Stasera cinema?

"Il caso Spotlight", per chi cerca un film da Oscar; "Deadpool", per gli appassionati di supereroi; "Fuocoammare", per chi vuole vedere un bel documentario

(Alicia Vikander in "The Danish Girl")
(Alicia Vikander in "The Danish Girl")

Da questo weekend sono nei cinema due film che secondo le previsioni di chi se ne intende vinceranno di sicuro qualche premio Oscar. Il primo è Il caso Spotlight, un film sul giornalismo che ha ricevuto sei importanti nomination e che è insieme a The Revenant il favorito per vincere l’Oscar per il Miglior film. Il secondo è The Danish Girl, che è candidato a tre Oscar e potrebbe permettere a Alicia Vikander – un’apprezzata attrice svedese di 27 anni – di vincere il suo primo Oscar (quello come Miglior attrice non protagonista). Il protagonista del film è Eddie Redmayne, che ha vinto l’Oscar l’anno scorso ed è candidato anche quest’anno. La storia di The Danish Girl è ispirata – con molte libertà – a quella di Lili Elbe, una delle prime persone al mondo a sottoporsi a un intervento chirurgico per cambiare sesso. In questi giorni sono arrivati nei cinema anche Deadpool – un film su un supereroe atipico – e due film italiani: la commedia di Rocco Papaleo Onda su Onda e il documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi, il regista di Sacro GRA.

Il caso Spotlight
È nei cinema dal 18 febbraio e racconta la storia vera di un’inchiesta portata avanti tra il 2002 e il 2003 da un gruppo di giornalisti del Boston Globe riguardo le molestie sessuali compiute dai preti dell’arcidiocesi cattolica di Boston. Il film è stato diretto da Tom McCarthy e nel cast ci sono, tra gli altri, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton, Liev Schreiber e Stanley Tucci. Il caso Spotlight ha ricevuto sei nomination per gli Oscar e ha anche vinto il premio per il miglior cast ai SAG del 2016, i premi assegnati dal sindacato degli attori. Spotlight (“riflettori”, in italiano) è un team di lavoro interno al Boston Globe ed è il più longevo team di giornalismo investigativo degli Stati Uniti. Il film inizia con l’arrivo nella redazione del Boston Globe di Marty Baron, nuovo direttore del giornale (e attuale direttore del Washington Post). Baron vuole rilanciare la squadra di giornalisti d’inchiesta di Spotlight e la prima storia con cui prova a farlo riguarda un sacerdote accusato di abusi su minori.

Spotlight – presentato il 3 settembre al Festival di Venezia – ha ricevuto ottime recensioni: il voto del film su IMDB è 8,2 su 10 e il suo Metascore – un voto ottenuto a partire dalle recensioni e dai voti dei critici professionisti – è di 93 su 100. I critici hanno apprezzato la recitazione corale degli attori. Il critico a cui il film è piaciuto di più è probabilmente Gregory Ellwood, che su HitFix ha scritto:

Così come ogni atto creativo, anche un film è la somma delle sue parti. Riducendo alla base, ha bisogno di una sceneggiatura, di un cast di attori per dare vita alla sceneggiatura e di un regista capace di arrangiare i pezzi in qualcosa che abbia un forte impatto. Scusate l’iperbole, ma Spotlight di Tom McCarthy è un esempio di quello che succede quando tutti i pezzi stanno insieme quasi alla perfezione.

– Prima o dopo il film: la storia del cinema è piena di film sul giornalismo, che è una di quelle cose che su uno schermo vengono molto bene. Le inchieste giornalistiche hanno spesso tratti comuni alle indagini poliziesche, e quindi ai thriller e ai gialli. La storia della televisione ha un po’ meno cose sul giornalismo, ma ha The Newsroom, la serie creata da Aaron Sorkin. 

The Danish Girl
Il regista è Tom Hooper – che ha vinto l’Oscar come Miglior regista per Il discorso del re –  e il film racconta la storia della pittrice danese Lili Elbe, una delle prime persone al mondo a sottoporsi a un intervento chirurgico per cambiare sesso (da uomo diventare donna). Lili Elbe, il cui primo nome era Einar Wegener, è interpretata da Eddie Redmayne, che l’anno scorso ha vinto l’Oscar come miglior attore per il ruolo di Stephen Hawking in La teoria del tutto. Nel cast c’è anche Alicia Vikander nella parte di Gerda, a sua volta pittrice e moglie di Einar Wegener. Vikander è la favorita per vincere l’Oscar come Miglior attrice non protagonista. The Danish Girl è tratto dall’omonimo libro pubblicato nel 2000 dallo scrittore americano David Ebershoff: sia il libro che il film sono solo vagamente ispirati alla vera storia di Elbe e molte cose che si vedono del film sono molto diverse oppure proprio inventate.

Oltre che per l’Oscar alla miglior attrice non protagonista, il film è candidato anche per l’Oscar al miglior attore protagonista e a quelli per la Miglior scenografia e i migliori costumi: è ambientato a Copenhagen e a Parigi dal 1926 al 1931. Gli abiti hanno un ruolo molto importante nel raccontare la storia e la personalità di Lili Elbe: riflettono da un lato la rivoluzione della moda dell’epoca – corpetti e crinoline rimpiazzati da abiti più comodi che scoprivano parti prima nascoste del corpo femminile – dall’altro il percorso di liberazione personale di Elbe. Il Metascore di The Danish Girl è 66 su 100 e il suo voto medio su IMDB è 6,9. I critici parlano di The Danish Girl come di un film classico e piuttosto lento. In molti hanno apprezzato l’interpretazione di Redmayne e in moltissimi hanno apprezzato quella di Vikander: «Considerando la prova fornita da Redmayne, è quasi impressionante che si possa dire che l’interpretazione più degna di esser ricordata sia quella di Vikander», ha scritto Gregory Ellwood su HitFix.

– Prima o dopo il film: Alicia Vikander è svedese, ma per la seconda volta nella sua carriera ha recitato in Danimarca: in Royal Affair, film del 2012 candidato all’Oscar come Miglior film straniero, interpretò Carolina Matilde di Hannover, moglie dell’allora re di Danimarca.

Deadpool
È un nuovo film sui supereroi, della Marvel. È però molto diverso dalla maggior parte dei film sui supereroi. La particolarità del film è dovuta soprattutto al suo personaggio principale, Deadpool, un supereroe atipico: dissacrante, volgare e in apparenza privo di una moralità ben definita. Deadpool è diretto da Tim Miller e il protagonista del film è Ryan Reynolds, un attore canadese famoso soprattutto per il ruolo di Hannibal King in Blade: Trinity e per quello di Lanterna Verde nel film del 2011 basato sul supereroe dei fumetti della casa editrice DC. Reynolds aveva già interpretato Deadpool nel film X-Men le origini: Wolverine.

Il personaggio di Deadpool esiste dal 1991, quando apparve nel numero 98 della serie Nuovi Mutanti della Marvel. Il vero nome di Deadpool è Wade Wilson. Dopo un’infanzia difficile – sua madre muore di cancro, suo padre è violento – Wilson si arruola nell’esercito canadese e diventa poi un mercenario. Quando scopre di essere malato terminale di cancro, il governo canadese gli offre la possibilità di partecipare a un progetto speciale chiamato “Arma X”: gli viene così impiantato uno speciale fattore rigenerante simile a quello del supereroe Wolverine. Dopo l’operazione, Wilson acquisisce la capacità di guarire istantaneamente dalle ferite, ma rimane sfigurato in volto e nel corpo da rughe e cicatrici. Deadpool – il film – racconta la storia del supereroe partendo da quando il protagonista è un mercenario di New York che scopre di avere il cancro e si sottopone a un’operazione sperimentale, acquisendo i superpoteri.

Deadpool è uscito in Italia il 18 febbraio ed è tra i film più visti di questi giorni: se la gioca con Perfetti sconosciuti, una commedia italiana nei cinema dall’11 febbraio. Negli Stati Uniti Deadpool è uscito il 12 febbraio ed è andato benissimo: nel suo primo weekend nei cinema del Nordamerica ha guadagnato 135 milioni di dollari, battendo di 45 milioni il record di Cinquanta sfumature di grigio per gli incassi nel weekend di San Valentino. Deadpool è stato anche il film più di successo nel suo primo weekend negli Stati Uniti tra quelli classificati come “R” (quelli che richiedono l’accompagnamento di adulti per i minori di 17 anni).

– Prima o dopo il film: Un altro film che qualche anno fa è stato “meticolosamente dissacrante” e ha preso in giro “l’eroismo mascherato” è Kick-Ass, del 2010.

Zootropolis
È nei cinema da giovedì 18 febbraio ed è il nuovo film d’animazione Disney. Il film è stato girato in computer grafica ed è ambientato in una città – Zootropolis – in cui convivono diversi tipi di animali antropomorfi che camminano su due gambe, parlano, pensano e fanno lavori di ogni tipo. I protagonisti del film sono una volpe e una coniglietta e la storia è costruita come se fosse un poliziesco: c’è qualcuno da trovare, bisogna mettere insieme gli indizi e bisogna farlo in poco tempo. È il 55esimo “Classico Disney” – cioè i film animati prodotti dalla Walt Disney Animation Studios – ed è il terzo in cui sono protagonisti animali antropomorfi e non compare nessun essere umano: gli altri due sono Robin Hood, del 1973, e Chicken Little – Amici per le penne, del 2005.

I critici che l’hanno visto ne hanno parlato piuttosto bene. Hanno scritto che fa ridere ed è una storia intrigante e che non c’è niente di troppo impressionante o complesso per un bambino, ma non ci sono nemmeno scorciatoie di trama e temi che potrebbero far annoiare un adulto. Tra i personaggi che hanno doppiato alcuni dei protagonisti nella versione italiana ci sono Massimo Lopez, Nicola Savino, Paolo Ruffini e Frank Matano. Sia nella versione italiana che in quella originale la voce della popstar Gazelle è quella di Shakira.

– Prima o dopo il film: A proposito di animali che parlano e cantano: a fine anno uscirà Sing, un film d’animazione che racconterà la storia di Buster, un koala che mette in piedi una competizione canora a cui partecipano animali di ogni tipo. Le voci del film saranno quelle di Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Seth MacFarlane,Tori Kelly, John C. Reilly, Taron Egerton e Scarlett Johansson, giusto per dirne alcuni. Per ora c’è il trailer:

Onda su onda
È il terzo film da regista di Rocco Papaleo, dopo Basilicata coast to coast e Una piccola impresa meridionale. Papaleo interpreta Gegè, un cantante di cui ormai si ricordano in pochi che incontra Ruggero, un cuoco molto introverso interpretato da Alessandro Gassman. I due si incontrano su una nave che sta andando in Uruguay: Gegé è in viaggio per fare un concerto grazie al quale spera di dare una svolta alla sua carriera. Ruggero su quella nave ci lavora da quattro anni, periodo nel quale non è mai sceso. I due si incontrano e non si piacciono, ma dopo un po’ finiscono per diventare amici. Arrivati in Uruguay, Gegé ha problemi di voce e chiede a Ruggero di prendere il suo posto.

Del film ha parlato sul Post Sandrone Dazieri, che ha trovato “tre pregi decisamente rari nel panorama del cinema italiano“: non cerca di far ridere a tutti i costi, “ha pervicacemente rifiutato regole e cliché narrativi, cercando una strada che si adattasse alla sua visione del mondo” e “ha dei pezzi musicali molto belli”.

– Prima o dopo il film: A Papaleo la musica piace molto e lo si vedeva già dal suo primo film.

Fuocoammare
È un documentario di Gianfranco Rosi che nel 2013 ha vinto il Leone d’Oro al Festival del cinema di Venezia con Sacro GRA, girato sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Per girare Fuocoammare, Rosi ha vissuto per circa un anno a Lampedusa. Il film è stato presentato al Festival di Berlino e se ne parla come di uno dei possibili vincitori dell’Orso d’Oro, il premio più importante del festival. Il Guardian ha dato al film quattro stelle su cinque e sulla Stampa Alessandra Levantesi Kezich ha scritto che Fuocoammare «ha la qualità di essere diverso da quello che ci si può aspettare»: parla di migranti ma lo fa in modo diverso e originale.

– Prima o dopo il film: MyMovies paragona certi aspetti di Fuocoammare ad alcune delle cose che si vedono in Il sale della terra, un notevole documentario co-diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, il figlio del fotografo Sebastião Salgado, a cui il film è “dedicato”.

Intanto nei cinema ci sono molti dei film che si spartiranno la maggior parte dei più importanti Oscar:

Revenant – Redivivo: l’11 gennaio ha già vinto tre Golden Globe (miglior regia, miglior film drammatico e miglior attore in un film drammatico), il 14 gennaio è stato candidato a 12 premi Oscar e da sabato 16 gennaio è in 386 sale cinematografiche italiane. Il regista è Alejandro González Iñárritu e l’attore protagonista è Leonardo DiCaprio, che è il favorito per vincere l’Oscar per il miglior attore: sarebbe il primo della sua carriera. Revenant – Redivivo si ispira alla storia vera di Hugh Glass, che viene attaccato da un orso, abbandonato dai suoi compagni, dato per morto e tradito dall’uomo che si offre di seppellirlo. Da solo in un territorio difficile – e molto, molto freddo – dovrà sopravvivere e trovare chi l’ha abbandonato per vendicarsi.

–  L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo: è un biopic su Dalton Trumbo, scrittore, sceneggiatore e regista nato nel 1905 e morto nel 1976. Dalton Trumbo fu una di quelle persone accusate nel 1947 di essere comuniste: una cosa che in quegli anni non era accettata negli Stati Uniti. Trumbo era comunista, ma non aveva alcun tipo di legame o contatto diretto con l’Unione Sovietica. Passò alcuni mesi in prigione e gli fu praticamente vietato di lavorare. Nonostante il divieto, riuscì però a scrivere alcune importanti sceneggiature, senza che si sapesse che a scriverle fosse lui. Il film è interpretato da Bryan Cranston (sì, quello di Breaking Bad) e la regia è di Jay Roach. Il film è tratto da un libro su Trumbo scritto nel 1977 da Bruce Alexander Cook e pubblicato in Italia da Rizzoli. Su IMDB Il voto di L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo è 7,5 su 10.

The Hateful Eight: è l’ottavo film del regista statunitense Quentin Tarantino. È un western con Samuel L. Jackson, Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh. Ha la particolarità di essere stato girato in Ultra Panavision 70, una tecnica che permette di ottenere immagini di qualità migliore e con fotogrammi più definiti. The Hateful Eight è candidato a tre premi Oscar: miglior attrice non protagonista (Leigh), miglior fotografia e miglior colonna sonora. La fotografia è di Robert Richardson, che ha già vinto tre Oscar e ha collaborato a tutti i film di Tarantino da Kill Bill vol. 1 in poi. La colonna sonora è di Ennio Morricone. Tarantino ha già usato delle musiche di Morricone in Kill Bill, Grindhouse – A prova di morte Bastardi senza gloria. Morricone ha anche scritto per Tarantino la musica di Ancora qui, una canzone usata in Django Unchained e cantata da Elisa. È però la prima volta che Morricone scrive un’intera colonna sonora originale per Tarantino.

La grande scommessa: è un film diretto dallo statunitense Adam McKay ed è tratto dal libro The Big Short – Il grande scoperto, scritto nel 2010 dal saggista statunitense Michael Lewis (The Big Short è anche il titolo originale del film). Lewis è l’autore del libro Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game, da cui è stato tratto il film L’arte di vincere. La grande scommessa è uscito il 7 gennaio e nel cast ci sono Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt e Marisa Tomei. Libro e film raccontano la vera storia di alcuni investitori che negli anni prima del 2008 si accorsero della crisi finanziaria che stava per arrivare e decisero di scommettere contro il sistema e di arricchirsi grazie alla loro intuizione.

Steve Jobs: è uscito negli Stati Uniti ad ottobre, dove è stato ampiamente discusso e commentato. In sintesi: ai critici è piaciuto abbastanza, al pubblico meno. Secondo diversi critici uno dei fattori che ha contribuito maggiormente allo scarso successo di Steve Jobs è il fatto che due anni fa uscì un film incentrato sulla vita di Steve Jobs – per quanto mal recensito – in cui a interpretare la parte di Jobs era Ashton Kutcher. Il film è basato sulla biografia ufficiale di Jobs, scritta da Walter Isaacson, ed è diviso in tre parti che descrivono tre momenti separati e particolarmente importanti della vita del fondatore di Apple: ogni parte ha alcuni brevi flashback. Steve Jobs nel film è interpretato da Michael Fassbender, tra gli altri protagonisti ci sono Kate Winslet, Jeff Daniels e Seth Rogen. Il film è biografico, ma è stato accusato di romanzare troppo gli eventi accaduti realmente.