro zero. Diverso se siamo noi, sul territorio, a dire cosa va fatto e dove e quali sono le priorità».

I municipi saranno guidati da un “presidente di municipio”, tre assessori e trenta consiglieri. La trasformazione da zone a municipi dovrebbe portare a un risparmio di 200 mila euro negli stipendi agli amministratori. La legge elettorale che si userà il prossimo 5 giugno è quella che si applica ai comuni con più di 15 mila abitanti, ma con due differenze: si va al ballottaggio nel caso nessun candidato ottenga il 40 per cento più uno dei voti, invece che il 50; e in caso di parità tra i candidati verrà eletto il più giovane, e non il più vecchio.