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  • Martedì 12 aprile 2016

L’improbabile successo di un premio Nobel danese in Thailandia

Da quelle parti un romanzo del 1906 dello scrittore Karl Adolph Gjellerup viene ancora letto a scuola

Lo scrittore danese Karl Adolph Gjellerup, premio Nobel per la letteratura nel 1917 (Wikipedia)
Lo scrittore danese Karl Adolph Gjellerup, premio Nobel per la letteratura nel 1917 (Wikipedia)

Il premio Nobel per la letteratura del 1917 fu assegnato a pari merito a due scrittori danesi: Henrik Pontoppidan e Karl Adolph Gjellerup. Il primo è considerato l’esponente più rappresentativo della narrativa naturalista in Danimarca, il secondo è quasi sconosciuto nel suo paese: quando vinse il Nobel Gjellerup viveva in Germania, scriveva principalmente in tedesco e già non era considerato un autore danese dai suoi connazionali. C’è un paese però, e non è la Germania, dove Gjellerup è molto famoso e una delle sue opere, il romanzo di ispirazione buddista Il pellegrino Kamanita, continua a essere letta: la Thailandia.

Su The Open Bar, il blog della casa editrice americana Tin House, lo scrittore e traduttore thailandese Noh Anothai racconta che in Thailandia brani tratti da Il pellegrino Kamanita sono presenti nelle antologie delle scuole superiori e che il Ministero dell’istruzione lo ha inserito nella lista dei 100 libri che ogni thailandese dovrebbe leggere. La storia di questo romanzo e del suo autore ricorda quella del cantautore americano Sixto Rodriguez, protagonista del documentario Sugar Man: senza aver mai raggiunto il successo negli Stati Uniti, nel 1997, a più di cinquant’anni e dopo aver abbandonato la musica da circa vent’anni, Rodriguez scoprì di essere molto famoso in Sudafrica, dove alcune sue canzoni erano diventate inni contro l’apartheid.

Il pellegrino Kamanita è ambientato in India all’origine del buddismo (tra il VI e il V secolo a.C.) e racconta la storia di Kamanita, il figlio di un ricco mercante. All’inizio Kamanita, che è un personaggio mosso dal desiderio (“Kama” significa “desiderio”), promette il suo amore a Vasitthi, una ragazza di una famiglia benestante: i due giovani vengono però separati, Kamanita è rapito dai briganti, Vasitthi viene data in sposa a un altro uomo. In seguito alla perdita di Vasitthi, Kamanita concentra il suo desiderio solo sui beni materiali; dopo essere stato derubato dagli stessi briganti che già lo avevano rapito, Kamanita decide di abbandonare la propria casa per diventare un pellegrino e incontrare Buddha. Nella seconda parte del romanzo Kamanita scopre di aver parlato con Buddha senza riconoscerlo e raggiunge il nirvana. È un romanzo molto simile a Siddharta (1922) di Hermann Hesse, ma a differenza di questo ha un forte legame con i testi sacri buddisti: per questo in Thailandia è considerato un’opera letteraria buddista.

Il pellegrino Kamanita fu pubblicato in tedesco nel 1906 ma arrivò in Thailandia solo negli anni Trenta quando due studiosi thailandesi, Sathirakoses e Nakaprateeb, scoprirono la versione in inglese del libro (pubblicata nel 1912) a Oxford, e lo tradussero in thailandese. Inizialmente fu pubblicato in Thailandia anonimo senza indicare chi fosse l’autore: Sathirakoses e Nakaprateeb temevano che un nome occidentale avrebbe dissuaso i thailandesi dal leggere il romanzo. Dopo un anno però lo rivelarono e il re Prajadhipok (anche detto Rama VII), ultimo monarca assoluto e primo monarca costituzionale della Thailandia, invitò tutto il popolo a leggerlo, iniziandone la fortuna. Il pellegrino Kamanita si può leggere gratuitamente online in un’edizione inglese del 2008, in cui la prima traduzione, risalente al 1912, è stata rimaneggiata per rendere il testo più attuale; è stato messo online da un monastero buddista californiano.

il pellegrino kamanitaLa copertina di un’edizione thailandese di Il pellegrino Kamanita.

Karl Adolph Gjellerup nacque nel 1857 e morì nel 1919. Crebbe in una famiglia cristiana – suo padre era un pastore protestante – e studiò teologia, ma già da giovane divenne ateo. I suoi primi romanzi furono influenzati dal naturalismo francese, contengono le sue posizioni in favore dell’ateismo e dell’amore libero. Successivamente Gjellerup abbandonò la corrente naturalista per scrivere opere ispirate al lavoro del compositore tedesco Richard Wagner e nel 1892 si trasferì definitivamente a Dresda, in Germania, guadagnandosi l’inimicizia degli intellettuali danesi. Nell’ultima parte della sua vita Gjellerup si appassionò alla cultura orientale, in particolare al buddismo, e scrisse quattro romanzi ispirati a esso, tra cui Il pellegrino Kamanita. Successivamente tornò in parte su temi cristiani e la sua ultima opera è un racconto satirico, ambientato in paradiso, i cui protagonisti sono animali storici famosi, tra cui Argo, il cane di Ulisse; l’aspide che morse la regina Cleopatra; l’asino che portò Gesù a Gerusalemme.