In Sri Lanka si provano i palloni di Google per Internet

A febbraio sono stati lanciati i palloni aerostatici che portano la connessione dove ancora non c'è (ma perché proprio in Sri Lanka?)

(EPA/JOHN SHENK)
(EPA/JOHN SHENK)

Lo scorso febbraio Google ha lanciato in Sri Lanka il suo primo pallone aerostatico del progetto Loon, un ambizioso piano per portare internet nelle aree più remote del pianeta sfruttando, appunto, dei palloni aerostatici. Da quando nel 2009 in Sri Lanka è finita la guerra civile combattuta per oltre 25 anni dal governo contro le milizie nazionaliste conosciute come Tigri Tamil, il paese ha cominciato una notevole ripresa economica. Come spiega Bloomberg, il governo ora sta cercando di trasformare il paese in un posto attraente per le grandi società di tecnologia internazionali, finanziando startup, investendo in cavi sottomarini per internet, e sta lavorando con Microsoft, Facebook e Google per ospitare alcuni dei loro principali progetti sperimentali, da sistemi di cloud informatici alle auto che si guidano da sole ai droni.

Il progetto dei palloni aerostatici va avanti da circa due anni – Google li ha già provati ad esempio in Nuova Zelanda, in Brasile e in Indonesia – ma fino ad ora non erano ancora stati testati per lavorare su vasta scala: per farlo, Google ha scelto lo Sri Lanka, collaborando con Rama, una compagnia di telecomunicazioni che è in parte di proprietà statale e in parte di Chamath Palihapitiya, un imprenditore milionario che un tempo lavorava per Facebook e che ha mediato l’accordo economico tra lo Sri Lanka e Google. I palloni aerostatici del progetto Loon sono studiati per volare nella stratosfera – il secondo strato dell’atmosfera terrestre – a un’altitudine di circa 20 chilometri. Nella stratosfera i venti soffiano per strati, in direzioni diverse: attraverso un algoritmo, i palloni capiscono dove devono spostarsi – dove c’è bisogno di loro, in pratica – e salgono e scendono di quota, ricevendo così la spinta del vento nella direzione desiderata. Ogni pallone può fornire una connessione internet intorno a sé per un raggio di circa 40 chilometri, al livello terrestre, sfruttando la tecnologia di connessione mobile LTE, e appoggiandosi agli operatori telefonici del paese in cui si trovano. Un pallone funziona per circa 180 giorni, ma in seguito può essere “riciclato” e usato nuovamente dopo un periodo di manutenzione, scrive il Guardian. Per la fase di prova saranno utilizzati tre palloni: due sono stati lanciati dal Sudamerica e uno dal Sudafrica. Hanno raggiunto lo Sri Lanka in qualche giorno.

L’accordo tra Google e Rama prevede che Google si occupi dei lanci, della manutenzione e dello sviluppo dei palloni, mentre Rama dovrà occuparsi del software che gestisce gli accessi alla connessione fornita dai palloni. Il governo dello Sri Lanka ha ricevuto il 25 per cento delle quote partecipative del progetto, in cambio della licenza per l’utilizzo dello spettro radio necessario al funzionamento della rete, e un altro 10 per cento delle quote sarà offerto agli operatori telefonici locali che collaboreranno. Lo scopo dell’intero progetto è quello di fornire una connessione a internet in posti dove adesso non c’è, e di farlo a tariffe economiche: al momento, gli operatori telefonici dei paesi in via di sviluppo sudamericani o asiatici hanno costi circa dieci volte superiori di quelli sostenuti dagli operatori europei o americani per gestire le connessioni internet, secondo le stime di TeleGeography, un’agenzia di analisi di mercato nel campo delle telecomunicazioni. E in Sri Lanka, dove la velocità media delle connessioni è già migliore di quella in India o in Cina, l’utilizzo delle connessioni internet sta aumentando del 45 per cento all’anno.

Palihapitiya ha spiegato a Bloomberg che se il progetto Loon dovesse funzionare, Rama potrebbe collaborare anche con il programma di Facebook per fornire l’accesso a internet attraverso i droni, e con altri progetti che sfruttano le tecnologie satellitari: «Se possiamo risolvere il problema in Sri Lanka, allora possiamo farlo anche nelle Filippine, in Vietnam». Rohan Samarajiva, direttore di LIRNEasia, un think thank che si occupa della questione delle telecomunicazioni in Asia, ha però spiegato che i palloni di Google e le altre tecnologie di questo tipo non basteranno, e lo Sri Lanka dovrà comunque preoccuparsi di far arrivare nel paese connessioni in fibra ottica per sostenere la crescente domanda: secondo Samarajiva, il progetto Loon è «una soluzione insolita e che ha potenziale», ma è «una tecnologia non ancora testata che dovremmo guardare con aspettative ragionevoli e realistiche». Lo Sri Lanka è sempre stato tra i paesi del Sud Est asiatico più all’avanguardia nelle telecomunicazioni: fu il primo paese della regione a introdurre i telefoni cellulari nel 1989, e il primo a offrire una connessione mobile con la tecnologia 3G nel 2004, e 4G nel 2014.